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For the love of Spock: Leonard Nimoy di Star trek ricordato dal figlio (e non solo)

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Avreste mai immaginato che Jason Alexander, star del piccolo schermo in Seinfeld, fosse un super fan della celebratissima serie televisiva fantascientifica Star trek, ideata nel 1966 da Gene Roddenberry e che ha finito poi per generare anche una lunga saga cinematografica?

Intervistato insieme ad altri volti noti dei serial quali Mayim Bialik e Jim Parsons di The Big bang theory, è lui stesso a rivelarlo in For the love of Spock, documentario attraverso cui Adam Nimoy ha omaggiato nel 2016 l’indimenticabile padre, scomparso un anno prima.

Padre che fu il Leonard Nimoy noto per aver incarnato il vulcaniano Spock nell’ambito del popolare telefilm e del quale, appunto, non solo apprendiamo la maniera in cui vi venne coinvolto, ma anche la genesi del suo trucco caratterizzato, tra l’altro, di orecchie appuntite.

Lo Spock che il regista legato al piccolo schermo James Duff ritiene la parte spirituale della serie e del quale è possibile apprendere cosa rappresentino per lui il capitano Kirk e il dottor Leonard McCoy tramite le parole del Simon Pegg che veste i panni di Scotty nelle avventure trekiane da grande schermo d’inizio terzo millennio iniziate da J.J. Abrams.

Riletture in cui i due personaggi sono interpretati rispettivamente dai Chris Pine e Karl Urban rientranti tra i volti presenti in questa decisamente scorrevole operazione, come pure Nichelle Nichols e Zoe Saldana, ovvero la vecchia e la nuova Uhura.

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E, se del cast storico non mancano neppure interventi del George Takei che fu Sulu e del mitico William Shatner, il quale parla del rapporto con il grande Leonard per quanto riguardava la recitazione e la convivenza sul set, sono anche la figlia Julie Nimoy e il Nicholas Meyer autore di Star trek II – L’ira di Kahn e Star trek VI – Rotta verso l’ignoto a prendere la parola durante la oltre ora e cinquanta di visione.

Il grande Leonard che annoverava tra i propri idoli il divo del trasformismo scenico Lon Chaney e che, in uno dei molti filmati di repertorio, troviamo impegnato a leggere una recensione di Variety secondo cui Star trek – che la sera della prima tv Adam racconta dovettero andare a vedere a casa di amici in quanto ancora sprovvisti di televisore a colori – non avrebbe funzionato.

Il grande Leonard che ricorda di quando la gente lo seguiva per scoprire dove abitava e del quale, al di là del fratello Mel e della cognata Sybil, parlano anche l’attore e amico d’infanzia Barry Newman e la Catherine Hicks di Star trek IV – Rotta verso la Terra, di cui fu lui stesso regista.

Del resto, tra Tre scapoli e un bebé e Diritto d’amare, è anche la sua carriera dietro la macchina da presa ad essere inclusa nell’insieme, oltretutto dispensatore di immagini provenienti dalle prime apparizioni (citiamo solo Kid Monk Baroni); man mano che abbiamo addirittura astrofisici e importanti studiosi che parlano dell’interesse nei confronti della scienza probabilmente suscitato da Star trek.

Senza dimenticare neanche il periodo della dipendenza da alcool, nel corso di un autentico oggetto del desiderio per seguaci spockiani che Koch Media rende disponibile su un supporto blu-ray all’insegna di… lunga vita e prosperità!

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