In Bwtween –Libere, disobbedienti, innamorate è un film del 2016, con la regia di Maysaloun Hamoud. dall’8 marzo su MUBI. Prodotto da En Compagnie des Lamas, è stato distribuito da Tucker film.
Adattissimo per la commemorazione dell’8 marzo, narra le vicende di tre ragazze israeliane in cerca di libertà.
In Between la trama
Tre giovani donne arabe a Tel Aviv Laila, Salma e Nour fanno quello che farebbero tutte le giovani donne del mondo: amano, ridono, piangono, inseguono desideri, cadono, si rialzano. Magari bevendo, fumando, ballando in attesa dell’alba. Cercano di costruire il perimetro dentro cui affermare la loro identità. O, come nel caso della timida Nour (Shaden Kamboura), vengono salvate da un perimetro che qualcun altro ha stabilito per loro. Ci pensano Laila (Mouna Hawa) e Salma (Sana Jammelieh), attraverso la loro potente voglia di vivere e il loro sanissimo anticonformismo, a sbriciolare le insicurezze e le diffidenze della nuova coinquilina (Dal sito ufficiale del film).
Una scena de In Between – Libere, disobbedienti, innamorate
In Between e Caramel di Nadine Labaki
C’è un errore nel presentare il film d’esordio della regista Maysaloun Hamoud: sostenere che si tratta di una continuazione ideale, e reale, di Sognando Beckam e Caramel.
Cominciamo proprio dalla scena del caramello, la ceretta che dieci anni fa Nadine Labaki ha posto al centro delle storie di quattro donne che, mentre gestiscono un salone di bellezza, fanno i conti con la svolta delle loro vite. Di quel caramello, assaggiato con magica sensualità, si potevano sentire odore e sapore, mentre gli occhi si appagavano con il colore e la consistenza del miele, l’udito con la musica struggente di Khaled Mouzanar.
In Libere disobbedienti innamorate la scena iniziale è proprio dedicata alla depilazione, ma c’è una donna anziana che, mentre strappa senza pietà la ceretta dalle gambe di una giovane, le raccomanda di mantenersi sempre liscia, morbida, gentile e disponibile ai voleri del marito. Siamo lontani dal caramello come scelta, come rito di femminilità, complicità tra donne, cura dell’altra, scambio di attenzioni e piacevolezze.
La spasmodica ricerca di leggerezza
Però anche qui le tre donne vivono esperienze di sana solidarietà. Sono palestinesi a Tel Aviv, in un mondo israeliano che va di fretta, mentre quello d’origine continua a guardare al passato. Il loro quotidiano che vuole integrarsi con la modernità è oltre modo faticoso; danno quasi l’impressione che per fuggire ai dettami familiari e culturali scelgano la via della trasgressione a oltranza, impastando le giornate di alcool, sigarette, hashish e altre droghe. La ricerca della leggerezza si fa spasmodica e le precipita in una sofferenza dalla quale è difficile risollevarsi.
Quando Laila, apparentemente la più forte delle tre, incontra finalmente l’amore, dovrà fare i conti con i pregiudizi di cui gli uomini, più fragili e quindi più ancorati alla tradizione, non riescono a liberarsi. L’amicizia allora rimane l’unica risorsa per non soccombere, la sorellanza l’unica strada da percorrere, già resa in altri film mediorientali, che hanno molto da insegnarci. Uno tra tanti, La sorgente dell’amore, se pure il regista sia un uomo, Radu Mihaileanu.
Un’altra scena di sorellanza de In Between
In Between il tema dell’omosessualità
Nelle esistenze al femminile narrate da Maysaloun Hamoud non poteva mancare il tema dell’omosessualità, vissuta anch’essa in maniera drammatica, e non con la lievità di Caramel, dove vediamo una donna bellissima affidarsi alle mani amorose della shampista. In una delle ultime scene esce dal negozio con i capelli corti, guarda la sua immagine riflessa in una vetrina e sorride.
Salma, libera disobbediente e innamorata, non calcola bene i rischi (forse per quella spacconeria tipica di chi vuole a tutti i costi sfidare il passato) e sarà costretta a vedere il suo rapporto così bello, delicato e passionale, caricarsi di dolore.
Un viaggio dolceamaro
Forse il personaggio che meglio sa costruirsi una nuova e più strutturata identità, negata da un fidanzato bigotto e insopportabile, è Nour. Sembrerebbe la più debole, incastrata in una promessa di matrimonio che equivale alla prigione del suo futuro. Difesa dai chili in eccesso, infagottata in abiti insulsi e sempre con la testa coperta, osserva silenziosa le due amiche e le loro nottate brave. É molto diversa, ma proprio per questo l’attrazione per un mondo altro la farà reagire, rimanendo se stessa, ma affermandosi nelle cose che veramente contano.
Laila, Salma e Nour scelgono, dice la regista, di non voltarsi a guardare indietro, anche se il loro viaggio dolceamaro verso il futuro è lontano da qualunque certezza. Tre personaggi riusciti, soprattutto se consideriamo che la regista, all’uscita di In Between, è esordiente, così come convince lo spaccato di realtà che non è solo psicologica o sociale, ma si fa per forza di cose politica.
Aggiunge Maysaloun Hamoud: La mia generazione non può convivere ancora a lungo con i codici obsoleti della società patriarcale e dello sciovinismo: è tempo di mettere le carte in tavola. Se continuiamo a nascondere le nostre paure sotto il tappeto, finiremo per inciamparci.
Il film, di sei anni fa, è ancora molto fresco e decisamente da vedere o rivedere, come tutte le storie di denuncia sociale e solidarietà femminile, e con ritratti di donne alle quali facilmente ci si affeziona.
Le musiche sono principalmente di Yasmine Hamdan, cantante underground libanese, simbolo d’indipendenza e di libertà.