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Il cinema sotto i voltoni e le voci degli angeli: la rassegna “Il Volto Femminile del Sacro” di Todi

Sotto i Voltoni di Piazza del Popolo un pubblico fedele e attento, riscaldato da plaid e stufette in sfida ai primi venti autunnali, ha corrisposto alle attese degli Amici del Cineforum di Todi che dal 12 al 24 settembre hanno realizzato la rassegna di cinema “Il Volto Femminile del Sacro”

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Se, come dice Tornatore: “Una città senza cinema è una città senza occhi” , la città di Todi,  in attesa di una sala cinematografica, si è lasciata sedurre dal grande schermo nello scenario più esposto agli sguardi della sua gente. Sotto i Voltoni di Piazza del Popolo un pubblico fedele e attento, riscaldato da plaid e stufette in sfida ai primi venti autunnali, ha corrisposto alle attese degli Amici del Cineforum di Todi che dal 12 al 24 settembre hanno realizzato la rassegna di cinema “Il Volto Femminile del Sacro”. Le visioni serali sono state accompagnate dallo sguardo tenero degli angeli di Wim Wenders e dalle parole-guida di esperti, giornalisti, registi che hanno voluto confrontarsi con le domande del pubblico.

Queste le testimonianze che hanno voluto lasciarci in ricordo della loro presenza.

La pace è scesa nel cuore quando Raphaela (Nastassia Kinski), immagine simbolo della rassegna “Il Cinema sotto i Voltoni- Il Volto Femminile del Sacro”, l’Angelo di Così Vicino, così lontano di Wim Wenders, con il suo sorriso ha accarezzato i nostri cuori dallo schermo. Eterna e giovane come sono gli angeli di luce. Poi, sotto i voltoni illuminati  da una magica luna, Edith Stein nel film La Settima Stanza ci ha accompagnati al cospetto di Dio. La fede e la ragione e infine la magia di un incontro che Alberto Di Giglio e gli Amici del Cineforum di Todi hanno reso possibile. Una lanterna di splendidi pensieri raccoglie e dissemina bellezza fede e speranza e carità nel paesaggio umbro.
(Paola Dei – Critico Cinematografico)

Il Volto  femminile del sacro è stato l’occasione per rivedere volti di attrici capaci di rivelare l’anima.  Bellissima iniziativa in un ambiente insolito e suggestivo, le cui volte a crociera  richiamavano architetture sacre; il luogo adatto per accogliere degli Angeli. (Rosario Tronnolone – Critico Cinematografico di Radio Vaticana)

Nel cammino, ai bordi della strada, ci capita di incontrare la magia del mondo. Succede che qualche anima ci riconosce e ci saluta e ci fa rivivere i nostri sedimenti. Grazie ad Alberto di Giglio e agli Amici del Cineforum di Todi,  ho avuto l’occasione di ricordare una storia che per me è stata importante. Grazie Alberto di avermi dato l’occasione di rivedere quelle belle luci che hanno illuminato il mio film “Maria Figlia del Suo Figlio”; quei suoni arcaici ed insieme moderni che hanno sostenuto la storia di questa piccola donna Madre di Dio. Grazie di avermela fatta condividere con le persone. Di aver proiettato le immagini in quello straordinario contesto architettonico.
(Fabrizio Costa – regista del film di apertura della rassegna Maria Figlia del suo Figlio)

Ripensando al Cineforum sotto i Voltoni, mi veniva in mente una frase della grande Flannery O’Connor, che fa dire a un suo personaggio, il vecchio Tarwater, nel romanzo “Il cielo è dei violenti“:“Non basta dire di no. Bisogna fare di no”.  In un mondo che ci vuole soli, isolati, omologati, e per questo fragili e manipolabili, un’iniziativa come una rassegna di film belli, complessi, “difficili” in senso buono, cioè non banali, che hanno l’ambizione di trattare temi alti e scomodi, è davvero un atto di resistenza. Un modo di “fare di no”, non solo dire di no. Un gesto semplice, piccolo ma prezioso, perché segno di una Presenza. “De la présence, soulament de la présence”, si leggeva sui muri della Sorbona nel maggio del ’68, quando ancora il ribellismo diffuso esprimeva un desiderio autentico di riscossa dell’io. De la présence, unico reale fattore di cambiamento, in un luogo preciso, con nomi e cognomi, registi e relatori e gente del pubblico da incontrare, ogni sera. Un gesto – semplice, quotidiano ma concreto – di resistenza all’omologazione imperante, profetizzata da Pasolini in tempi non sospetti e tristemente (tragicamente, a volte) attuale.
(Silvia Guidi – Osservatore Romano)

