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Film da Vedere

L’Italia di Roberto Rossellini in Roma città aperta

È un film che rievoca il tragico periodo dell'occupazione tedesca di Roma e ne dà un quadro e un giudizio così giusto da suscitare immediatamente in tutto il pubblico il più vivo consenso e, per il ricordo della recente tragedia, anche commozione profonda

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L’Italia vista con gli occhi del realismo, anzi con quelli del Neorealismo. Ecco Roma città aperta, film del 1945 diretto da Roberto Rossellini.

L’Italia di Roma città aperta

Come detto, siamo in presenza di una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo cinematografico italiano. Da sottolineare sicuramente la prova attoriale di Magnani e Fabrizi. La prima ottenne notorietà internazionale con l’interpretazione di Pina, insieme ad Aldo Fabrizi. A questo che è il primo film della Trilogia della guerra diretto da Rossellini seguiranno Paisà (1946) e Germania anno zero (1948). Oltre alla partecipazione al Festival di Cannes 1946, dove ottenne il Grand Prix come miglior film, ricevette una candidatura al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Portò a casa anche due Nastri d’Argento, per la miglior regia e la migliore attrice non protagonista (Anna Magnani). Ed è stato anche inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare.

Roma città aperta la trama

Durante l’occupazione tedesca di Roma, l’ingegnere comunista Manfredi (Pagliero) che milita nella Resistenza prende contatti con un compagno tipografo. La Gestapo è sulle sue tracce, ma l’uomo trova rifugio presso l’abitazione di un sacerdote (Fabrizi) mentre l’operaio è arrestato e la sua donna (Magnani) viene uccisa da una raffica di mitra. La delazione di Marina (Michi), un’attricetta cocainomane che ha avuto in passato una relazione con Manfredi e che ora sta nel giro degli ufficiali tedeschi, consente loro di catturare l’ingegnere e il prete. Il primo, benché torturato a morte, non rivela i nomi dei compagni; il prete viene fucilato mentre riceve l’ultimo saluto da alcuni ragazzini della sua parrocchia.

Un’Italia attraverso la storia in Roma città aperta

Indubbiamente siamo di fronte al film più celebre del Neorealismo. Realizzato da Rossellini in condizioni di incredibile povertà di mezzi e di romanzesca precarietà, il regista è riuscito comunque a descrivere l’Italia nel migliore dei modi. Immortale la sequenza della Magnani che viene falciata dai mitra mentre insegue la camionetta con suo uomo. Alla base della vicenda un personaggio realmente esistito, don Morosini, che i tedeschi fucilarono a Roma per la sua adesione alla lotta partigiana.

Ma, al di là della caratterizzazione dei personaggi e del loro ruolo all’interno della vicenda, a farla da padrona è indubbiamente l’Italia. Il paese è il vero e incontrastato protagonista di Roma città aperta. Si tratta di un’Italia che viene descritta attraverso le parole, i gesti e la vita dei personaggi che si incontrano. Un’Italia provata dalla guerra, dalla crisi, dalla povertà e dalla decadenza. Ma anche un’Italia sempre pronta a risollevarsi e a non arrendersi mai.

La sequenza più celebre

La scena centrale del film è la corsa e l’uccisione di Pina (Anna Magnani) dietro al camion che porta via il marito catturato dai tedeschi. Essa fu girata in via Raimondo Montecuccoli, al quartiere Prenestino-Labicano, ed è forse la sequenza più celebre del neorealismo nonché una delle più famose della storia del cinema italiano. Da menzionare il fatto che in questa scena (ripresa naturalmente da due inquadrature) Anna Magnani cadde troppo presto rispetto a quanto era previsto. Nonostante ciò si decise di sfruttare sia l’inquadratura laterale sia quella frontale, in modo che la sequenza sembrasse più lunga. Ed è anche quello che l’ha resa tanto celebre e apprezzata.

Qui per un ulteriore approfondimento sul film

Il film è (stato) distribuito in Italia da Minerva Film

  • Anno: 1945
  • Durata: 98'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Roberto Rossellini

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