Cosa Nostra, quel fenomeno sociale che dal basso è arrivato a toccare le alte sfere del potere, è come una sostanza corrosiva, che intacca l’integrità di cose e persone. L’appello, il cortometraggio scritto e diretto da Valerio Cicco, mette a nudo le dinamiche sociali che sottendono il fenomeno mafioso, sconfiggendole con ciò che è la speranza per il futuro: i bambini.
Ambientato all’interno di una scuola elementare – la Gianni Rodari di Anzio, vicino Roma – i bambini protagonisti del cortometraggio sembrano mostrare segni di insofferenza all’ordine, alla giustizia, alla lotta per sconfiggere i soprusi, in nome dell’egoismo e dell’amor proprio.
In realtà, con un ingenuo espediente, raggiungono ben presto il proprio scopo: quello di dimostrare all’insegnante che non tutto è perduto, che ci può ancora essere un domani a cui guardare con biasimo ciò che oggi chiamiamo Mafia.
Apprezzato per la semplicità usata per veicolare un messaggio che rimanda ad eroi dei nostri tempi, che hanno perso la vita in nome di un ideale di giustizia, L’appello ha trionfato agli Audience Adward del Giffoni Film Festival ed è patrocinato dalla Fondazione Falcone, per l’occasione del XXV anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’amelio, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvilo, Paolo Borsellino e i membri delle rispettive scorte.