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25 serie tv che non vedremo nel 2018

Il periodo primaverile ed estivo in genere significa relax, tranquillità, voglia di vacanza. Non per i produttori televisivi, visto che le maggiori emittenti americane decidono le sorti di gran parte delle serie uscite nei canali più seguiti dal pubblico statunitense. Non sono mancate, in questo 2017, cancellazioni illustri, segno di bassi ascolti e di basse aspettative delle major verso racconti che non hanno avuto presa, o, nel caso di serie più longeve, che non hanno più spunti originali capaci di tenere lo spettatore davanti allo schermo.

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Fino ad ora la lista delle serie tv che sono stati epurate dai diversi palinsesti americani nel 2017 hanno sfiorato la soglia delle 50 trasmissioni, ma ne abbiamo scelti 25 per via dell’enorme attesa che la gente riponeva in queste produzioni, oltre al fatto che gran parte delle serie tv eliminate sono ancora inedite nel nostro paese.

Tutte le serie sono disponibili sulle principali piattaforme di streaming.

 

Girlboss (Netflix) stagione 1

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Girlboss racconta l’ascesa di Sophia Marlowe, una ragazza eccentrica che scopre un ottimo modo per fare soldi standosene a casa davanti al proprio pc: comprare vestiti lievemente antiquati e a basso costo, e venderli online al miglior offerente (a prezzi, ovviamente, maggiorati). Non conta cosa vendi, ma come. Non conta la qualità del prodotto, ma la confezione. E’ un po’ il riassunto della moderna economia, ma non è questa la caratteristica che emerge in questa storia. Purtroppo, Girlboss ha avuto il pregio di avere contro pubblico, critica e, in parte, la stessa musa ispiratrice. Reduce da ascolti non proprio alle stelle e da recensioni negative, l’affondo definitivo arriva dalla stessa Sophia Amoruso, che, nonostante su Instagram abbia lodato il progetto (“Sono orgogliosa del lavoro fatto”), afferma che il suo personaggio era troppo caricaturale, sottolineando la necessità di “controllare meglio il racconto” sulla sua vita in futuro.

 

24: Legacy (FOX) stagione 1

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Il rischio di uno spin-off di una grossa serie è di non essere all’altezza. Pochi rari casi si dimostrano capaci di reggere il confronto, ma non è questo il caso. 24: Legacy ha visto la chiusura definitiva dopo una sola stagione dall’emittente Fox. La storia racconta le vicende di Eric Carter (Corey Hawkins), soldato americano che in Yemen ha costituito una squadra d’assalto per sconfiggere Ibrahim Bin-Khalid. Tornato negli Stati Uniti, l’organizzazione terroristica sferra l’attacco contro di lui, costringendolo a difendersi con ogni arma. L’uomo dovrà in seguito impedire l’attuazione del vero piano di Bin-Khalid: un attacco terroristico che può cambiare gli equilibri sul suolo statunitense. Giocare con la paura e il terrorismo, in un periodo come questo, può essere stata la causa del basso riscontro di pubblico per questo franchise, che comunque, secondo le dichiarazioni dei produttori, non cesserà, riproponendo lo stile narrativo della corsa contro il tempo tipico di questa serie.

 

Sense 8 (Netflix) stagione 2serie tv

Se n’è già parlato di questa serie tv. Sense 8, la serie delle sorelle Wachowski, è stata cancellata dopo due sole stagioni, come è avvenuto l’anno scorso con le avventure di Marco Polo. La notizia degli ultimi giorni ha tuttavia visto un leggero ripensamento di Netflix, che ha deciso non di rinnovarla per una terza e dispendiosa stagione, ma di conseguire una puntata conclusiva della storia, cercando in due ore di girato di portare al termine le avventure degli otto protagonisti del racconto. Una cosa è certa: la serie non ha avuto i risultati sperati, visti i costi (9 milioni a episodio) che non hanno determinato un equivalente sotto l’aspetto dello share. Un peccato, vista l’idea innovativa della serie, ma Sense 8 è risultata troppo dispersiva, un prezzo che, in parte, ha dovuto pagare in termini di fiducia del pubblico.

