Lo stile di vita dei Pavee, i famosi nomadi anglosassoni, è stato oggetto di numerosi studi e documentari volti a mostrare gli aspetti positivi e negativi di un’esistenza consumata controcorrente, ai margini della società. Stranieri in casa propria, i membri di questa comunità ripudiano le regole del vivere comune, rinunciano all’istruzione pubblica e scelgono deliberatamente di trasgredire tutte le leggi. Gli unici valori che condividono, infatti, sono quelli della famiglia patriarcale a cui appartengono, in cui il pater familias decide non soltanto il destino degli altri componenti, ma ne guida anche le aspirazioni e gli ideali. Non importa se, così facendo, si viene catturati dalla polizia e costretti ad affrontare carcere e solitudine, dal momento che sono tutte esperienze necessarie a plasmare il temperamento e ad accrescere la virilità e la forza, caratteristiche fondamentali per divenire leader della comunità Pavee.
Anche Adam Smith, famoso per la regia de Il santo, decide di mostrarne lo stile alternativo realizzando Codice Criminale, una pellicola funambolicamente tesa tra l’adrenalina allo stato puro e il dramma esasperato volto ad analizzare a fondo il concetto di paternità. Un bravissimo Michael Fassbender (protagonista di pellicole come Assassin’s Creed e La luce sugli oceani) supportato da un imponente Brendan Gleeson (uno degli attori della saga di Harry Potter) interpretano dinamiche gerarchiche che sfociano, ben presto, in giochi di ruolo sagaci, basati sul confronto tra diritti e doveri che ogni figlio dovrebbe riservare nei confronti dei suoi genitori.
Con il sottofondo musicale dei Chemical Brothers, Adam Smith alterna rapine, inseguimenti mozzafiato, camuffamenti e scenari familiari idilliaci che rivelano la fragilità dell’uomo nascosto dietro il personaggio. Virulenti movimenti di macchina, inoltre, accompagnano sempre le azioni dei personaggi, supportandoli nel momento del bisogno e assistendoli nelle loro turbolente scorribande. I dialoghi, spesso, vengono sostituiti da semplici, ma letali, scambi di sguardi che non ammettono repliche, né lamentele. Le dinamiche interne alla famiglia Cutler, così, divengono per estensione le evoluzioni di gran parte dei rapporti domestici, divisi tra la stima e il rispetto regale, e il bisogno di autonomia e rivalsa. Ecco quindi che una vicenda atipica assume le sfumature di una storia classica e sempiterna che suggella il ruolo fondamentale di un padre nella crescita e nella formazione del carattere di suo figlio.
Un’ottima pellicola, dunque, un vero e proprio manuale di istruzioni per presentare un evento drammatico come un episodio altamente adrenalinico ed emozionante.