Presentato lo scorso giugno al Biografilm Festival di Bologna, la rassegna romana Visioni Fuori Raccordo ospita l’autore e gli interpreti de Il Principe di Ostia Bronx, un racconto realistico, dolce e surreale e con una vena malinconica che pervade i sessanta minuti di documentario, con cui il regista Raffaele Passerini ha voluto raccontare il coraggio di continuare a scommettere in quello in cui si crede “perché le nostre delusioni sono lezioni per gli altri“.
A Dario Magnani, detto il Principe ’72, il sistema gli va un po’ stretto. Da 21 anni trascorre l’estate sulla spiaggia di Capocotta, sulla strada litoranea che da Ostia porta a Torvaianica. Sale sul treno alla stazione Ostia Centro, scende al capolinea, prende un autobus e arriva alla spiaggia dei nudisti; lì va in scena, senza palco, con le sue maschere a metà tra un supereroe e un fan di Renato Zero, e recita i suoi monologhi; invettive contro il sistema corrotto e l’ipocrisia che da grandi ci fa tradire gli ideali di quando eravamo giovani, regalando attimi di spensieratezza ai bagnanti che lo acclamano a gran voce.
Sua compagna di vita e d’arte è Maury, in arte la Contessa, che con le sue movenze e i suoi abiti da diva recita sotto il sole di Ostia, ispirandosi a Anna Magnani e alle grandi attrici del passato. Abitano in una casa stracolma di cose, oggetti, ricordi, provenienti da più generazioni, appartenuti alla famiglia di Dario, e conservati con una cura quasi maniacali, suddivisi tra la stanza della musica, la stanza dei ricordi e quella del Cinema, che ospita un grande schermo dove proiettare vecchi film.
È stata la vita con le sue vicissitudini a farli incontrare per cercare la loro strada e la loro rivincita sulle spiagge di Capocotta. Anche il regista, Raffaele Passerini, li ha conosciuti così e si è lasciato trasportare dalla loro teatralità e dalla loro spontaneità e da quella voglia di continuare a raccontare la loro visione del mondo, nonostante le delusioni e i fallimenti all’interno di un sistema dove si sentono incompresi.