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Sinister Film riscopre in dvd Il circo degli orrori e La notte delle streghe di Sidney Hayers

Attivo nel cinema fin dalla fine degli anni Cinquanta e con una filmografia comprendente oltre sessanta prove dietro la macchina da presa, tra cui l’avventuroso La stella del sud e diversi episodi di telefilm quali Manimal e Supercar, lo scozzese Sidney Hayers, scomparso nel 2000, rientra sicuramente tra quei prolifici cineasti che meriterebbero di essere riscoperti e studiati, soprattutto dai seguaci della celluloide di genere.

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Circolo_Orrori_e_Notte_Streghe

Attivo nel cinema fin dalla fine degli anni Cinquanta e con una filmografia comprendente oltre sessanta prove dietro la macchina da presa, tra cui l’avventuroso La stella del sud e diversi episodi di telefilm quali Manimal e Supercar, lo scozzese Sidney Hayers, scomparso nel 2000, rientra sicuramente tra quei prolifici cineasti che meriterebbero di essere riscoperti e studiati, soprattutto dai seguaci della celluloide di genere.
Non a caso, è proprio il catalogo dvd della Sinister Film – che di studio e riscoperta della produzione di genere che fu ha fatto un vero e proprio credo – ad arricchirsi con l’edizione su disco di due non troppo conosciuti classici della paura firmati dal regista: Il circo degli orrori e La notte delle streghe, rispettivamente datati 1960 e 1962.
Con trailer, spot televisivo, galleria fotografica e presentazione di Luigi Cozzi nella sezione riservata ai contenuti speciali, il primo – che doveva inizialmente essere interpretato da Peter Cushing – vede coinvolto perfino Donald Pleasence all’interno di un geniale plot che parte dalla figura di un chirurgo plastico con le fattezze di Anton Diffring, il quale, ricercato dalla polizia in seguito ad un’operazione andata a male, rimane sfigurato in un incidente e, assunti nuovi connotati facciali, trova impiego in un circo i cui lavoranti non sono altro che criminali dalle identità e i volti cambiati.
In un crescendo di colpi di scena e misteriosi incidenti, come pure nel secondo titolo, tratto dal romanzo Ombre del male, scritto negli anni Quaranta da Fritz Leiber jr e già fonte d’ispirazione per Weird woman (1944) di Reginald Le Borg.
Questa volta, infatti, in uno splendido bianco e nero troviamo immerso Peter Wyngarde nei panni di un professore che, tutt’altro che propenso a credere alla magia e all’occultismo, scatena un’apparentemente inspiegabile serie di sciagure dopo aver bruciato degli amuleti che la moglie, a sua insaputa, aveva portato con sé dalla Giamaica perché convinta che da essi provenissero i successi professionali dell’uomo.
Con immancabile introduzione di Cozzi e galleria fotografica come extra, per un solido e movimentato racconto di stregoneria che – sceneggiato da Richard Matheson, Charles Beaumont e George Baxt – non solo rientra tra le cento migliori pellicole fanta-horror secondo Stephen King, ma pare abbia addirittura ispirato il nostro Dario Argento per concepire il finale del suo Suspiria (1977).

Francesco Lomuscio

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