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Corniche Kennedy di Dominique Cabrera: la disperata vitalità dei ragazzi della periferia di Marsiglia

Arriva nelle sale il 15 giugno Corniche Kennedy, un film diretto dalla regista e documentarista francese Dominique Cabrera. L’interpretazione dei giovanissimi attori e l’occhio della regista, che ha saputo cogliere la loro emotività e intraprendenza, fanno di Corniche Kennedy un film da vedere assolutamente

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Arriva nelle sale il 15 giugno Corniche Kennedy, un film diretto dalla regista e documentarista francese Dominique Cabrera, libero adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Maylis De Kerangal. Il film si concentra sui ragazzi di periferia, i quali si ritrovano nei pressi della lunga strada panoramica dedicata a Kennedy, la “Corniche”, a strapiombo sul mare. Ragazzi e ragazze, spensierati come si può essere a diciotto anni, che ridono sui bordi dei precipizi, sfidando la forza di gravità e le vertigini, fisiche e metafisiche, tuffandosi dall’alto delle scogliere. Sui loro volti in primo piano si leggono l’incoscienza, la gioia di vivere e la voglia di sfidare i vari ostacoli. A osservali da lontano e desiderosa di essere accettata da loro, troviamo Suzanne (Lola Créton), una ragazza benestante che stringerà amicizia con Marco (Kamel Kadri), e Mehdi (Alan Demaria). Sono loro che la regista filma, i loro corpi che si cercano, si lanciano nel vuoto e danzano sotto l’acqua.

Dominique Cabrera si è ispirata per questo film a Banditi ad Orgosolo di Vittorio De Seta, e a Stromboli di Roberto Rossellini. Il duro lavoro è stato la ricerca dei giovanissimi attori, molti dei quali sono dei non professionisti. L’unica professionista è Lola Créton, la quale ha esordito giovanissima. La regista si concentra sulla vita di questi adolescenti nel pieno della loro giovinezza, sulla loro bellezza, umanità e libertà, e  riesce nell’intento centrando appieno il suo obiettivo. Il film è girato quasi tutto in esterni, per lo più lungo la Corniche a Marsiglia. Marsiglia è una crocevia di tante culture del Mediterraneo, un luogo dove l’emarginazione sociale è simboleggiata dai casermoni dei quartieri a nord, ma è anche un luogo dove il mare rappresenta una via di fuga, un’apertura verso la libertà.

Il film ci regala bellissime riprese del cielo e del mare di Marsiglia; unica nota dolente è la scelta di raccontare la storia dell’investigazione, la quale non sembra funzionare. Nel complesso l’interpretazione dei giovanissimi attori, la loro bravura nel tuffarsi dalle scogliere e l’occhio della regista, che ha saputo cogliere sotto certi aspetti la loro emotività e intraprendenza, fanno di Corniche Kennedy un film da vedere assolutamente.

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