7 minuti dopo la mezzanotte è la nuova pellicola di Juan Antonio Bayona, già autore di The Impossible e The Orphanage. La parola “favola” è solitamente associata a quelle storie che si raccontano ai bambini prima di andare a dormire per fargli passare una notte tranquilla, piena di sogni rasserenanti. Le storie però – scrive Patrick Ness, autore del libro Monsters Call – sono creature selvagge e indomite che quando prendono forma”. E questo è proprio il luogo in cui Connor, protagonista del volume, viene portato attraverso i suoi racconti. Un viaggio emotivo necessario ad abbandonare la realtà crudele e spietata che lo affligge. Il regista Juan Antonio Bayona – già autore di The Impossible e The Orphanage – ne firma la trasposizione cinematografica. In Italia con il titolo di 7 minuti dopo la mezzanotte, creando un prodotto onirico e fiabesco ma assolutamente realistico e drammatico. Disponibile su Ray Play.
7 minuti dopo la mezzanotte: la trama
La vicenda inizia come una storia classica, con un ambiente buio e silenzioso e la calda voce di un adulto – nella versione originale appartenente a Liam Neeson – che recita: “C’era un ragazzo, troppo grande per essere un bambino ma ancora troppo piccolo per essere un uomo, e c’era un incubo. Il suo“. Con un po’ di difficoltà, la visione prende vita, si modella lentamente e, attraverso le graffianti linee di una matita, vengono delineati i contorni della vicenda. Poco dopo, i colori a tempera intervengono a riempire le figure per poi lasciare il posto agli acquarelli che attenuano la pienezza delle forme nelle loro molteplici sfumature. Gli incubi della mente, dunque, vengono trasposti su carta, si insinuano nell’anima del protagonista e, per estensione, in ogni fotogramma della pellicola.
7 minuti dopo la mezzanotte: gli insegnamenti
Il mostro dei suoi incubi ha l’aspetto di un millenario albero di tasso dalle incredibili capacità curative ma, a differenza di ogni previsione, non vuole ucciderlo. Soltanto curarlo. Lo costringe ad ascoltare storie che lo porteranno ad affrontare le sue paure più grandi. Il bambino, infatti, è inconsciamente consapevole che presto rimarrà solo. Non ha amici, il padre ha scelto una nuova famiglia in cui non c’è posto per lui. La madre è gravemente malata e la nonna è troppo algida per riempirlo delle attenzioni che merita. Il suo unico rifugio, quindi, è l’arte, che gli permette di dare vita ai propri sogni, di scrivere fantasiosi racconti d’avventura e di trasformare la sua vicenda personale in una delle tante favole a lieto fine di cui è pieno il mondo.
Nonostante l’efferatezza della vita, però, il mostro gli insegna che l’unica cosa importante è dire la verità. Accettare le conseguenze e sfruttare la propria sofferenza e la propria fragilità per crescere più forti di prima.
Supportato dalle musiche intense di Fernando Velàzquez (conosciuto per Crimson Peak e La Madre) e dalla suggestiva fotografia di Oscar Faura (già autore di The imitation game). Juan Antonio Bayona plasma 7 minuti dopo la mezzanotte come un intenso e struggente romanzo di formazione. La storia, permeata da una dolcezza infinita, inizia come un incubo e finisce come un sogno che non si dimentica il mattino seguente, né il successivo. Perché ormai è entrato a far parte di te e delle tue fantasie. Proprio come una creatura che, dalla tela, si anima di vita propria e ti accompagna nel corso della tua vita.
Martina Calcabrini