In questo scorcio di fine Estate ed  inizio  Autunno, la centralissima Piazza del popolo di Todi è stata scenario di un atto di coraggio, rivoluzionario in senso  nuovo: la settima arte, il cinema, è entrata a gamba tesa nello spazio pubblico per eccellenza, uscendo da un’aura elitaria, e proponendosi come strumento di recupero delle coscienze. L’associazione “Amici del cineforum”, , crede che lo spazio della libertà venga creato dall’incontro con chi è in grado di svelarci i segreti del cuore umano e da sempre e per sempre questo cuore è indissolubilmente legato al genio femminile, a partire dalle nostre mamme, donne geniali che sanno comprendere il minimo moto interiore del figlio senza alcuna parola. La libertà non è frutto delle circostanze ma dell’incontro con l’amore. Lo sappiamo noi che abbiamo portato 13 volti del genio femminile ( tre su Maria di Nazareth, con Maria Figlia del suo figlio, Il sono con te e Terra di Maria)  in piazza; lo sapevano bene le straordinarie donne protagoniste delle 13 pellicole proiettate all’interno della rassegna “il Volto Femminile del Sacro”. Donne, quindi, non femmine semplicemente, perché “donna” viene da “Domina”,  ovvero “Signora”.  Davvero Maria di Nazareth, Giovanna d’Arco, Teresa di Lisieux, Edith Stein, suor Margherite (protagonista del film Marie Heurtin), Maria Deluil Martiny, Babette, tanto per citarne alcune, sono vere Signore, donne vere che, plasmate dall’amore stesso e non da una politica o da un’idea filosofica o semplicemente dalla vita, hanno plasmato a sua volta la realtà e impresso ad essa il loro volto. Sono volti femminili che gli amici del cineforum non hanno voluto finissero nel dimenticatoio, sarebbe un’ingiustizia imperdonabile perché loro portatrici di maternità, tenerezza, speranza, audacia, tenacia, sensibilità poetica, visione, profezia, spirito di sacrificio, evidenze del giusto e dell’ingiusto, doti che tanto mancano ai volti sbiaditi e anonimi plasmati non dall’amore ma dal mercato e dai suoi interessi egoistici. Donne trasversali alle culture come Maria di Nazareth, o figure che hanno smosso nazioni come Giovanna d’Arco, o che sapevano amare teneramente nella più cruda sofferenza come Teresa di Lisieux, che ancora sapevano incoraggiare  senza sosta alla speranza  come Maria Deluil Martiny, oppure modelli eroici nel campo dell’educazione come suor Margherite di Marie Heurtine, ancora, capaci di morire nei campi di concentramento nazisti senza rancore ma nella fede e nel perdono come Edith Stein. La Donna sa portare l’uomo alla salvezza perché è lei l’aiuto che gli corrisponde. Questo sanno gli “Amici del cineforum” questo hanno capito le tante persone che ci hanno ringraziato per questo esperimento riuscito. Siamo intenzionati ad andare avanti con altre idee e progetti ma con, alla base, lo stesso spirito e la stessa obbedienza ad una specifica vocazione. Viva la donna, la signora padrona del suo io e della sua identità, viva la donna plasmata dall’amore.
(Nicolò Rellini – Amici del Cineforum di Todi)

In un tempo nel quale assistiamo ad una sorta di profanazione del sacro, attraverso un vissuto prevalentemente identitario, quando non addirittura ideologico, dell’appartenenza religiosa, acquista un rilievo molto significativo la rassegna ideata dall’amico regista Alberto Di Giglio “Il Volto Femminile del Sacro” nella meravigliosa cornice dei Voltoni di Todi, uno spazio che nello stesso tempo si presenta protetto, ma aperto alla piazza in senso stretto ed in senso metaforico. Io in particolare ho partecipato alla presentazione dello straordinario film di Abderrahmane Sissako; è incredibile la capacità di questo autore di narrare verità drammatiche e talvolta tragiche attraverso un linguaggio altamente poetico. Questo gli permette di denunciare in modo molto incisivo, ma senza odio, la violenza religiosa di estremisti jihadisti, facendo trasparire l’intima insicurezza e disperazione che li abita; a questa intima insicurezza  ed angoscia di morte dei militanti armati fa da contraltare la fermezza e la dignità di numerose e diverse figure femminili per le quali il valore della vita e della persona è l’unico valore irrinunciabile. Combinando tenerezza e fermezza, tali figure femminili testimoniano che non ci può essere nulla di sacro se si viola la sacralità della vita.
(Luigi De Salvia – Presidente di Religions for Peace)

