India – Matri Bhumi è un film del 1958 diretto dal regista Roberto Rossellini.
“Oggi la menzogna, più nel cinema che altrove, circola in maniera straordinaria. Ma la menzogna presuppone la verità. Io l’ho compreso arrivando in India. Le maschere vanno bene, sono favorevole, ma sono favorevole nella misura in cui bisogna togliersi le maschere. Per me, l’India fu… come la soluzione di un problema. Uno cerca giorni e giorni senza trovare; poi all’improvviso ecco la soluzione. Ti fora gli occhi. India è un po’ come una parola che avevo sulla punta della lingua da molti anni. Questa parola si chiamò Paisà, Europa ’51 o La paura. Oggi si chiama India“. (Roberto Rossellini)
A La paura seguono, tra il 1954 e il 1957, tre anni di inattività produttiva di Roberto Rossellini che trova sempre più difficile trovare dei finanziatori per i suoi film. In un periodo di intensi contatti con i giovani autori della Nouvelle Vague, matura nel regista il progressivo allontanamento dagli schemi tradizionali del cinema hollywoodiano e quella predilezione per un cinema più didascalico che lo avrebbe portato, più avanti nel tempo, alla scelta in favore del medium televisivo, che gli assicurava un maggior controllo su tutte le fasi realizzative ed una maggiore libertà da forme di controllo economico ed ideologico.
In quegli ambienti India avrebbe incontrato entusiastici apprezzamenti. Jean-Luc Godard si sarebbe espresso in termini iperbolici: “India, c’est la création du monde“. Da lì proviene uno degli sceneggiatori del film, Fereydoun Hoveyda, e lì il regista, sin dal 1955, aveva abbozzato un progetto “che prevedeva 11 episodi da girarsi in varie parti” dell’India.
Alla risoluzione dei problemi finanziari contribuì in misura sostanziale un incontro avvenuto a Londra, nel 1956, col primo ministro indiano Nehru, da cui Rossellini ottenne incoraggiamento e sostegno al suo progetto. Partito, con l’operatore Aldo Tonti, l’8 dicembre di quell’anno, alla volta di Bombay, città da cui prende avvio il film, il 15 marzo 1957 iniziò le riprese, che, tra interruzioni dovute a problemi ambientali, finanziari e logistici, si conclusero a luglio. Il film fu presentato al Festival di Cannes il 9 maggio 1959, col titolo “India Matri Bhumi”.
Nel periodo tra l’arrivo in India e l’inizio del film, il regista, anche al seguito di Nehru, girò il materiale che avrebbe utilizzato per L’India vista da Rossellini, una serie tv che la RAI trasmise tra il gennaio e il marzo 1959, e l’ORTF tra il gennaio e l’agosto dello stesso anno, col titolo “J’ai fait un beau voyage“.