Ozark è la storia di Marty Byrde (Jason Bateman), un consulente finanziario che vive e lavora a Chicago. E’ sposato con Wendy (Laura Linney) e hanno due figli, Charlotte e Jonah, di 15 e 13 anni. La vita familiare e quella coniugale di Marty sono piuttosto insoddisfacenti: se da un lato si ritrova a fare i conti con le turbolenze dell’adolescenza di Charlotte e Jonah, dall’altro l’intesa sessuale con la moglie si è spenta negli anni per sfociare nella consumazione veloce di video porno amatoriali e fantasie erotiche dove sentirsi nuovamente protagonista.
Marty ha un socio, Bruce (Josh Randall) e insieme stanno espandendo il loro ufficio, forti dei proventi derivanti dal riciclaggio di denaro sporco per conto di un potente cartello messicano, i cui affari sono curati da Del, Camino Del Rio, (Esai Morales). Quando Del si accorge che Bruce ha tradito la sua fiducia, non ci pensa due volte ad eliminarlo, lasciando Marty completamente disorientato e confuso, ma vivo. Gli affida così un incarico delicato: ripulire 8 milioni di dollari entro la fine dell’estate, pena la sua vita, di nuovo a rischio, e quella della sua famiglia.
Marty prende Wendy e i ragazzi e si trasferisce a Ozark nel Missouri, sulle coste di un lago che ospita un considerevole afflusso turistico durante la stagione estiva e le cui attività commerciali, bisognose di nuovi capitali per andare avanti, possono essere l’occasione per riciclare l’enorme quantità di denaro proveniente dai traffici di droga. Dovrà fare i conti con la comunità locale e con l’FBI.
La storia è semplice, ma il coinvolgimento di Marty e della sua famiglia all’interno della comunità che vive sul lago Ozark apre, una dietro l’altra, una serie di trappole che tengono sempre alta la tensione, e trasmettono allo spettatore le paure e le ansie dei personaggi.
Con l’aiuto di Wendy, che inizialmente vediamo come madre e casalinga, ma con alle spalle una solida formazione ed esperienza professionale, Marty riesce ad introdursi in modo convincente all’interno di attività di Orzak decisamente poco proattive e che necessitano l’afflusso di nuovi capitali per essere rilanciate: un motel, uno strip club, un’agenzia di pompe funebri, una chiesa galleggiante.
Marty entra in contatto con una serie di personaggi controversi e fortemente caratterizzati, che sono il motore di tutta la serie tv Orzak: se è vero che le storie alla fine si assomigliano un po’ tutte, o possono comunque essere raggruppate in varie categorie, quello che le rende veramente uniche sono i personaggi che le popolano, a partire dalla famiglia Byrde, che pezzo dopo pezzo prova a ricomporsi e a tenersi saldamente unita agli occhi di tutti, nella custodia di un segreto .
A ruotare intorno all’orbita della famiglia Byrde ci sono altri nuclei familiari: i Langmore un gruppo di furfanti , padri e figli, che vivono di espedienti e che fanno capo alla giovanissima Ruth Langmore (Julia Garner) e gli Snell, storici proprietari di vaste terre nei dintorni del lago Orzak e del fiume Missouri, agricoltori, ma in realtà coltivatori di papaveri, impegnati nella produzione e nello spaccio di eroina, attraverso la chiesa galleggiante del Pastore Mason.
Molto intelligente e sveglia, Ruth lavora con Marty, e se dapprima nutre mire espansionistiche nei suoi confronti, piano piano si affezionerà a lui e a Wendy, recuperando quel calore familiare che le è sempre mancato. Ruth non ha una madre, suo padre è in carcere, i suoi zii vivono di piccole truffe e lei cerca di occuparsi dei suoi cugini, esortandoli ad andare a scuola per un futuro migliore. Sebbene rischi di diventare una criminale, Ruth emerge come il personaggio più positivo di tutta la storia; coetanea di Charlotte Byrde, che dalla vita ha avuto tutto e non è abituata a pensare ad altri che a se stessa, Ruth lentamente esce dal buio e dalla rabbia con cui è stata cresciuta per cercare nuove possibilità .
