Il nome di Chris Evans è ormai, per convenzione, associato alla figura di Capitan America: un supereroe forte e risoluto che sceglie di salvare il mondo anche a costo di sacrificare la propria vita. Il regista Marc Webb, conosciuto principalmente per la regia di The Amazing Spider – Man, siede in cabina di regia per affidare ad Evans la parte di un eroe insolito, uno di quelli rari che si nascondono tra la gente comune senza chiedere nulla in cambio. Webb dirige, infatti, Gifted – Il dono del talento, una storia d’amore non convenzionale che gira intorno all’importanza dell’acquisizione del ruolo di padre come scelta istintiva e naturale. Evans cala quindi la maschera e si dimostra capace di prestare anima e corpo al ruolo complesso e sfaccettato di un padre goffo e premuroso. Si lascia, quindi, coinvolgere completamente dal fascino e dall’eleganza della piccola Mckenna Grace – già attrice di Amityville- Il risveglio – che lo avvince con la sua allegria e la sua spensieratezza ma anche con il suo inusuale raziocinio.
Mary è una bambina di appena sette anni con un esplosivo talento per la matematica, una capacità che potrebbe condurla a formulare teorie per cambiare il mondo e rivoluzionarne i meccanismi. Sua nonna l’ha sempre rifiutata, ritenendola il frutto del peccato di sua figlia, ma quando ne scopre le doti, vuole approfittarne per raggiungere la gloria. Decide quindi di chiederne l’affidamento legale per permetterle di frequentare scuole prestigiose e alimentare il talento di famiglia. Suo figlio, padrino di Mary, ovviamente, rifiuta perché vorrebbe per la nipote un’infanzia idilliaca e salutare. Troppo matura per essere una bambina, Mary combatte quotidianamente contro i fantasmi del suo giovanissimo passato e contro tutte le insicurezze che ne derivano.
Ed è proprio lei l’anima della pellicola, una vera e propria forza centripeta che intrappola lo spettatore nella morsa delle sue emozioni rendendolo schiavo della visione e bramoso della verità. Una bambina piccola e fragile come tante altre, eppure determinata a rimanere legata ai suoi affetti più cari. Nonostante la sceneggiatura scritta da Tom Flynn – autore de La cura del Benessere -presenti alcuni picchi di retorica e moralismo, Gifted – Il dono del talento si delinea come un melodramma agrodolce capace di suscitare sorrisi spontanei anche nei momenti di maggiore patetismo, quelli in cui lo spettatore, distratto dalla storia generale, riscopre la bellezza di un piccolo, quotidiano, gesto d’amore.