La Spia – A Most Wanted Man è un film del 2014 diretto da Anton Corbijn, basato sul romanzo Yssa il buono di John le Carré. Corbijn si muove bene tra le pagine del romanzo e ne asseconda lo spirito freddo e disilluso con una regia secca e sobria e un bel cast e ne fa una riuscita riflessione sulle apparenze, la legittimità del dubbio, i confini della manipolazione e l’impossibilità di fare andare le cose per il verso giusto. Sarà ricordato come l’ultimo film con Hoffman, senza essere l’ultimo film con Hoffman, ma c’è molto di più. Adattamento del romanzo “Yssa il buono” di John Le Carré.
La sinossi de La spia – A most wanted man
Corbijn si muove bene tra le pagine del romanzo e ne asseconda lo spirito freddo e disilluso con una regia secca e sobria e un bel cast e ne fa una riuscita riflessione sulle apparenze, la legittimità del dubbio, i confini della manipolazione e l’impossibilità di fare andare le cose per il verso giusto. Sarà ricordato come l’ultimo film con Hoffman, senza essere l’ultimo film con Hoffman, ma c’è molto di più. Adattamento del romanzo “Yssa il buono” di John Le Carré.
La recensione
L’olandese Anton Corbijn è stato per lunga parte della propria carriera (e lo è attualmente) dedito alla direzione di videoclip e documentari musicali per gente del calibro di Metallica, U2 o Depeche Mode. A partire dal bel biopic Control, datato 2007 e incentrato sulla figura di Ian Curtis, problematico leader dei Joy Division, morto suicida a 23 anni, ha scelto di intervallare il suo impiego primario con quello di regista di film drammatici. Dopo The American del 2010, il 2014 lo vede tornare con una serrata spy story tratta da un romanzo dello scrittore britannico John Le Carré, ormai abbonato alle trasposizioni per il grande schermo delle proprie opere (l’ultima in ordine di tempo era stata Tinker, Tailor, Soldier, Spy, conosciuto in Italia con il titolo La Talpa, diretto da Tomas Alfredson nel 2011): A Most Wanted Man, con protagonista, in una prova enorme, il mai troppo compianto Philip Seymour Hoffman, che convoglia la propria consueta generosità d’attore in quello che resterà l’ultimo grande perdente di una carriera troppo breve, Gunther Bachmann, capo di un’unità che agisce nell’ombra facendo il lavoro sporco per conto dei servizi segreti tedeschi. Girato da Corbijn con mano morbida e sicura, e sceneggiato da Andrew Bovell con scrupolo e cura minuziosa per i dettagli, A Most Wanted Man non cerca l’emozione facile o il ritmo ultra-serrato ma procede col passo “giusto”, concedendo ai personaggi il tempo di costruirsi le proprie frustrazioni ed al pubblico quello di condividerle empaticamente: in questo, A Most Wanted Man è, oltre che un action thriller politico appassionante, il ritratto impietoso di più solitudini.
Il film è disponibile su Prime Video.