La bella e la bestia è la moderna trasposizione cinematografica dell’omonimo film d’animazione firmato nel 1991 da Kirk Wise e Gary Trousdale.
Diretta da Bill Condon e interpretata da Emma Watson, Luke Evans e Dan Stevens, la pellicola è distribuita da Walt Disney Pictures e disponibile nelle sale cinematografiche dal 16 Marzo 2017.
Sinossi
Villenueve, 1740. La giovane Belle (Emma Watson) e suo padre Maurice (Kevin Kline) si sono trasferiti nella piccola cittadina francese in seguito a un dramma familiare.
La ragazza, però, è troppo sognatrice e acculturata per sposare le ideologie bigotte e conformiste del luogo e quindi ha difficoltà ad avere amici.
Un giorno, costretta a cercare suo padre disperso nel bosco, Belle si imbatte nel castello incantato in cui Maurice è tenuto prigioniero. Offrendo la sua vita per liberare l’uomo, Belle incontra la Bestia (Dan Stevens), l’irruento padrone del castello, e scopre la maledizione di cui è vittima.
Nel frattempo, il rude Gaston (Luke Evans), davanti all’impossibilità di sposarla, decide di attaccare la fortezza e uccidere la Bestia.
Recensione
La bella e la bestia è una storia che ha radici antiche e contrastanti: molti ritengono che sia contenuta in un estratto de Le Metamorfosi di Apuleio
La bella e la bestia è una storia che ha radici antiche e contrastanti: molti ritengono che sia contenuta in un estratto de Le Metamorfosi di Apuleio, altri sostengono invece che sia opera della scrittrice francese Madame Gabrielle-Suzanne Barbot De Villenueve.
Tutti, comunque, sono concordi nell’esaltare l’estremo romanticismo di cui è permeata e nel privilegiare, tra tutte le sue innumerevoli trasposizioni teatrali e cinematografiche, l’adattamento del 1991 realizzato dalla Walt Disney Pictures e firmato da Kirk Wise e Gary Trousdale.
Davanti al sempiterno fascino della pellicola, Bill Condon, regista di Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto, decide di crearne una nuova, fedele, versione, intarsiandola di live action, CGI ed effetti speciali di ultima generazione.
La Belle di Bill Condon, interpretata da una virtuosa Emma Watson, è una giovane eroina moderna che si lascia trasportare in una storia classica e tradizionale ma, allo stesso tempo, nuova
La vicenda è quella di una giovane ragazza sognatrice e ribelle che, contro ogni previsione, si innamora perdutamente di una bestia ripugnante.
Belle è indubbiamente considerata una delle eroine più rivoluzionarie di tutti i tempi grazie alla sua innata capacità di guardare oltre le apparenze e di giudicare una persona in base alla sua anima.
Al pari della Elizabeth austiniana e della Catherine brontiana, infatti, la ragazza ignora l’opinione della gente per dedicarsi, esclusivamente, ai valori in cui crede.
Straniera in terra straniera, non si adatta a una vita comune, né a un matrimonio conveniente, tantomeno a una cultura ristretta e bigotta, preferendo divenire portavoce delle proprie idee che ostenta apertamente, senza paura.
Anche la Belle di Bill Condon, interpretata da una virtuosa Emma Watson, è una giovane eroina moderna che si lascia trasportare in una storia classica e tradizionale ma, allo stesso tempo, nuova, modellata dalle abili mani di Stephen Chbosky (The Divergent Series: Allegiant) e Evan Spiliotopoulos (Il cacciatore e la regina di ghiaccio).
Attraverso le bellissime musiche di Alan Merker gli spettatori vengono trasportati anima e corpo nell’universo fiabesco della storia
Le ambientazioni sono quanto più fedeli possibile alla pellicola disneyana, per cingere il racconto con un’atmosfera magica e incantata.
Il castello gotico viene quindi ricoperto di candida neve e il suo labirinto pieno di rovi attorcigliati diviene lo scenario perfetto per una fiaba romantica e tormentata.
Il paesaggio petrarchesco rispecchia lo stato d’animo dei protagonisti, rivelandone emozioni, sensazioni e sentimenti che, in continua evoluzione, finiscono per modificarli, ammansirli e addomesticarli fino a mostrarne, fotogramma dopo fotogramma, tutta la bellezza che hanno racchiusa nel cuore.
Attraverso le bellissime musiche di Alan Merker (autore della colonna sonora di Rapunzel – L’intreccio della torre) che ricalcano le melodie originali ma ne modificano i testi, gli spettatori vengono quindi trasportati anima e corpo nell’universo fiabesco della storia, in un osmotico gioco empatico senza precedenti.
Utilizzando delicati movimenti di macchina da presa, Bill Condon si premura di non rompere l’idillio incantato che dirige perché, condividendo lo stesso potere taumaturgico che nella storia possiede la letteratura, intende far sognare il suo pubblico per tutta la durata della pellicola.
Martina Calcabrini