 

Quarry (Cinemax) stagione 1

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Il Vietnam è alle spalle, ma non i problemi che la guerra porta con sé. Il giovane Mac Conway torna a Memphis dopo due missioni nelle foreste del sud-est asiatico, ma non appena toccato il suolo apparentemente accogliente di casa, tutto intorno a lui cambia: la gente lo accoglie in maniera fredda, perché voci dal fronte lo vedono come uno spietato carnefice. Ma un individuo dal nome “Il Broker” decide di proporgli un affare, vista l’impossibilità di Mac di trovare occupazione: usare le esperienze militari del veterano ma in una maniera totalmente illegale. Insomma, gli chiede di essere uno violento serial killer. La serie Quarry è stata sorprendentemente cancellata da Cinemax nonostante i dati fossero dalla sua parte. La critica l’ha accolto in maniera positiva, così come il pubblico ha gradito una storia al limite che vede il protagonista, interpretato da Logan Marshall-Green, abbandonato dalla sua stessa gente nel momento di estrema debolezza. Purtroppo le scelte di palinsesto dell’emittente americana sono state dure verso la serie tv, messa allo sbando come la sorte del suo personaggio che non ha avuto una seconda occasione per reintegrarsi.

 

The Get Down (Netflix) stagione 1

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Un’altra serie targata Netflix che ha subìto la stessa sorte di Sense 8 e Girlboss è The Get Down, la serie ideata da Baz Luhrmann e Stephen Adly Guirgis che racconta le origini dell’Hip Hop nei quartieri periferici del Bronx a New York. La storia è stata divisa in due parti. La prima, ambientata nel 1977, vede la crescita di ragazzi che vedono nella musica una prospettiva di vita, in un’epoca in cui chi nasce povero e per giunta con un colore diverso dal bianco è destinato a una vita criminosa ed emarginata. È il periodo in cui l’Hip Hop stava piano piano emergendo, quando la Disco Music stava nella fase di maggior splendore. Lurhmann descrive quella realtà alternando sequenze di colori accesi e inquadrature dinamiche con riprese di repertorio, mentre nella seconda parte la follia e l’instabilità prende forma anche attraverso l’uso delle immagini animate, innalzandoli a eroi del loro tempo, a ragazzini con poteri straordinari che, con la musica, ottengono finalmente giustizia. La serie, la più costosa di Netflix (120 milioni di dollari) non ha avuto presa oltre oceano, mancando così un rinnovo per una seconda stagione, nonostante comunque il racconto non abbia lasciato spazio a ulteriori sviluppi.

 

Chicago Justice (NBC) stagione 1

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È tempo di giustizia a Chicago. Dopo il crossover delle serie di punta della NBC ambientate nella capitale dell’Illinois, Chicago Fire, Chicago Med e Chicado P.D., l’emittente aveva ordinato un ulteriore ampliamento del franchise denominato #OneChicago, raccontando il mondo delle procure e la vita dei pubblici ministeri e degli investigatori che cercano di risolvere casi estremamente delicati e complessi. Chicago Justice non ha avuto una sentenza favorevole, condannata all’oblio dopo una sola stagione dalla NBC, sebbene nella rete abbia avuto una buona media in termini di pubblico anche in rapporto ad altre serie prodotte dalla stessa azienda radiotelevisiva.

 

Training Day (CBS) stagione 1

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Chi conosce Training Day, il film diretto da Antoine Fuqua, con Denzel Washington e Ethan Hawke al centro del duro contrasto tra moralità e corruzione, saprà più o meno come si svolge la storia. Un poliziotto giovane, candido e reduce dall’addestramento delle nuove reclute, viene affiancato a un detective menefreghista verso le regole della polizia. Qui non c’è Alonzo Harris, interpretato dall’Hurricane del cinema vincitore in quell’anno del premio Oscar, non c’è Jake Hoyt, impersonato dal volto giovane di Hawke. Qui cambia tutto. Cambiano i nomi e cambiano i protagonisti, con il visionario Kyle Craig (Justin Cornwell) che tenta di cambiare le cose, e con il pragmatico Frank Roarke (Bill Paxton) che conosce la realtà e i modi di ottenere rispetto, anche a costo di andare contro la legge. La serie, tuttavia, non ha ottenuto i risultati sperati, costringendo la CBS prima a uno spostamento nel palinsesto, e, successivamente, a una cancellazione definiva.

