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Firenze e gli Uffizi: molto più di un documentario, un emozionante viaggio nella bellezza

Firenze e gli Uffizi è un documentario che accosta l’arte custodita dall’antica città in maniera emozionante, liberando, grazie all’alta definizione (il film è disponibile in 4k Ultra HD, blu ray, e blu ray 3D), un concentrato di bellezza che quasi stordisce lo spettatore

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Chi non ha mai visitato Firenze e il suo inestimabile patrimonio artistico, prodotto durante uno dei periodi più fiorenti della storia, quel Rinascimento italiano ammirato in tutto il mondo, ineguagliabile per la quantità e la qualità delle opere create? Allora, viene spontaneo chiedersi: perché realizzare un documentario sull’argomento? Non è un’operazione ridondante, che non aggiunge nulla? Sbagliato.

Firenze e gli Uffizi di Luca Viotto, prodotto da Sky 3D in collaborazione con Sky Arte HD e distribuito in home video per l’Italia da Koch Media e Nexo Digital, è un documentario che accosta l’arte custodita dall’antica città in maniera emozionante, evitando il classico approccio ‘monumentalizzante’, tipico della cinematografia che si è confrontata con tali argomenti, liberando, grazie all’alta definizione (il film è disponibile in 4k Ultra HD, blu ray, e blu ray 3D), un concentrato di bellezza che quasi stordisce lo spettatore, il quale, per 90 minuti, fluttua sulla superficie di alcuni dei più grandi capolavori mai visti.

Il film è introdotto da un Lorenzo Il Magnifico reincarnato, che, con grande partecipazione, rievoca i fasti della sua signoria sulla città, laddove egli stesso promosse vivamente la produzione artistica, intrattenendo rapporti con i più grandi scultori, pittori e architetti dell’epoca, i quali, sotto la sua protezione e guida, poterono esprimere al meglio la propria creatività.

Si comincia con la celebre cupola di Santa Maria del Fiore, realizzata da Filippo Brunelleschi, e si prosegue con altri famosi edifici (Palazzo Medici, Palazzo Vecchio), per poi giungere al cuore della bellezza, all’interno degli Uffizi, in cui, conservate come gioielli in uno scrigno, brillano opere immortali, che abbagliano, confondono, commuovono, danno speranza. Donatello, Giotto, Raffaello, Tiziano, Piero Della Francesca, il Tondo Doni di Michelangelo (un’innovativa variante della rappresentazione della Sacra Famiglia), Lo scudo di Medusa di Caravaggio, Giuditta che decapita  Oloferne di Artemisia Gentileschi, e, come se non bastasse, la Primavera e Nascita di Venere di Sandro Botticelli.

Sull’onda di una colonna sonora inebriante, la quale, sapientemente miscelata col montaggio, contrappunta meravigliosamente quanto scorre sullo schermo, l’occhio plana sulla superficie di innumerevoli capolavori; la distanza viene azzerata, e, per un istante, si esce fuori di sé, si delira quasi di fronte all’eccessiva bellezza che viene offerta allo sguardo. Non c’è bisogno di una guida (che pure è presente) che tracci il contesto storico e delinei le premesse delle opere presentate, laddove esse si mostrano da sole; l’eternità cui hanno acceduto fa collassare il linguaggio, si sprofonda in un’afasia che libera dalle sovrastrutture simboliche, proprio perché ciò a cui si assiste è una trasfigurazione (l’atto creativo che ha generato ciò che viene mostrato) che non cessa nel tempo, ma continua a produrre un movimento di riforma dell’esistente, il quale, in definitiva, prosegue all’infinito, è consegnato all’immortalità. Ed è con questa dimensione altra del tempo che lo splendido documentario tenta eroicamente di metterci in connessione: un tentativo titanico, che in questa occasione si avvicina molto al suo obiettivo, laddove il fuori campo assoluto segnalato non cessa di riverberare sull’insieme, donando un’aura che ammanta di sogno l’esaltante viaggio nella bellezza. Il finale, poi, è strepitoso, con l’emersione dai chiaroscuri delle sale in cui è custodito del David di Michelangelo, un esempio inarrivabile di armonia delle forme che, nella sua perfezione, non smette di celare un segreto, un fitto mistero, il cui destino è, per nostra fortuna, di non essere svelato.

Non perdete, dunque, l’occasione di fare un’esperienza alternativa ed estrema, la quale, quantunque non possa sostituire l’incontro fisico con i capolavori mostrati, costituisce senza dubbio un approccio diverso e pregnante, che sarebbe davvero un peccato mancare.

Distribuito da Koch Media e Nexo Digital, Firenze e gli Uffizi è disponibile in Limited Edition (2 dischi e booklet). Nei contenuti extra: Making of; Restauri d’autore: l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze; I protagonisti del film; Scene inedite.

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