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Malarazza di Giovanni Virgilio: un bell’esempio di cinema d’autore e di denuncia

Malarazza è il classico esempio di un cinema d’autore che non vuole essere solo spettacolo, ma offrire anche e soprattutto spunti di riflessione, quanto mai necessari, su uno dei tanti luoghi al margine. La periferia torna a essere protagonista nel terzo lungometraggio di Giovanni Virgilio

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Una storia di malavita, vendetta e di mafia. Sulla scia di uno dei filoni più rappresentativi del cinema italiano degli ultimi anni, la periferia torna a essere protagonista del lungometraggio Malarazza, diretto dal regista e produttore catanese lucia sardo. Il film ha come protagonisti Rosaria Cutrera (Stella Egitto) e suo figlio Antonino (Antonino Frasca Spada), i quali insieme al fratello della donna,  Franco (Paolo Briguglia), un travestito costretto a prostituirsi nel quartiere San Berillo, sono vittime di un sistema di potere malavitoso, rappresentato dal boss in declino Tommasino Malarazza (David Coco) e dal boss emergente Pietro (Cosimo Coltraro), detto U Porcu. Ambientato a Catania, nel degradato quartiere del Librino, Malarazza ci mostra la dura realtà di uno spazio periferico che è stato conquistato, al di là dei proclami della politica, dal malaffare e dalla criminalità organizzata.

Malarazza è il classico esempio di un cinema d’autore che non vuole essere solo spettacolo, ma offrire spunti di riflessione quanto mai necessari su uno dei tanti luoghi al margine, il cui sogno di rinnovamento culturale è stato completamente infranto per mere ragioni politico – economiche.

La sceneggiatura scritta da Giovanni Virgilio insieme a Luca Arcidiacono offre uno spaccato di vita quotidiana, una realtà difficile da capire per chi non la vive, ma per chi è nato e cresciuto in quei contesti diventa praticamente impossibile ricominciare una nuova vita. La bravissima Stella Egitto, talento emergente, riesce a calarsi con bravura in un ruolo difficilissimo, offrendo al suo personaggio tutta la forza e il coraggio che serve. Rosaria è una donna che non ha nessuno che la conforti e l’aiuti a uscire fuori dalla triste esistenza che è costretta a condurre, se non suo fratello Franco. Entrambi i personaggi lottano quotidianamente per trovare una strada migliore, ed emanciparsi definitivamente da un mondo che li vuole vittime di un sistema malavitoso. In questo ritratto di un’umanità disperata, la colonna sonora gioca un ruolo fondamentale. Il mix di generi (si va dalla bossa nova, al rap, fino a giungere al neomelodico, la musica più ascoltata nelle periferie di Catania) è composto da Giuliano Fondacaro. Da segnalare il  brano O pensamento de voce che è cantato in portoghese da Arisa.

Malarazza è un film che descrive la dura realtà di un quartiere degradato e pericoloso come il Librino, ma è anche una denuncia delle condizioni delle periferie urbane, al fine da riflettere sulle crisi della legalità nelle aree marginali dei territori, anche spesso localizzate nelle zone più centrali. Giovanni Virgilio segue attraverso la macchina da presa, la dura realtà della periferia, mostrando allo spettatore la criminalità che è fortemente concentrata in questo quartiere, ma soprattutto le condizioni dei suoi abitanti, per la maggior parte dei quali diventa difficile crearsi un avvenire degno di tal nome.

  • Anno: 2017
  • Durata: 98'
  • Distribuzione: Mariposa Cinematografica
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Giovanni Virgilio
  • Data di uscita: 09-November-2017

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