Caro Alberto, la tua rassegna di film sul tema “Il Volto Femminile del Sacro” è stata per me e per Teresa la più bella, intensa, appropriata compagnia delle nostre sere di Settembre a Todi. La proiezione “sotto i voltoni medievali” della città, esposti agli spifferi di qualche serata un po’ fredda, ci ha costretti a seguire i film stando stretti stretti (siamo sposati da 50 anni!) consentendoci commozioni e brividi che da tanto tempo non condividevamo. Eravamo in pochi, e questo era parte del fascino dell’esperienza che stavamo vivendo. Alcuni dei commentatori da te invitati a presentare i films sembravano intuire le sfumature nascoste delle nostre emozioni. È stato bellissimo. Grazie.
(Claudio Peri, Emerito di Tecnologie Alimentari e Presidente dell’Associazione 3E)

Come figlio di genitori che vivevano in città diverse, separati dal lavoro, da bambino mi capitava di vedere lo stesso film due volte nella stessa settimana. Ricordo l’emozione fortissima di ritrovare i personaggi rivivere sul grande schermo. Mi chiedevo se continuassero a vivere le stesse esperienze anche a distanza di giorni. E gradualmente mi sono accorto che lo stesso film sembrava diverso se visto nel piccolo cinema di provincia piuttosto che nel grande cine-teatro della metropoli. Il film cambiava ed io cambiavo con lui. Questa sensazione di meraviglia (e probabilmente di crescita) si è affievolita col tempo, per lasciare spazio ad altre riflessioni più razionali. Ogni tanto però questo stupore infantile, che fa parte del bagaglio disordinato di ogni spettatore, riaffiora all’improvviso per farmi sentire tutto il potere del cinema. E’ quello che mi è accaduto a Todi, in una cornice suggestiva: il cinema proposto dalla rassegna “Sotto i Voltoni” infattirestituisce questa intimità con i personaggi e le storie di cui sono protagonisti. Storie di donne che, col loro modo d’essere, riescono a mettere in crisi impalcature sociali fatte di pregiudizi e repressione per offrire una nuova speranza intrisa di libertà. Ringrazio Alberto Di Giglio e gli Amici del Cineforum di Todi per aver creato questa occasione di cinema vero.
(Antonio Farisi – regista e sceneggiatore )

Come il vescovo Benedetto Tuzia ha commentato durante una delle serate, questa rassegna ha trovato nel ‘Volto’ la sua vera essenza: storie di donne che gettano la maschera e momento di condivisione in cui ‘volgiamo’ e ‘rivolgiamo’ parola e sguardo sugli altri. La città, come spazio pubblico e luogo della comunità, ne esce inevitabilmente impreziosita … La scelta di dedicare la rassegna al ‘volto femminile del sacro’ poteva essere apparentemente scivolosa. Decidere di declinare il racconto attraverso varie religioni e secondo lo sguardo di registi disparati ha regalato al pubblico serate laiche, di scambio, profondamente colte … Abbiamo fruito di una selezione attenta di titoli, ci siamo confrontati con critici e registi, ma soprattutto abbiamo allargato l’orizzonte dello scambio vivendo i voltoni come vero spazio civico. Spero che questa esperienza sarà ripetuta.
(Valentina Parasecolo – giornalista Rai)

Il cinema sotto i Voltoni è una delle più suggestive rassegne cui abbia mai partecipato. Un’iniziativa unica nel suo genere, perché non si svolge in una sala né all’aperto, ma in un luogo che riunisce entrambi le dimensioni, in cui le pareti si aprono e cedono il posto a robuste colonne di pietra e il soffitto si inarca in mirabili volte che accolgono e proteggono gli spettatori. Molti inattesi  e ogni volta diversi, quelli che premiano le proiezioni di Alberto Di Giglio e gli Amici del Cineforum, . Cinefili puri o disinvolti fruitori  dei nuovi media, spettatori fedeli oppure occasionali, conquistati magari dalle note che dallo schermo nel cuore di Todi si diffondono in tutta l’antistante piazza e che,  con discrezione, parlano di audiovisioni “altre”. Quello di Di Giglio è un prezioso  atto d’amore, verso lo spettatore e verso il cinema in grado di proiettare emozioni, riflessioni e condivisioni oltre i ristretti confini dello schermo
(Massimo Nardin – critico cinematografico, regista e sceneggiatore)