Incubo della classe media americana (e non solo) portato all’estremo, quello che la famiglia Byrde è costretta a vivere traccia il tema principale di Orzak, serie TV Netflix, ideata da Bill Dubuque (sceneggiatore di The Accountant di Gavin O’Connor): come i peccati di uno dei membri della famiglia possono influenzare, corrompere e mettere a repentaglio l’intero nucleo. E se da un lato abbiamo la storia di un uomo che ha costruito le sue certezze attraverso parsimonia e sacrificio e la cui vita va in frantumi in un attimo, dall’altro troviamo una famiglia in frantumi da anni, e che tenta di ricomporsi. Gli autori si sono chiesti: può questa famiglia restare insieme, alla fine di tutto?
Bill Dubuque spiega che la stortura che caratterizza la serie tv Ozark è il fatto che ad avvicinare i Byrde sia proprio l’illegalità: sarà la stessa Charlotte, infatti, a dichiarare alla madre che lei e suo fratello sono diventati adulti nel momento stesso in cui i genitori gli hanno detto qual era l’attività secondaria del padre.
Ed è sempre l’illegalità a riavvicinare Marty e Wendy; si scoprono attraverso dei flashback i tempi felici del loro rapporto e se ne intuiscono i lati oscuri, iniziati quando Marty aveva cominciato a riciclare denaro, nel momento in cui la linea tra l’ambizione e l’avidità criminale è più sottile di quello che pensiamo. E’ proprio Marty a dircelo, nel suo soliloquio iniziale: il denaro nella sua essenza è la misura delle scelte di un uomo.
Non è un caso che a fare da sfondo a storie e personaggi così contraddittori ci sia proprio il lago Ozark, un bacino idrico artificiale con più di 2000 km di costa, dove lo stesso ideatore Bill Dubuque trascorreva le vacanze estive da ragazzo. E’ descritto come un luogo di una bellezza incontaminata, ma anche il più antico baccanale galleggiante, il cui afflusso estivo di turisti e denaro lo rende appetibile proprio a chi ha bisogno di riciclare denaro sporco. Marty Byrde e quelli come lui hanno invaso la comunità, stravolgendo l’intero ecosistema, che dovrà fare i conti con i cambiamenti e creare un nuovo equilibrio. E’ per questo che nello scontro tra i cittadini Byrde, di Chicago, e gli abitanti di Ozark, questi ultimi, ormai smaliziati e scaltri, riescono sempre ad avere la meglio e a mandare all’aria ogni suo progetto, al contrario di quanto Byrde pensava inizialmente.
Regista de La famiglia Fang , e attore tra gli altri in Juno e Up in the Air di Jason Reitman e in Starsky & Hutch di Todd Phlips , attore protagonista della serie Ozark, Jason Bateman ne è anche il produttore esecutivo e il regista dei primi quattro episodi; con il direttore della fotografia, il messicano Pepe Avila del Dino hanno lavorato per rendere attraverso una fotografia cruda e realistica, usando una gamma di colori grigiastri e bluastri, quell’effetto di tragedia imminente che pervade tutta la serie.
Il cast artistico comprende inoltre sia attori di lungo corso come Laura Linney, nel ruolo di Wendy Byrde, e l’attore scozzese Peter Mullan, nel ruolo di Jacob Snell, che la giovane Julia Garner, nel ruolo di Ruth Langmore, nota al pubblico del grande schermo per le sue interpretazioni in Noi siamo infinito di Stephen Chobsky e Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez. Attrice di cinema, teatro e televisione, Laura Linney è stata candidata all’Oscar come miglior attrice non protagonista per Kinsey di Bill Condon, e ha lavorato anche ne L’olio di Lorenzo di George Miller, in The Truman Show di Peter Weir, Mistyc River di Clint Eastwood, Love Actually di Richard Curtis e ne Il calamaro e la balena di Noam Baumbach . Leone a Venezia nel 2002 con Magdalene, che ha scritto e diretto, e vincitore del premio come miglior attore a Cannes nel 1998 per My name is Joe di Ken Loach, Peter Mullan ha lavorato sempre con Loach in Riff Raff, con Danny Boyle in Piccoli omicidi tra amici e Trainspotting, con Alfonso Cuaron ne I figli degli uomini.