La selezione dei film di ‘Un Certain Regard’ della 70esima edizione del Festival di Cannes, rendeva molto difficile ai giurati la scelta dei vincitori – ricordiamo che la Giuria era presieduta dall’attrice Uma Thurman e composta dal regista egiziano Mohamed Diab, dall’attore francese Reda Kateb, dal regista belga Joachim Lafosse e da Karel Och, direttore artistico del Festival Internazionale di Karlovy Vary, della Repubblica ceca – per la complessità, varietà e qualità di quei ‘certi sguardi’ richiamati dal nome della sezione festivaliera, dedicata ai ‘nuovi’ realizzatori, alle opere prime ed a particolari temi, elementi o visioni delle cinematografie, e delle società, internazionali.
“Ci sentiamo immensamente grati – hanno affermato i giurati – di aver avuto il privilegio di servire come giuria, il Festival di Cannes, durante questa storica 70esima edizione. Siamo orgogliosi di presentare un palmarès di ‘Un Certain Regard’ esteticamente vario e brillante“.
Così, fra le tante scelte possibili, ecco la rosa dei vincitori definitivi, emersa in una serata piena di attese: il premio per il miglior film è andato alla pellicola A Man of Integrity (titolo originale ‘Lerd’), dell’iraniano Mohammad Rasulof, che racconta le vicende di Reza, un uomo alle prese con la corruzione ed il suo tentativo di vivere una vita onesta.
Il premio per la miglior regia è stato assegnato al film di esordio dello statunitense Taylor Sheridan, Wind River, un’opera potente girata negli impervi territori innevati del Wyoming – dove abitavano un tempo liberi gli indiani d’America, oggi confinati nelle riserve – che descrive, mediante un thriller pieno di tensione, l’attuale situazione di degrado e abbandono del popolo degli indiani nativi e in particolare delle ragazze, vittime di un alto numero di stupri, violenze e sparizioni, per le quali nessuno fa giustizia.
Il premio della Giuria è stato assegnato al messicano Michel Franco per il film Las hijas de abril che offre uno sguardo cinico verso l’ ‘amore tossico’ di una madre nei confronti delle due figlie, una delle quali incinta.
Per la prima volta la Giuria del film ‘Un Certain Regard’ ha assegnato un nuovo premio, quello per la ‘poesia del cinema’, a Barbara del regista e attore Mathieu Amalric, biopic di una cantautrice, venerata in Francia, contemporanea ed amica di Jacques Brel, a vent’anni dalla sua morte.
Infine un premio, forse inatteso ma per questo ancor più gradito, per la miglior interpretazione femminile, è andato alla brava attrice nostrana Jasmine Trinca, per il ruolo di Fortunata, la parrucchiera di Tor Pignattara, nel film omonimo di Sergio Castellitto. L’attrice, richiamata a Cannes dall’Italia insieme al regista, ha dedicato il premio a sua madre e a sua figlia.
Elisabetta Colla