Joseph Losey, il celebre regista e sceneggiatore statunitense, autore di film indimenticabili quali Il ragazzo dai capelli verdi (1948), Eva (1962) e Il servo (1963) – solo per citarne alcuni – nel 1968 realizzava La scogliera dei desideri (Boom!), dirigendo la magnifica coppia Liz Taylor – Richard Burton. La fonte letteraria era il romanzo The Milk Train Doesn’t Stop Here Anymore di Tennessee Williams, il prolifico drammaturgo, scrittore, sceneggiatore e poeta americano, le cui opere furono molto spesso adattate per il grande schermo (tra gli altri, l’indimenticabile Un tram che si chiama Desiderio di Elia Kazan e Marlon Brando).
Dalla sinergia di questi fuoriclasse è sorto un film scintillante, forse a tratti, per precisa volontà dell’autore, un po’ sopra le righe, eppure efficacissimo nel dare corpo al dramma interiore di Flora ‘Sissy’ Goforth (Taylor), una donna arrivata alla fine dei suoi giorni a causa di una malattia, con un passato ardente e una vita vissuta intensamente (aveva sposato e sepolto non meno di quattro mariti milionari). Flora trascorre i suoi ultimi giorni, con una consorteria di servitori, in una grande villa su un’isola solitaria, a scrivere le sue memorie, sulla cima di una costiera (il film è stato girato quasi interamente in Italia, principalmente in Sardegna, fra Porto Conte e l’Argentiera). Improvvisamente la situazione cambia per l’arrivo di Christopher Flanders (Burton), un bel giovane, soprannominato “l’angelo della morte”, noto per essere un corteggiatore di ricche vedove al termine della loro vita.
Insomma, il dramma messo in scena da Losey verte sulla presa di coscienza da parte della protagonista della vacuità della sua vita, esclusivamente dedita all’accumulo massivo di ricchezza, incurante di qualunque legame affettivo, ogni volta archiviato con una terrificante scaltrezza. L’arrivo di Christopher, allora, diviene la chiara metafora della necessità per Flora di assumersi le proprie responsabilità, di riflettere – e lo si dice chiaramente durante il film – sul senso della vita, che, quantunque più volte evocato, è sempre stato drammaticamente assente. In questo senso, dunque, la venuta di un Angelo Sterminatore non è da ritenersi una iattura, piuttosto una possibilità offerta a Flora per riconciliarsi, alla fine, con se stessa, per ritrovare quella pace interiore da troppo tempo smarrita.
Ad impreziosire la già intensa storia concorrono ovviamente le straordinarie, come al solito, prestazioni di Liz Taylor e Richard Burton, che anche stavolta non si risparmiano, sprofondando nei rispettivi personaggi e producendosi in alcuni virtuosismi che difficilmente si riescono a dimenticare. Da segnalare, infine, la presenza, seppure fugace, del nostro Romolo Valli, sempre all’altezza della situazione, che anche di fronte a due star intramontabili non mostra alcun complesso, duettando con disinvoltura sia in italiano che inglese. La scogliera dei desideri è un film che richiede senza dubbio una rivisitazione per coglierne fino in fondo il valore e la profondità della riflessione che lo informa. Consigliatissimo l’acquisto del dvd.
Pubblicato da Pulp Video e distribuito da CG Entertainment, La scogliera dei desideri è disponibile in dvd, in formato 2.35:1 (4:3), con audio in italiano e in inglese e sottotitoli opzionabili.
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