Frenetico e frastornante, costellato di situazioni al limite con tanto di droghe e donne nude in primissimo piano, “The Wolf of Wall Street” con il suo linguaggio altamente esplicito trova nell’eccesso e nel paradosso la sua cifra stilistica
The Wolf of Wall Street, un film del 2013 diretto e prodotto da Martin Scorsese. La pellicola, adattamento dell’autobiografia Il lupo di Wall Street edita in Italia da Rizzoli Editore nel gennaio 2014, narra l’ascesa e la caduta di Jordan Belfort, spregiudicato broker newyorkese interpretato da Leonardo DiCaprioalla sua quinta collaborazione con Scorsese.
Premi ottenuti
Fulcro della pellicola è la sua vita fatta di eccessi che lo porteranno poi a una rovinosa caduta. Accolto positivamente dalla critica, il film ha ricevuto cinque nomination agli Oscar nelle categorie miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista e migliore sceneggiatura non originale, non vincendone però nessuno.
The Wolf of Wall Streetè uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 25 dicembre 2013, distribuito dalla Paramount Pictures, mentre in Italia la pellicola ha debuttato il 23 gennaio 2014, distribuita da 01 Distribution.
Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio) di giorno riesce a guadagnare migliaia di dollari al minuto che con la stessa velocità sperpera in droga, sesso e viaggi intorno al mondo. Passato dal vendere gelati ad essere il capo di un ufficio di stockbroker, Jordan è avido, ama il potere e ogni forma di eccesso. Mentre conduce la sua attività con metodi alquanto discutibili, vive una burrascosa relazione con la moglie (Margot Robbie) da cui ha due figli fino a quando, negli anni Novanta, il suo appetito insaziabile, la dissolutezza e la partnership con il designer di scarpe Steve Madden (Jake Hoffman) gettano il suo nome nel fango.
Il regista
Alla tenera età di settantuno anni, dopo quasi mezzo secolo passato dietro la macchina da presa a regalarci un capolavoro dietro l’altro, Martin Scorsese possiede ancora una voglia di fare cinema fuori dal comune che gli permette di continuare a stupirci e spiazzarci come solo pochi cineasti sono in grado di fare.
E così, dopo essersi cimentato con la stereoscopia in Hugo Cabret, dove per la prima volta nella sua vasta filmografia si rivolgeva anche al pubblico dei più giovani, con The Wolf of Wall Street il regista italo-americano cambia nuovamente rotta realizzando una commedia – seppur spietata e nerissima – dal ritmo frenetico e indiavolato. (Continua a leggere la recensione)