 

Scream Queens (FOX) stagione 2

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Chi seguiva questa serie, giustamente si metterà a strillare. Ma Fox ha tutte le ragioni per mettere la parola fine a Scream Queens, la serie ibrida tra horror e commedia creata da Ryan Murphy. I dati d’ascolto erano terrificanti per l’emittente televisiva, con una seconda stagione non all’altezza degli standard dell’azienda. La storia mostra la confraternita universitaria Kappa Kappa Tau governata da una eccentrica e smisurata Chanel Oberlin, interpretata da Emma Roberts. Oltre a gestire una crisi all’interno del gruppo, in quello stesso periodo l’università viene colpita da una serie di omicidi da parte di un serial killer chiamato Red Devil. Murphy ci ha abituati all’esagerazione con serie come Nip/Tuc, Glee e American Horror Story e, recentemente con Feud che vede come interpreti attrici del calibro di Jessica Lange e Susan Sarandon. Ma non sempre la sfrenatezza paga.

 

Criminal Minds: Beyond Borders (CBS) stagione 2

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Mai buttare il cuore oltre lo steccato, sembra essere l’insegnamento di Criminal Minds: Beyond Borders, lo spin off della celebre serie investigativa Criminal Minds, che racconta le “avventure” dell’Unità di Analisi Comportamentale dell’FBI che ha il compito di delineare le psicologie dei serial killer per comprendere al meglio le loro prossime mosse. In Beyond Borders, invece, al centro della storia è l’International Division, sempre dell’FBI ma con un obiettivo differente: aiutare gli americani in difficoltà oltre confine. A capo di questa divisione c’è Jack Garrett, agente di grande esperienza alla Federal Bureau Investigation interpretato da Gary Sinise, attore comparso in Forest Gump e, su piccolo schermo, in CSI New York. La serie, malgrado il nome a fare da scudo, non ha soddisfatto appieno le attese del network, nonostante una media di pubblico di tutto rispetto.

 

Baby Daddy (Freeform) stagione 6

Diventare padri non è semplice. Ci vuole responsabilità, sacrificio, dedizione e pazienza. Bisogna dunque entrare in una logica genitoriale e prepararsi a una vita totalmente stravolta rispetto all’età sregolata e indipendente come quella giovanile. Ed è quello che accade letteralmente a Ben, giovane ventenne barista che, di punto in bianco, si trova davanti al portone di casa una bambina che si scoprirà essere sua figlia. Per fortuna non è solo (più o meno), perché ad aiutarlo nella crescita del bebè c’è Danny, il fratello, Riley, l’amica della porta accanto, Tucker, il suo coinquilino, e infine Bonny, la madre. Una famiglia al completo, nella buona e cattiva sorte, visto che i problemi che i personaggi affronteranno in Baby Daddy non sono pochi, e li metteranno a durissima prova, non tralasciando la risata e momenti di comicità. La sitcom è durata per ben 6 stagioni, raggiungendo comunque la soglia dei 100 episodi trasmessi sul canale Freeform, che quest’anno ha deciso di non proporla più nel futuro palinsesto della rete.

 

The Blacklist: Redemption (NBC) stagione 1

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Altro spin-off interessante è The Blacklist: Redemption, che racconta le vite di quei criminali in seguito al loro inserimento nella lista nera dell’FBI grazie al ricercato Raymond Reddington. Nella serie principale The Blacklist l’uomo si è costituito direttamente nella sede investigativa per eliminare (in senso figurato) tutti gli avversari affrontati in precedenza dal criminale, uno scambio equo che porterà benefici ad entrambe le parti, dall’interesse pubblico protetto dalle forze dell’ordine a quello privato che riguarda strettamente Reddington. In questa storia i protagonisti cercano redenzione dai mali che hanno compiuto in passato, e per ottenerla verranno assoldati per alcune missioni da Susan ‘Scottie’ Hargrave, appartenente a un’agenzia di intelligence internazionale. La serie, malgrado la longevità di The Blacklist, non ha avuto la popolarità necessaria per proseguire per una seconda stagione, bocciata dalla NBC che proseguirà comunque con il racconto originale.

 

2 Broke Girls (CBS) stagione 6

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Chiunque in Italia avrà avuto a che fare con le cameriere dal completo color giallo senape. 2 Broke Girls è la sitcom andata in onda sulla CBS con protagonisti Max (Kat Dennings), una ragazza dal sarcasmo facile, e Caroline (Beth Behrs), ricca ereditiera e incapace in ogni genere di mansione che ha vissuto nel lusso dell’alta borghesia. Quest’ultima però perde tutto a causa del fallimento della società del padre; la donna dunque non solo va a vivere nella modesta casa di Max, ma condivide con lei anche il lavoro, la tavola calda, il luogo dove instaurerà una profonda amicizia e dove condivideranno un progetto comune che Max ha sempre sognato di realizzare: aprire un negozio di cup cake. La serie è andata avanti per 6 stagioni, ottenendo la produzione di ben 138 episodi, ma la CBS ne ha ordinato la cancellazione nonostante una media di spettatori a puntata davvero elevata.

