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Film da Vedere

Cannibal Ferox di Umberto Lenzi con Giovanni Lombardo Radice

Cannibal Ferox di Umberto Lenzi è nato sulla scia del più noto e osannato Cannibal holocaust deodatiano, mirando, proprio come esso, a ribadire che la violenza indigena è provocata, in verità, da quella dei bianchi, che dovrebbero essere civilizzati

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Cannibal Ferox, un film del 1981, diretto da Umberto Lenzi. Fu vietato in Italia ai minori di 14 anni, mentre all’estero fu bandito in 31 paesi. Il film si ricorda soprattutto per tre scene veramente agghiaccianti: l’evirazione e lo scoperchiamento della calotta cranica di Giovanni Lombardo Radice, e Zora Kerowa appesa per le mammelle infilzate con degli uncini. Nel cast sono presenti anche Robert Kerman e Perry Pirkanen, già attori in Cannibal Holocaust, diretto da Ruggero Deodato due anni prima.

Tre giovani studenti statunitensi decidono di recarsi nella foresta amazzonica per una ricerca di laurea sulla inesistenza della pratica del cannibalismo tra le popolazioni indigene. I ragazzi ben presto si perdono nella giungla, dove incontrano due connazionali che fuggono da un villaggio poco distante. I due sono feriti e raccontano di essere vittima di un terribile attacco da parte degli indigeni del posto, i quali sarebbero anche dei feroci cannibali. Il racconto iniziale si sgretola piano piano una volta che il gruppo di americani raggiunge nuovamente il villaggio ed entra in contatto con gli indigeni.

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Recentemente riportato all’attenzione del grande pubblico attraverso The Green Inferno, diretto nel 2013 da Eli Roth, il famigerato filone dei cosiddetti cannibal movie godette del suo periodo di clamore tra la seconda metà degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo.

Infatti, raccontando nel 1977 la vicenda di un gruppo di persone che, atterrate nella giungla di Mindanao per una ricerca petrolifera, si ritrovavano ad avere a che fare con uomini rimasti all’età della pietra e dediti allo sgranocchiamento di carne umana, fu Ruggero Deodato ad aprire ufficialmente la strada al miscuglio di avventura e raccapriccianti immagini da horror tramite Ultimo mondo cannibale; sebbene, in realtà, già cinque anni prima fu Umberto Lenzi ad introdurre la formula ne Il paese del sesso selvaggio, chiaramente ispirato a Un uomo chiamato cavallo di Elliot Silverstein.

Un classico del cinema western, quello di Silverstein, che deve aver colpito non poco il cineasta originario della toscana Massa Marittima, in quanto ha poi avuto modo di omaggiarlo anche nella impressionante sequenza in cui Zora Kerowa viene sollevata da terra con degli uncini conficcati nei capezzoli in Cannibal ferox, datato 1981 e che, allora  bandito dalle sale cinematografiche di oltre trenta nazioni, viene riscoperto su supporto dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it).

Messo in piedi un anno dopo Mangiati vivi!, si tratta del suo ultimo cannibal movie, nato praticamente sulla scia del più noto e osannato Cannibal holocaust deodatiano e mirato, proprio come esso, a ribadire che la violenza indigena è provocata, in verità, da quella dei bianchi, che dovrebbero essere civilizzati

Non a caso, il plot ruota attorno ad una studentessa dalle fattezze della Lorraine De Selle oggi produttrice televisiva (la fiction Carabinieri nel curriculum), la quale, in viaggio in Amazzonia insieme al fratello e ad un’amica per completare la sua tesi di laurea volta a mostrare che il cannibalismo non esiste, finisce con entrambi nelle grinfie di una tribù di indigeni, inferociti dalle sevizie subite da uno spacciatore newyorkese cui concede anima e corpo il Giovanni Lombardo Radice di Paura nella città dei morti viventi La casa sperduta nel parco.

Un plot che, al di là del già citato sottotesto sociologico e di una sottotrama poliziesca di poco interesse, non funge altro che – come c’era da aspettarsi – da pretesto per portare in scena il campionario di nefandezze tipiche del genere e dell’exploitation in fotogrammi.

Nefandezze che, sorvolando sulle reali immagini di uccisioni di animali e di un anaconda impegnato a stritolare una povera bestiolina locale, spaziano con realistici effetti splatter da un occhio cavato ad uno scoperchiamento di cranio e cervello successivamente gustato dai selvaggi, passando per una esplicita evirazione.

Senza contare un momento con piranha e, ovviamente, sbudellamenti assortiti… nel corso di quasi un’ora e mezza di visione che, scandita da un buon ritmo grazie al serrato montaggio a cura di Enzo Meniconi, viene in questo caso accompagnata da un’intervista di sedici minuti alla sopra menzionata Kerowa nella sezione del disco riservata ai contenuti extra.

Tutti i film di genere cannibalico

Il paese del sesso selvaggio (1972) di Umberto Lenzi
Ultimo mondo cannibale (1977) di Ruggero Deodato
Emanuelle e gli ultimi cannibali (1977) di Joe D’Amato
La montagna del dio cannibale (1978) di Sergio Martino
Cannibal Holocaust (1979) di Ruggero Deodato
Mangiati vivi! (1980) di Umberto Lenzi
Zombi Holocaust (1980) di Marino Girolami
Antropophagus (1980) di Joe D’Amato
La dea cannibale (1980) di Jess Franco
Il cacciatore di uomini (1980) di Jess Franco
Cannibal Ferox (1981) di Umberto Lenzi
Schiave bianche – Violenza in Amazzonia (1985) di Mario Gariazzo
Nudo e selvaggio (1985) di Michele Massimo Tarantini
Natura contro (1988) di Antonio Climati
Cannibal Love (2001) di Claire Denis
Nella terra dei cannibali (2003) di Bruno Mattei
Mondo cannibale (2003) di Bruno Mattei
The Green Inferno (2015) di Eli Roth

Trova Cannibal Ferox su CG Entertainment

Cannibal Ferox

  • Anno: 1981
  • Durata: 91'
  • Distribuzione: CG Entertainment (home video)
  • Genere: Horror
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Umberto Lenzi

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