Fracchia la belva umana, un film comico del 1981, diretto da Neri Parenti con Paolo Villaggio, Lino Banfi, Anna Mazzamauro e Massimo Boldi.
Lino Banfi ha raccontato che la scena alla trattoria con lo strimpellatore fu completamente improvvisata da lui. Neri Parenti infatti, inizialmente aveva concepito la scena con Auricchio che dopo la conclusione dello strimpello alla frase “E dimme un po’ che c’hai da dì?” il commissario avrebbe dovuto rispondere “Che c’ho da dirti? Mettete le manette a sto’ stronzone!“. Banfi optò allora per la risposta in rime e Parenti lo lasciò andare pur non sapendo dove volesse andare a parare, scegliendo successivamente dove tagliare.
“E benvenuti | a sti frocioni, | belli grossi e capoccioni, | e tu che sei | un po’ frì frì, | e dimmi un po’ che c’hai da dì!”
(Cantante) [Presso l’osteria Da Sergio e Bruno Gli incivili]
“Non sono frocione, non mi chiamo frì frì, | sono commissario | e ti faccio un culo così! ”
(Commissario Auricchio) [Presso l’osteria Da Sergio e Bruno Gli incivili]
Fracchia la belva umana: Sinossi
Giandomenico Fracchia, geometra, è il sosia di un pericolosissimo criminale detto “La belva umana”. Per circolare liberamente, Fracchia riceve un lasciapassare, ma il delinquente lo aggredisce e glielo sottrae. A partire da questo momento gli equivoci e le situazioni più assurde si susseguono, per arrivare a un finale grottesco nell’aldilà.
Fracchia la belva umana: Recensione
Tra i tanti personaggi che compaiono durante la commedia in vari ruoli, sono certamente degne di nota la memorabile performance in dialetto siciliano di Gigi Reder nei panni della madre del bandito, ma anche quella di Anna Mazzamauro come antipatica segretaria d’azienda nonché sogno d’amore irraggiungibile di Fracchia (al pari di quanto accade nella saga di Fantozzi tra il protagonista e la signorina Silvani, interpretati anch’essi rispettivamente da Villaggio e dalla Mazzamauro). Sono inoltre ben riconoscibili due attori allora giovanissimi, Massimo Boldi e Francesco Salvi, che interpretano i rapinatori scelti dalla Belva Umana per affiancarlo in una rapina presso una filiale bancaria, anche se, per uno sciopero imprevisto, la data della rapina sarà anticipata di un giorno, per cui sarà Fracchia a loro insaputa a dirigerli.
È il primo dei due film incentrati sulla figura di Giandomenico Fracchia, personaggio inventato da Paolo Villaggio affine al più famoso ragionier Ugo Fantozzi. Malgrado sia uscito sei anni dopo Fantozzi e abbia riproposto e riciclato molte trovate di Fantozzi, il film si è rivelato un successo ed è diventato un cult movie. Molte trovate e gag di questo film sono diventate infatti celebri (come quella della poltrona-sacco, sulla quale Fracchia si siede quando viene convocato dal direttore e scivola per terra ogni volta, mentre la Belva Umana riesce a sedervisi senza problemi) e sono diventate tipiche delle successive interpretazioni comiche di Villaggio (proprio in questo film viene proposta in ambito cinematografico la celebre battuta: «Com’è umano lei!», nata per le prime apparizioni di Fracchia in TV).