 

American Crime (ABC) stagione 3

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Tre stagioni scollegate, tre storie che raccontano tragedie che spesso accadono nell’America contemporanea. American Crime, conclusa dopo tre stagioni, è una serie che attraverso situazioni specifiche cerca di tirarne fuori un’analisi più complessa e a tutto tondo sulla società odierna, grazie alla scrittura e alla regia di John Ridley, premio Oscar come migliore sceneggiatura per 12 anni schiavo. Con la prima stagione, che racconta dell’omicidio di un ex soldato in casa e l’aggressione della moglie nella città di Modesto, in California, l’autore cerca di illustrare le forti tensioni sociali tra cittadini di diverse etnie che spesso sono al centro della cronaca, mentre nella seconda, nel raccontare il caso di un adolescente preso di mira dai compagni di scuola con fotografie pericolose per l’integrità del giovane, tratta invece il difficile tema del bullismo in rete. La terza, e ultima, mostra il rapporto conflittuale tra immigrazione e alcuni diritti inviolabili dell’uomo, descrivendo il viaggio di un padre dal Messico agli Stati Uniti alla ricerca del proprio figlio, coinvolto in un sistema di sfruttamento della manodopera a basso costo. Benvenuti in America.

 

Powerless (NBC) stagione 1

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Si può fare una commedia nel mondo dei supereroi? Ci ha provato Ben Queen con Powerless, serie tv ambientata all’interno dell’universo DC Comics. Charm City è una città ormai assediata da supereroi, e la gente è stufa di dover difendersi e salvarsi la pelle dopo l’ennesimo villain che compare nel quartiere. Per questa ragione la Wayne Enterprises decide di aprire una nuova attività, la Wayne Security, nella quale la giovane Emily Locke (Vanessa Hudgens) viene assunta nel reparto di ricerca e sviluppo. La ragazza, seguita da altri giovani con in mano passione e invettiva, cercherà di costruire nuovi strumenti in grado di proteggere l’incolumità della gente normale, ma non tutte le strade porteranno a soluzioni immediate e utili al cittadino, in seria difficoltà con l’eccesso di superpoteri che infiammano la città. La serie, ufficialmente cancellata dal palinsesto a tre puntate dal termine dalla NBC, non è stata rinnovata per una seconda stagione, mentre, in occasione della scomparsa di Adam West, è stata pubblicata per un periodo limitato l’ultima puntata, all’interno della quale ha interpretato il ruolo del presidente della Wayne Industries Dean West.

 

APB (FOX) stagione 1

I soldi non danno la felicità, con l’unica eccezione di APB – A tutte le unità. Dopo la morte del suo amico più fidato, l’ingegnere multimilionario Gideon Reeves cerca giustizia, chiedendo di scoprire chi è stato a commettere quel terribile atto. Peccato che al 13° distretto di polizia di Chicago vige l’anarchia più totale, non solo per la corruzione che dilaga senza freni, ma anche per la mancanza di fondi che impedisce al poliziotto di compiere il suo dovere. Per questa ragione Gideon azzarda, e spende il suo capitale investendo su questo dipartimento con le migliori tecnologie sul mercato. Vi ricorda qualcuno? Indizio: miliardario, playboy e filantropo. Il personaggio interpretato da Justin Kirk strizza l’occhio a un altro grande Tycoon della finzione, all’uomo di ferro Tony Stark, che dopo anni di investimenti militari e un incidente che ha quasi provocato la sua morte, decide di investire il suo genio per il bene comune. Dunque sulla carta questa serie aveva tutte le caratteristiche necessarie per un successo duraturo. In realtà il pubblico americano non l’ha per nulla premiato, obbligando la Fox alla sua chiusura dopo una stagione.

