Il film, datato 1974, impressiona per la modernità della messa in scena, per la stravaganza dei caratteri dei personaggi e, più in generale, per il tono tra il tragico e il grottesco
Distribuito nello splendore dell’alta definizione del blu ray da CG Entertainment, Il fantasma del palcoscenico di Brian De Palma torna a deliziare, stordire, ammaliare lo spettatore, frastornandolo col ritmo vorticoso di un pastiche per realizzare il quale il grande regista americano aveva attinto da alcuni grandi classici della letteratura come Il Fantasma dell’Opera, Il Gobbo di Notre Dame, Il ritratto di Dorian Gray e il Faust di Goethe.
Il film, datato 1974, impressiona per la modernità della messa in scena, per la stravaganza dei caratteri dei personaggi e, più in generale, per il tono tra il tragico e il grottesco, rivelandosi in anticipo coi tempi, tanto che, all’epoca della sua uscita, fu un fiasco ai botteghini e divenne oggetto di aspre critiche. Solo il passare del tempo ha dato ragione alla visionarietà di De Palma, e oggi il film è da tutti considerato un cult movie.
Un potente industriale del disco, il malefico Swan (il musicista Paul Williams, qui perfetto nel ruolo) sfrutta commercialmente la musica di Winslow Leach (William Finley, attore con all’attivo una ridotta filmografia, che lo vide recitare soprattutto nei film di De Palma), un compositore timido e impacciato, che ha fatto rinchiudere a Sing Sing. Winslow fugge, tenta di vendicarsi del magnate, ma rimane sfigurato. Con una strana maschera da uccello e un costume da supereroe si rinchiude in una sala d’incisione e cerca vendetta.
De Palma non si è risparmiato, costruendo un mosaico pop composto da tanti tasselli talora non omogenei, ma il risultato complessivo di tale aggregazione è sorprendente
De Palma, in quest’occasione, non si è risparmiato, costruendo un mosaico pop composto da tanti tasselli talora non omogenei, ma il risultato complessivo di tale aggregazione è sorprendente, laddove i vari riferimenti letterari, e non, che si riversano a cascata sul film, donano all’insieme una gradevolezza estrema, dato che l’ironia che serpeggia lungo l’intera durata della pellicola trasfigura la rappresentazione, invitando insistentemente lo spettatore a riposizionare lo sguardo per cogliere il movimento di sottrazione, di amputazione, verrebbe da dire, mutuando il gergo di Gilles Deleuze.
Si, perché il tocco di De Palma è intenso e lieve allo stesso tempo, nel senso che il suo approccio con i classici della letteratura è desacralizzante, viene neutralizzata l’aura delle fonti, ma non per attualizzare i contenuti, piuttosto per interrompere quell’atteggiamento di interpretazione ‘monumentale’ del passato (tanto per scomodare il Nietszche de La nascita della tragedia), laddove si agevola, eliminando ‘il potere dell’autorevolezza’ conferita dal passaggio del tempo, l’emersione della potenza, della vivacità intrinseca delle opere, attraverso un rapporto creativo coi testi.
Il fantasma del palcoscenico intrattiene senza sosta lo spettatore, il quale osserva, interessato, divertito, tramortito, l’estenuante bailamme messo in scena da De Palma
Ma ciò che più che conta è che, al di là dell’operazione intellettuale alla base del lavoro di De Palma, Il fantasma del palcoscenico intrattiene senza sosta lo spettatore, il quale osserva, interessato, divertito, tramortito, l’estenuante bailamme che, sin dal primo fotogramma, si dipana incessantemente fino al roboante epilogo.
Non si segue più, e questo è un merito, si badi bene, l’evoluzione della storia, giacché il filo logico della narrazione è scientemente minato da una volontà di fare a brandelli l’ordine simbolico, e allora non resta che lasciarsi trascinare nella baraonda architettata da De Palma, che non manca di mostrare una regia perfetta, virtuosa, con una macchina da presa che si produce in panoramiche vorticose, tallonamento ansiogeno dei personaggi, e movimenti improvvisi, disorientanti. E poi la musica, dello stesso Paul Williams, che segna i cambiamenti delle atmosfere e degli scenari in cui si muovono i protagonisti e le centinaia di comparse arruolate per un film che è un piccolo kolossal.
Il fantasma del palcoscenico è un gioiello di grande valore che non si può mancare di rivisitare, soprattutto adesso che è disponibile in una sontuosa edizione in alta definizione
Il fantasma del palcoscenico è un gioiello di grande valore che non si può mancare di rivisitare, soprattutto adesso che è disponibile in una sontuosa edizione in alta definizione.
Pubblicato da Pulp Video e distribuito da CG Entertainment, Il fantasma del palcoscenico è disponibile in blu ray, in formato 1.85:1, con audio in italiano e originale (DD 2.0) e sottotitoli opzionabili. Ricca sezione di contenuti speciali con le interviste a De Palma e ai protagonisti del film.
Luca Biscontini
Trova Il fantasma del palcoscenico su CG Entertainment