Divorzio all’italiana, un film del 1961 diretto da Pietro Germi. Presentato in concorso al Festival di Cannes 1962, vinse il premio come miglior commedia, e ottenne anche tre candidature all’Oscar vincendo la statuetta per la miglior sceneggiatura originale.
Un barone siciliano, Ferdinando Cefalù, si innamora di Angela, una cugina sedicenne da cui peraltro è ricambiato. L’unico ostacolo è rappresentato dalla moglie di Ferdinando, Rosalia, una donna brutta e petulante. L’arrivo del pittore Carmelo Patané, vecchio amante della moglie, sembra poter mettere a posto le cose.
Con questo film Pietro Germi, dai toni più drammatici dei primi film della sua carriera, passa alla commedia e alla satira. Il successo fu tale che fu proprio parafrasando il titolo di questo film che venne coniato il termine commedia all’italiana, che caratterizzò gran parte della produzione cinematografica italiana degli anni sessanta e settanta.
Con un classico schema da commedia all’italiana, Germi adatta e trasforma il romanzo drammatico di Giovanni Arpino Un delitto d’onore in un ironico e godibilissimo ritratto della mentalità e delle pulsioni di una certa Sicilia di provincia, soprattutto prendendo di mira con un sarcasmo a volte feroce due situazioni di arretratezza legislativa dell’Italia dell’epoca: la mancanza di una legge sul divorzio (che arriverà solo nel 1970), e soprattutto l’anacronistico articolo 587 del codice penale che regolava il delitto d’onore, che verrà abolito soltanto venti anni dopo. Ne scaturisce una commedia graffiante, retta magistralmente da Marcello Mastroianni, da comprimari di livello come Leopoldo Trieste e Daniela Rocca, imbruttita sino ad essere irriconoscibile, e da una giovane Stefania Sandrelli che, grazie a questo film, avrà grande notorietà. Da considerare uno dei migliori film della commedia all’italiana, costituirà un modello per molti altri film che negli anni successivi tenteranno di ritrarre ironicamente la mentalità e i costumi dell’Italia meridionale. Il film è stato inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare. Nel 1962 il National Board of Review of Motion Pictures l’ha inserito nella lista dei migliori film stranieri dell’anno.