Gomorroide, il film che con la giusta ironia riesce a far sorridere del fenomeno della camorra

Sinossi

Francesco, Lello e Mimmo sono gli interpreti di una serie televisiva dal titolo Gomorroide che sta riscuotendo grande successo di pubblico grazie alla pungente ironia con la quale riesce a prendere in giro il fenomeno camorristico. Dal canto loro i clan si sentono messi alle strette perché la gente ha ritrovato la forza di reagire ai soprusi subiti. Quando una busta con tre proiettili viene fatta recapitare all’emittente televisiva che trasmette lo show i produttori temono il rischio di una chiusura. A complicare le cose arriva tra l’altro un incidente nel quale Mimmo rimane ferito. La colpa viene data alla camorra e alle sue continue minacce. Lo show viene quindi sospeso e i tre attori inseriti in un programma di protezione testimoni, divenendo così delle vere e proprie star agli occhi del pubblico, pronto a sostenere il ritorno dei suoi beniamini sul piccolo schermo. Ma la Camorra, una volta tanto innocente, vuole vederci chiaro sull’accaduto .

Recensione

Dopo il grande successo di pubblico ottenuto dal film Vita Cuore Battito con protagonista il duo Arteteca, la grande famiglia di Made in Sud ritorna sul grande schermo grazie al trio I Ditelo Voi, formato da Raffaele Ferrante, Domenico Manfredi, Francesco Scala, scegliendo come protagonisti del loro primo film i personaggi interpretati per il pubblico televisivo, meglio noti come I Gomorrroidi, ovvero uomini al soldo dei clan camorristi che si rivelano poi goffi ed impacciati, nati come parodia del successo ottenuto da Gomorra-La serie. Il trio, oltre a curare la regia di Gomorroide, è anche autore della sceneggiatura, in cui riesce a calare in un contesto ben studiato i personaggi interpretati e ad inserire con giusti tempi comici gag ormai note ai fans ma che non stancano mai il pubblico che continua ad amarle.

Il grande successo ottenuto da Gomorroide si spiega con la capacità di saper trattare con la giusta ironia un fenomeno complesso come quello della malavita, trovando nella risata una giusta arma per esorcizzare la paura. Il limite del film è forse l’inserimento di troppe situazioni paradossali che non aiutano lo scorrere della trama, anche se si riesce comunque nell’obiettivo di strappare una risata al pubblico. Ci si trova di fronte al binomio che vede grandi stroncature da parte della critica cinematografica colta, e l’amore del grande pubblico che assicura il successo al botteghino. Motivo di riflessione è senz’altro il fatto che la commedia italiana sia sempre più a corto di nuovi stimoli, tanto da affidare il suo successo alla comicità da cabaret che ripropone, anche se con riflessioni intelligenti, parodie e gag su tematiche sul cui si è scritto e prodotto di tutto. Un film che verrà sicuramente apprezzato dal pubblico televisivo, che premia la comicità partenopea, e per chi vuole ridere ma allo stesso tempo riflettere con intelligenza su temi delicati sui quali non deve mai scendere il silenzio.

Alessia Di Fazio