 

Son of Zorn (FOX) stagione 1

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“Sono Zorn, difensore di Zephyria, cacciatore di teste” e sono alla ricerca di mio figlio. Son of Zorn è alquanto anomala. Ambientata nel mondo odierno, il protagonista della storia è in verità un personaggio di finzione, un guerriero proveniente da una sconosciuta isola nell’Oceano Pacifico. La particolarità di questa serie è il suo carattere ibrido, mischiando animazione e riprese nella realtà, una scelta non facile soprattutto quando si tratta di far interagire due mondi con assoluta naturalità. Inoltre il personaggio principale possiede una forte affinità con un altro eroe comparso sul piccolo schermo, He-Man, un omaggio agli anni ’80 che avrà fatto sicuramente piacere agli amanti di quel racconto animato. La serie tv però non ha avuto un forte supporto dalla Fox, che ha deciso di terminare la produzione con solo 13 episodi all’attivo.

 

L’Uomo di casa (ABC) stagione 6

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Last Man Standing (in Italia L’Uomo di casa) racconta le vicende di Mike Baxter (Tim Allen), un uomo dalle solide idee politiche conservatrici che lavora in un grande negozio di articoli per lo sport. Padre di famiglia, dedito ai suoi doveri, ma il povero Mike non ha avuto vita facile all’interno delle mura di casa, a causa della moglie Vanessa (Nancy Travis) e delle figlie alquanto vivaci e fuori dalle regole Kristin, Mandy ed Eve. La serie ha ricevuto un forte consenso da parte del pubblico, avvicinando soprattutto spettatori con ideali molto vicini a ideologie tradizionaliste. La notizia della cancellazione da parte della ABC ha visto non poche proteste, tanto da spingere moltissimi cittadini amanti della sitcom a sottoscrivere una petizione online per la sua immediata riapertura, ritenendo che la scelta dell’emittente è stata dettata da una questione politica, affermazione smentita dal presidente della ABC Entertainment Channing Dungey. Il programma può comunque sorridere, visto l’esito di 6 stagioni trasmesse, per un totale di 130 episodi prodotti.

 

Rosewood (FOX) stagione 2

Beaumont Rosewood (Morris Chestnut) è un medico specializzato in anatomia patologica. Possiede uno studio privato nella città di Miami, e grazie alle sue incredibili competenze, viene spesso chiamato dalla polizia cittadina per effettuare autopsie sui corpi delle vittime e fornire così importanti indizi per scoprire il colpevole in casi davvero complicati. Nonostante una prima stagione positiva, Rosewood ha subìto purtroppo un arresto definitivo, fermandosi alla seconda stagione dopo un crollo vertiginoso di spettatori. L’attore comunque, con un post su Instagram, ha ringraziato coloro che hanno sostenuto il programma, dicendosi soddisfatto del lavoro svolto e affermando di essere davvero grato a tutta la gente che ha partecipato a questa avventura. “Rosewood è ormai parte della mia vita”, dichiara Chestnut verso la fine del post, sottolineando la passione che ha impresso nell’interpretazione del dottore più adorato dalla polizia di Miami, e anche dal pubblico che lo ha seguito.

 

Sleepy Hollow (FOX) stagione 4

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Ichabod Crane si risveglia dall’eterno riposo dopo aver combattuto in una battaglia sanguinosa uccidendo un cavaliere. La città è Sleepy Hollow, ma il tempo è cambiato. L’uomo scopre che il mondo che conosceva era ormai un ricordo, perché ora si trova nel presente, 250 anni dopo quello scontro fatale. Crane non è solo, perché tra le persone che torneranno dal lontano ‘800 è proprio quel cavaliere da lui ucciso, rimasto senza testa e che vuole la sua vendetta, commettendo omicidi e terrorizzando ogni quartiere cittadino. Ichabod deve fermarlo, e cercherà di compiere questa impresa con l’aiuto della detective Abbie Mills, anche se questa risulterà una battaglia di una guerra più grande che metterà in subbuglio Sleepy Hollow e non solo. La serie, dopo l’ottima partenza della prima stagione, ma dalla seconda in avanti ha subìto una drastica diminuzione di pubblico, che determinerà la sua cancellazione dopo la quarta stagione.

 

Frequency (The CW) stagione 1

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Indagine poliziesca intrecciata a fenomeni soprannaturali. Due concetti opposti ma che si incontrano in Frequency, serie tv di The CW che racconta le vicende della detective Raimy Sullivan. Durante un caso di omicidio, scopre che attraverso la radio riesce a mettersi in contatto con il padre Frank, morto nel 1996 e anch’esso poliziotto. Da qui si instaura uno stretto rapporto familiare tra i due, mai avvenuto a causa della scomparsa del genitore, una relazione che si rivela fondamentale per rivolvere un caso che non sembra inizialmente concludersi con il ritrovamento dell’assassino. A causa dello scarso share, la serie non aveva ricevuto l’ordine di ulteriori 13 episodi dall’emittente televisiva americana, fino alla notizia ufficiale che l’azienda non rinnoverà Frequency per una seconda stagione.

