fbpx
Connect with us

Personaggi

Isabelle Huppert, l’interprete dell’ambiguità

Isabelle Anne Madeleine Huppert appare essere l'unica in grado di interpretare ruoli scomodi, dove il confine fra ombra e luce è assolutamente insondabile e dove può accadere di veder cangiare la realtà con la stessa facilità con la quale si rovescia un guanto

Pubblicato

il

Attraente, affascinante, con un volto capace di trasformarsi in un caleidoscopio di emozioni e attraversare espressioni sia da donna angelicata che da femmina cinica e insensibile, che rievocano il meraviglioso pezzo scritto da Totò per la moglie con il titolo Malafemmina, l’attrice parigina Isabelle Anne Madeleine Huppert appare essere l’unica in grado di interpretare ruoli scomodi, dove il confine fra ombra e luce è assolutamente insondabile e dove può accadere di veder cangiare la realtà con la stessa facilità con la quale si rovescia un guanto. Per questa sua rara versatilità anti moralistica è l’attrice più nominata al Premio Cesar con 16 nomination, ma i riconoscimenti ricevuti spaziano a livello internazionale da Cannes a Venezia a Berlino, fino ad arrivare alla candidatura per il Premio Oscar con il film Elle di Paul Verhoeven, dove l’attrice sfoggia la sua capacità interpretativa senza mai strafare, ma portando via la scena, suo malgrado, a tutti gli altri attori. Lei è Elle, lei è Michèlle, lei è il film; caustica, raffinata, elegante ed ambigua al punto da trasformarsi da vittima in carnefice in una danza con tre uomini nella quale nessuno di loro ne esce vincitore. Lo stesso regista ha affermato che nessun altra interprete femminile avrebbe potuto sostenere il ruolo della protagonista. Algida ed enigmatica, tanto da non far trasparire possibili evoluzioni della storia, mentre la storia stessa si dipana sotto i nostri occhi, Isabelle Huppert è capace di suscitare in noi emozioni contrastanti, e proprio quando sembra che non debba accadere nulla, sta accadendo di tutto.

L’incarnato bianco sul fisico minuto e i capelli rosso rame le permettono di far penetrare nella sua anima il personaggio di Michèlle, e agli occhi di noi spettatori ciò che è immagine e costruzione fantastica appare invece come l’essenza. Acuta, intuitiva, la protagonista di Elle, conscia di quanto sia complesso e difficile essere compresa persino dalla giustizia, di fronte ad uno stupro, si chiude in se stessa e diviene un’investigatrice che desidera più di ogni altra cosa scoprire perché gli accadimenti sono come sono. Vuol comprendere la verità nei meccanismi più insidiosi della psiche umana e del proprio essere, vuol capire come funziona il mondo e, anziché rivolgersi all’esterno, si rifugia nella propria mente, affondando la ricerca nella sicurezza interiore e nella certezza di riuscire a trovare un senso agli eventi. Lentamente, ma con decisione, interiorizza i suggerimenti che riceve dal mondo, scava in se stessa, memorizza ogni particolare e soltanto alla fine del film si apre al mondo e mostra il suo volto più nascosto. In certi momenti basta un primo piano su un suo sguardo per creare una scena, un cambio di espressione per creare atmosfere. Come non ricordarla anche nel ruolo scabroso de La pianista, o in quello del film Il buio della mente e in 8 donne e un mistero, mai passata di moda, è ancora nelle sale con L’avènir – Le cose che verranno di Mia Hansen Love. Ha recitato con registi del calibro di Godard, Tavernier, Cimino, i fratelli Taviani, Ferreri, Haneke, solo per citarne alcuni.  Recentemente ha incontrato il pubblico perugino in occasione della proiezione del film Elle, algida, elegante, sofisticata, ma capace di sorridere ed offrirsi al pubblico con semplicità.

Paola Dei

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers