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‘Wonder Woman’: il primo film ispirato al personaggio DC

Wonder Woman è il primo adattamento cinematografico ispirato all’omonimo personaggio DC nato dalla matita di William Moulton Marston nel lontano 1941. Diretta da Patty Jerkins e interpretata da Gal Gadot, la pellicola sarà disponibile nelle sale cinematografiche dal 1 Giugno 2017 distribuita da Warner Bros.

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Wonder Woman è un film del 2017, primo adattamento cinematografico di una supereroina DC amatissima dal pubblico.

Zack Snyder si è sempre dichiarato un accanito appassionato di fumetti, firmando la regia di prodotti come Watchmen, L’uomo d’acciaio e Batman VS Superman: Dawn of Justice. Supportato da Allan Heinberg (sceneggiatore di serie televisive come Grey’s Anatomy e The O.C.), scrive personalmente il soggetto per un nuovo adattamento cinematografico della storia di Wonder Woman. Affidando la sceneggiatura a Jason Fuchs (padre de L’era glaciale 4: Continenti alla deriva) e la regia a Patty Jerkins (già autore di Monster), Snyder crea un prodotto che miscela sapientemente mito e leggenda, demoni e dei, uomini e mostri.

Sinossi di Wonder Woman

Da sempre simbolo della lotta femminista per la parità dei diritti, Wonder Woman è un’eroina tutta sale e pepe, ingenua e smaliziata allo stesso tempo, algida e appassionata, spietata e romantica. La sua storia si disvela per mezzo di un lunghissimo flashback che la mostra sin nei primi anni di età, quando lei, ancora molto piccola, desiderava ardentemente addestrarsi per salvare l’umanità dal perfido dio Ares. L’occasione le si presenta quando l’unico esemplare del genere maschile – decisamente sopra la media, dice lui – chiede il loro aiuto per tornare a casa e fermare una volta per tutte la guerra.

Diana è la principessa delle Amazzoni ma non sa di essere la figlia di Zeus, l’ammazzadei che per anni ha creduto essere una spada, l’unica salvezza per il genere umano. La ragazza crede di essere stata plasmata nell’argilla e che la fonte di ogni male possa essere estirpata grazie a un accurato combattimento armato. Convinta che la razza umana sia buona per natura ma che un demone malvagio vi abbia piantato il seme del male, Diana decide di abbandonare l’isola paradisiaca in cui è cresciuta per sposare una causa umanitaria molto forte. Conoscendo gli uomini da vicino, però, Diana capisce che sono esseri fragili, fallaci e imperfetti che, spesso, combattono per avidità e distruggono per piacere personale, ma che sono anche capaci di amare qualcuno talmente tanto da sacrificare la propria stessa vita.

Un film che non arriva al punto

Wonder Woman è la protagonista indiscussa della pellicola, ossessivamente presente in ogni fotogramma e machiavellicamente necessaria in ogni scontro, una sorta di Capitan America in versione femminile. La narrazione presenta un ritmo funambolico, sempre divisa tra la voglia di azione e la necessità di fermarsi a mostrare gli effetti devastanti della guerra. Nonostante le aspettative, però, la storia non acquisisce mai un valore epico, i colori freddi finiscono ben presto per smorzare la verve grafica degli effetti speciali e il risultato della storia si riduce a un mero formato televisivo.

Recensione di Martina Calcabrini

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