 

Pitch (FOX) stagione 1

Raggiungere la meta, entrare in uno stadio gremito di gente che attende il tuo turno, non tanto per il lancio e il possibile vantaggio, ma per la storia. Pitch, serie tv in onda su Fox, racconta infatti un evento incredibile. Per la prima volta, nella Major League Baseball, entrerà sul terreno di gioco una donna, Ginny Baker; non per assistere, arbitrare, allenare o motivare i campioni. Lei entra a far parte di questi grandi giocatori, che in ogni giornata di campionato si impegnano per ottenere una vittoria, perché è finalmente riuscita a ottenere un contratto grazie alla squadra dei San Diego Padres. Quella maglietta bisogna però sudarsela, che tu sia uomo o donna. La matricola deve lavorare il doppio di un atleta in rosa da molto tempo, per ottenere il posto da titolare e dimostrare il proprio valore dentro e fuori dal campo, con le telecamere delle televisioni nazionali a mettere sotto pressione la giovane Ginny. La serie tv ha ricevuto notevoli elogi dalla critica, ma non è riuscita a ottenere il consenso da parte del pubblico, che l’ha obbligata a terminare la partita dopo una sola stagione.

 

The Knick (Cinemax) stagione 2

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La sala operatoria ha chiuso purtroppo i battenti. La serie acclamata di Steven Soderbergh The Knick non avrà purtroppo una terza stagione. Ambientata agli inizi del ‘900, la storia mostra gli interventi del celebre dottor John Thackery, che prende le redini del reparto di chirurgia del Knickerbocker Hospital, dopo che uno dei maestri di John, J.M. Christiansen, pone fine alla sua vita. Il chirurgo, vista l’alta mortalità dell’epoca, riesce nel tempo a trovare dei procedimenti innovativi in grado di garantire longevità ai pazienti, salvandoli da morte certa. Non è solo, perché è anche grazie all’aiuto di infermieri specializzati e da medici fidati come il dottor Everett Gallinger, il dottor Bertie Chickering Jr. e, infine, il dottor Algernon Edwards, che il chirurgo interpretato da Clive Owen riesce in alcune imprese allora impossibili. Nonostante la qualità riconosciuta da tutti, dallo spettatore al critico, Cinemax non ha voluto rinnovare la serie per una ragione di palinsesto, ritenendo più proficuo una produzione più incentrata nel dramma d’azione con collaborazioni internazionali.

 

Doubt (CBS) stagione 1

Doubt racconta la vita di Sadie Ellis, una nota avvocatessa di grossa fama nell’ambiente legale che si prende una lieve cotta per un cliente, un medico chirurgo accusato di omicidio. E se questa persona fosse realmente innocente? Gli americani, sfortunatamente per la serie, non hanno il minimo interesse a scoprirlo, visto l’insuccesso che questa produzione ha avuto durante la messa in onda alla CBS, che ha chiuso la trasmissione dopo sole due puntate. L’attrice Katherine Heigl non riesce più ad emergere dopo l’abbandono della serie di Shonda Rhimes Grey’s Anatomy, visto che la cancellazione di Doubt a soli due episodi è stata preceduta da un’altra produzione non riuscita con lei come protagonista, State of Affairs, andata in onda sulla NBC e terminata nel 2015.

 

Please Like Me (Hulu) stagione 4

Una serie semplice, una commedia che cerca di affrontare con leggerezza l’omosessualità nell’epoca moderna. Please Like Me narra la storia di Josh, un ragazzo di vent’anni che viene lasciato improvvisamente da Claire, la sua ragazza. Non batte ciglio, perché Josh inizia a sentire qualcosa per un ragazzo. Non è facile tuttavia affrontare questa nuova natura in una famiglia tutt’altro che aperta a nuove frontiere. La madre, divorziata, è ricoverata in ospedale a causa della depressione, mentre la zia, oltre a essere indisponente, possiede una mentalità antica, non ritenendo possibile che un uomo ami un altro dello stesso sesso. La serie continua dal 2013 a essere trasmessa in tutto il mondo, fino alla sua chiusura all’inizio del 2017. In Italia il racconto creato dal comico Josh Thomas è disponibile integralmente su Netflix.

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