Travis Wilkerson con Did You Wonder Who Fired the Gun? ritorna a casa in Alabama spinto ad approfondire una storia di famiglia che si è sempre sussurrata: l’omicidio di Bill Spann, un nero, compiuto dal bisnonno S.E. Branch nel 1946. Il regista americano inizia così un’indagine interrogando la madre, le due zie, i familiari; visiona una serie di filmini in super 8 che ritraggono la famiglia, dove solo in due sequenze appare il bisnonno; cerca negli archivi dei giornali locali, nelle chiese, nelle biblioteche. Una ricerca che è durata quattro anni e per cui ha chiesto anche aiuto a un investigatore privato.
Attraverso la storia di S.E. Branch, che si rivela un uomo violento con le donne e razzista, probabilmente colpevole di aver ucciso un altro nero oltre a Bill Spann, è rappresentato un radicale ritratto di un’America profonda, dove il razzismo non ha mai avuto una reale fine, ma che dimostra come esso faccia parte del tessuto sociale e culturale di grandissima parte della popolazione (in particolare degli stati del sud e di quelli della cosiddetta Bible Belt).
Parlando di due famiglie, una nera (quella di Spann, la vittima) e una bianca (quella dello stesso Wilkerson), Did You Wonder Who Fired the Gun? racconta che, a distanza di settanta anni, della famiglia bianca, si sa tutto, si tramandano le storie, i ricordi, le cattive tradizioni (una delle zie è una leader di un movimento secessionista); mentre della famiglia nera si sono perse le tracce. Dopo molta fatica, il regista trova una tomba anonima, dove potrebbe essere sepolto l’uomo ucciso dal bisnonno; della moglie si sono perse le tracce e non esistono discendenti noti.
L’annichilimento di un uomo da parte di un altro, la storia familiare del regista, sono sineddoche dell’intera società americana. Una vicenda che mette in scena come la rappresentazione della vita pubblica degli individui, si basa sull’ipocrisia, mostrando falsi ideali di giustizia e verità. Al contrario, essa cela un cuore nero assetato di sangue, dove la discriminazione, l’odio, la violenza sono parte integrante di un modello sottaciuto, privato, che si riverbera sull’intera comunità. Ed è significativo, come lo “scandalo” imputato al bisnonno S.E. Branch non sia l’omicidio di un’altra persona (perché nero e quindi senza alcun diritto di natura), ma il fatto che all’epoca avesse passato una notte in prigione e fosse apparso il suo nome in un articolo di giornale. Ovviamente, all’epoca del delitto, non ci fu nessun processo e tutto fu archiviato come legittima difesa.
Per raccontare una storia così estrema, Travis Wilkerson utilizza un linguaggio cinemtaografico altrettanto radicale. Innanzi tutto, narra in prima persona tutta la ricostruzione della ricerca, con voce piana, quasi sussurrante, in una specie di confessione pubblica, montando diverse tipi di materiali tra fotografie, immagini, scritte, sequenze del film Il buio oltre la siepe, riprese dal vero, filmati di archivio. Ricolora le vecchie immagini, inserisce bande sonore di canzoni degli anni 40 di cantanti, in un montaggio a volte ritmato, altre volte statico, rendendo la visione del film ipnotica e trascinando lo spettatore in un ambiente minaccioso reale, vivo, presente.
Did You Wonder Who Fired the Gun? si dimostra un’opera con un afflato che tracima il tempo e lo spazio, rendendola di una potenza iconica ed emotiva universale, dove la forma sostanzia il contenuto e quest’ultimo definisce la prima. Uno dei nostri candidati alla vittoria del concorso internazionale del 70 Festival di Locarno.