Ida, un film del 2013 diretto da Paweł Pawlikowski. Di produzione principalmente polacca, è stato scritto dal regista stesso e da Rebecca Lenkiewicz. Nel 2015 ha vinto il premio Oscar per il miglior film straniero e 5 European Film Awards (Miglior film, Miglior regista a Paweł Pawlikowski, Miglior sceneggiatura a Paweł Pawlikowski e Rebecca Lenkiewicz, Miglior fotografia a Ryszard Lenczewski e Łukasz Żal, Premio del pubblico).
Ida: Sinossi
Polonia, 1962. Anna, un’orfana allevata dalle suore di un convento, è una novizia. Prima di prendere i voti, però, desidera vedere Wanda, la sua unica parente in vita che le rivela di essere ebrea. Entrambe le donne intraprendono allora un viaggio teso non solo a scoprire la tragica storia della loro famiglia ma anche chi esse siano veramente e quale sia il loro posto, rimettendo in discussione le loro credenze e la loro religione.
Ida: Recensione
Romanzo di formazione in formato 1.37:1, dramma intimo poetico politico, Ida non cerca compromessi tra il rigore stilistico e il materiale umano. Scegliendo una forma, decisa e immobile, che sorpassa e fagocita la sostanza, magmatica e ineffabile, dello scavo psicologico: camera fissa e corpi ai margini di architetture e mascherini, immersi in una bicromia di luminosità abbacinante. Ida è film di contrasti esposti. Road movie fieramente austero, dove l’attenzione per la composizione dell’immagine diventa tramite disarmante dell’anima. Un capolavoro in bianco e nero. Una guerra dichiarata alle tonalità scure. La magnifica presenza dei chiaroscuri che rimandano alla migliore bellezza della spiritualità. Quella che trapassa le religioni e rimanda al vero senso del sacro. Meraviglia l’ennesimo lavoro del regista documentarista polacco, Paweł Pawlikowski, autore di grandi opere che lo hanno visto come vincitore di svariati premi: suoi sono film come Last Resort (2000), My Summer of Love (2004), e che ora torna con la sua ultima fatica, il bellissimo Ida.
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