Todi, che per tanti motivi personali è un mio luogo del destino. Doveva cominciare  qui per forza di cose una nuova collaborazione con Alberto Di Giglio, che ci ha portato ad offrire agli amici tuderti la prima visione di “Troverai un cuore”. Un film che abbiamo dedicato con tanta passione alla vita di Maria  Deluil Martiny, coraggiosa mistica e martire di un Ottocento quanto mai attuale. La rassegna è l’ennesima conferma della vitalità poetica del cinema quando ci mostra come la Terra possa essere fecondata soltanto dal Cielo. Di questa occasione, di tutti coloro che l’hanno resa possibile, penso ad Alberto in particolare,  si potrebbe dire che sono personificazione creativa di quel verso di Vinicius de Moraes: “la vita, amico, è l’arte dell’incontro”.
(Luigi Boneschi – coautore del film Troverai un cuore)

Il lavoro, preciso ed infaticabile, di Alberto Di Giglio lo ha portato, ancora una volta, a dedicare amore e passione al servizio del Cinema e della nostra città.Ecco, quindi, la straordinaria occasione, insieme a lui, di scoprire il mondo, magico ed incantato, del “Volto femminile del Sacro”. Un lungo percorso che, in 13 film e quasi come in un miracolo, ci offre la occasione di comprendere quanto la figura femminile sia importante nel sacro e come la donna sia protagonista centrale della nostra tradizione religiosa. Un miracolo che ci rende particolarmente orgogliosi, compiendosi nella nostra Piazza più importante, sotto i palazzi comunali, che, troppo spesso, sono stati visti e considerati come “altro” rispetto al sacro. Al Direttore ed ai suoi molti ospiti, il ringraziamento mio personale e della Amministrazione Comunale, nella consapevolezza che a Todi servono sempre più manifestazioni e declinazioni del sacro.
(Antonino Ruggiano – Sindaco di Todi)

Il Comune di Todi è felicissimo dell’ottima riuscita dell’evento “Il Cinema sotto i Voltoni, Il Volto Femminile del Sacro”, un evento organizzato egregiamente dal regista Alberto Di Giglio, un amico della nostra città,  che attraverso la rassegna ha attirato un pubblico sempre più vario,  e vasto. In alcune serate c’è stato il tutto esaurito nonostante la temperatura avversa, l’interesse crescente generato in città ha visto una sorprendente partecipazione di pubblico, ribadiamo di essere fieri di aver sostenuto come amministrazione comunale questa bella iniziativa , come il nostro Sindaco sono felice che si possano rappresentare momenti cinematografici così intensi e profondi in un momento così particolare della nostra storia contemporanea. Credo che iniziative del genere debbano essere sempre di più sostenute da parte del comune, soprattutto aver scoperto la sorpresa dello splendido spazio del Voltoni che si è rivelato azzeccato  per iniziative di cultura cinematografica.
(Claudio Ranchicchio – Assessore alla Cultura del Comune di Todi)

Ancora grazie al sostegno del Vice Sindaco Adriano Ruspolini, senza il  quale la manifestazione non avrebbe mai visto la luce. Grazie ad Alessia Marta, delegata per le politiche della Famiglia, che attraverso la sua sensibilità di donna e di madre ha voluto ringraziarci ed incoraggiarci nella serata conclusiva.

Un ringraziamento particolare ad un Amico collaboratore decisivo per la riuscita dell’evento,  il bravo ed infaticabile  proiezionista, Lanfranco Di Mario che non si è risparmiato, in fatica e tempo e passione affinché,  la Lanterna Magica si rivelasse a noi  spettatori, puntualmente,   ogni sera,  in tutta la sua forza e bellezza.  Grazie agli amici sostenitori come Hotel Fonte Cesia, Hotel Tuder, Villa Luisa e i ristoranti  Cavour, La MangiatoiaRistorante Cibocchi, Piero e Silvana,  il Bar Biganti, Bacio di LatteBar della ConsolazioneVivaio Pian di PortoFrantoio Le Caselle, Cantina Villa Sobrano, La Conad Circonvallazione Orvietana, Punto Market…  tutti fattivamente consapevoli che da queste occasioni la nostra città potrà trovare terreno fertile per nuovi fiori.     I fiori di nuove amicizie sbocciate nell’amore comune per la bellezza: di cui Todi, città della poesia e di Jacopone, è messaggera e manifesto universale. Grazie ancora ai media ed ai Siti Istituzionali che ci hanno dato visibilità :  TG3Umbria; Tef Channel; Corriere dell’Umbria; Tam Tam; La Voce; Taxidrivers.it;  Tuttooggi.info; Umbrialibera.it; Umbrialeft.it; Lanotiziaquotidiana.it; i siti della Diocesi Orvieto-Todi ed  del Comune di Todi.

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