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70 Festival di Cannes: Dopo la guerra, il film di Rita Zambrano con Barbara Bobulova e Giuseppe Battiston (Un Certain Regards)

Una visione intensa e personale del dopo-brigatismo italiano e delle conseguenze che alcune scelte politiche e personali hanno sui familiari di chi ha scelto la lotta armata

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Una produzione italo-francese per un film dalle scelte stilistiche e narrative molto italiane: Dopo la Guerra (Après la Guerre), primo lungometraggio diretto da Rita Zambrano – già nota al grande pubblico per diversi cortometraggi selezionati ai Festival internazionali e per il documentario L’anima nera del Gattopardo – presentato a Cannes 2017 nella sezione Un certain regard, è un’opera intensa e a tratti dolorosa, che interroga ciascuno sulle conseguenze che le proprie scelte hanno sulle vite degli altri, in particolare rivolgendosi a chi ha deciso di entrare ‘in guerra contro lo Stato’, espressione sovente utilizzata dai brigatisti italiani per ‘spiegare’ i propri atti violenti.

Il film ripercorre brevemente eventi passati, per mettere in luce l’interiorità dei personaggi e la loro situazione attuale, alla luce dei fatti  e delle scelte di quegli anni. A Bologna, nel 2002, viene ucciso un professore di diritto del lavoro – è chiaro il riferimento a Marco Biagi, consigliere economico nel Governo Berlusconi incaricato di modernizzare e rendere flessibile il lavoro a partire dall’abrogazione dell’art.18 della Costituzione – e l’attentato viene rivendicato da un gruppo – ed in continuità con esso – che porta lo stesso nome di un’associazione di brigatisti rossi degli anni di ‘piombo’. Il leader del gruppo rifugiato in Francia dopo un omicidio politico, e grazie alla ‘dottrina Mitterand’, anche se probabilmente non responsabile dei fatti del 2002, cerca comunque di fuggire in Sudamerica perché ritenuto uno dei possibili mandanti. Il racconto della pellicola si snoda attraverso due piste narrative: una, in Francia, segue il personaggio di Marco Lamberti, l’ex-leader BR, che si rifugia in una casa fra i boschi in attesa di passaporti falsi, con sua figlia Viola, una vitale sedicenne, nata e cresciuta in Francia che,  ignara di tutto, non intende fuggire e pensa alla finale di pallavolo della scuola; l’altra, in parallelo, presenta la famiglia italiana di Marco: la sorella, insegnante di un liceo ‘borghese’ di Bologna, sposata ad un giudice importante, e l’anziana madre sola, entrambe non sentono Marco da circa 30 anni ma subiscono pesanti conseguenze subito dopo i fatti del 2002.

Un affresco sentito e pieno di umana comprensione, che crea un legame di continuità fra due Paesi, i componenti di una famiglia e le loro storie di vita, estremamente diverse; d’altra parte, un ‘redde rationem’ sulla politica di quegli anni e sull’incapacità dello Stato italiano di riflettere su quanto accaduto, di farci i conti e ricucire le ferite, come molti familiari delle vittime sono invece riusciti a fare. “Il film – ha affermato la regista – non dà risposte ma riflette sul concetto  della tragedia greca per cui  le colpe dei padri ricadono sui figli, sia pur se innocenti, e sull’idea di Pasolini in base alla quale esiste una generazione alla quale sono da attribuire alcune ‘colpe’, che hanno generato i successivi conflitti. Il film pone domande e mette in campo possibili analisi, oltre a raccontare le storie personali di esseri umani”.

Nel cast un magnifico Giuseppe Battiston, nel ruolo dell’ex leader brigatista, che dà prova di parlare un ottimo francese, scelto – ha raccontato la regista – perché voleva un attore che riempisse lo schermo e non esercitasse un fascino ’fisico’ per non indulgere nell’idea di leader carismatico. La sorella è Barbara Bobulova, brava e misurata nel suo personaggio di insegnante borghese in cerca di pace e certezze. Vera rivelazione la giovane attrice Charlotte Cétaire, nel ruolo di Viola, lunghi capelli rossi e corpo da sportiva, il cui personaggio, dallo sguardo innocente e deciso al tempo stesso, cambierà le sorti di una storia già scritta, più o meno consapevolmente, invitando a riflettere sulle giovani generazioni e sul loro ruolo. Fra gli altri interpreti, Jean-Marc BarrFabrizio FerracaneElisabetta PiccolominiMarilyne Canto.

Elisabetta Colla

  • Anno: 2017
  • Durata: 100'
  • Distribuzione: I Wonder Pictures
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Rita Zambrano

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