Stasera in tv alle 21,15 su Cielo The Social Network, un film del 2010 diretto da David Fincher, incentrato sui fondatori di Facebook e sul fenomeno popolare che ha creato. Il film è stato sceneggiato da Aaron Sorkin, che ha adattato per il grande schermo il libro di Ben Mezrich Miliardari per caso – L’invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento (Sperling & Kupfer). La pellicola ha vinto 4 Golden Globe, tra cui il più importante, miglior film drammatico, e ha ottenuto 8 candidature agli Oscar 2011, vincendone 3, per la miglior sceneggiatura non originale, la miglior colonna sonora e il miglior montaggio.
La storia della nascita di Facebook, il social network creato nel 2004 da Mark Zuckerberg, mentre era studente all’Università di Harvard, e divenuto poi un fenomeno della rete. Un amore finito, la volontà di riscatto sociale, le relazioni con soci e amici, le vicessitudini giuridiche.
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Il prologo di The Social Network mette in scena l’appuntamento di due studenti universitari in un pub. Si assiste a un dialogo serrato fatto di campi e controcampi tra il ragazzo e la ragazza e alla stizza crescente tra lui supponente e permaloso e lei che non riesce a capire perché il ragazzo – l’attuale fidanzato – sia così offensivo. L’aggressività è tutta nelle parole e nel ritmo serrato del montaggio che segue di pari passo il dialogo tra i personaggi. Alla fine, esasperata, lei lo lascia dicendogli: “Passerai la vita a pensare che non piaci alla ragazze perché sei un nerd e io posso dirti, dal profondo del cuore, che non sarà per questo. Non piacerai perché sei un grande stronzo”. Subito dopo iniziano i titoli di testa e, mentre scorrono, la macchina da presa segue il ragazzo arrabbiato, che cammina in fretta dal pub lungo le vie del campus fino alla sua stanza nel dormitorio. Dal montaggio su inquadrature strette passiamo a piani sequenza ariosi e notturni, con il ragazzo che è una figura anonima in mezzo alle vie e giardini. Alla fine dei titoli una scritta in sovraimpressione informa: “Università di Harvard. Autunno 2003. 8:13 PM”.
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