American Hustle – L’apparenza inganna, un film del 2013 diretto da David O. Russell. Il film è incentrato su eventi reali e racconta l’operazione Abscam, creata dall’F.B.I. verso la fine degli anni settanta per indagare sulla corruzione dilagante nel Congresso degli Stati Uniti d’America e in altre organizzazioni governative. La pellicola è stata premiata con tre Golden Globe, tre Bafta e ha ottenuto ben dieci nomination all’Oscar 2014, senza tuttavia vincere nemmeno un premio. Con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Jeremy Renner, Louis C.K.
Sinossi
Durante gli anni Settanta, l’esperto di truffe Irving Rosenfeld (Christian Bale) e la complice Sydney Prosser (Amy Adams) sono costretti a lavorare con Richie DiMaso (Bradley Cooper), agente federale fuori controllo, per far luce su altri truffatori, mafiosi e politici, e ribaltare la loro posizione. Al centro del loro obiettivo vi è soprattutto Carmine Polito (Jeremy Renner), esponente politico locale. Rosalyn (Jennifer Lawrence), l’imprevedibile moglie di Irving, potrebbe essere però colei che più di ogni altro ha in mano le fila del gioco.
La recensione di Taxi Drivers (Emiliano Longobardi)
Nei folli anni Settanta le vite dell’abile truffatore Irving Rosenfelde della sua amante Sidney Prosser si intrecciano con quella di una testa calda dell’FBI, Richie DiMaso, agente che ha l’obiettivo di scardinare il sistema criminale del New Jersey. I due si trovano scaraventati in un mondo di faccendieri ed intermediari, ma quando la loro missione arriva a toccare il sindaco Carmine Polito il castello di bugie inizia rovinosamente a crollare.
Il talentuoso regista David O. Russell, dopo il successo mondiale de Il lato positivo, raduna un cast incredibile e crea un’opera di intrattenimento puro, un film che conferma la sua capacità di confezionare personaggi straordinari per i suoi attori. Non è la vicenda infatti, seppur coinvolgente, dell’operazione ABSCAM (operazione dell’FBI che incastrò diversi membri del congresso) ad appassionare lo spettatore, ma le vicende umane, i momenti in cui i protagonisti devono confrontarsi con le loro debolezze e le loro paure. Christian Bale si conferma un gigante, un maestro del metodo che scompare nel suo personaggio, il truffatore in guerra con il mondo, uomo miserabile, grasso e con un riporto imbarazzante, non solo fa entrare il pubblico in empatia con lui ma lo fa amare mettendo in scena la vita di un perdente che nonostante una vita di truffe e cinismo non vuole perdere l’unica vera amicizia (forse la prima?) della sua vita, quella con il sindaco Carmine Polito. Poi c’è Amy Adams, mai così sensuale e sfrontata, che gioca su più registri così come la sua Sidney Prosser gioca con il suo alter ego britannico, Lady Edith; lei è la donna che si costruisce una nuova identità per sfuggire dalla povertà, per lungo tempo è la voce narrante del film e trova in Irving l’occasione per vivere finalmente un’avventura. Nella loro storia d’amore e finzione entra a gamba tesa l’agente DiMaso, sboccato e arrivista con progetti megalomani in mente, interpretato da un incredibile Bradley Cooper in stato di grazia. Quello che i tre protagonisti non hanno considerato è l’uragano Rosalyn, l’isterica moglie di Irving che rischia di mandare in fumo tutta l’operazione. Qui è necessario fermarsi un momento e constatare che Jennifer Lawrence diventerà forse un’attrice odiata dai suoi colleghi, e per un solo motivo: lei ruba la scena, se ne impadronisce e la fa sua, e nessuno riesce a tenerle testa. I suoi duetti con Bale e con la Adams sono straordinari, la sua Rosalyn è un cocktail esplosivo di emozioni e volgarità, e la scena in cui canta Live and let die entrerà probabilmente nella storia.
Prima dell’uscita del film si pensava ad un dramma cupo che ricreasse con accuratezza l’operazione Abscam, ma Russell sgombra subito il campo e sceglie di tralasciare anche elementi importanti della vicenda a favore della farsa e del grottesco che solo le relazioni umane possono creare. Nel mondo cinico di American Hustle l’unico a rimanere davvero impigliato è il sindaco dal cuore d’oro Carmine Polito, al quale Jeremy Renner presta sorriso e capigliatura eccessiva. Senza entrare nel dettaglio aggiungiamo solo che Russell è rimasto uno dei pochissimi registi in grado di valorizzare Robert De Niro, protagonista di un cameo imperdibile. Si ride a crepapelle e ci si emoziona durante American Hustle, un film incredibile che si gusta dall’inizio alla fine grazie alla maestria del regista e dei grandi attori coinvolti.