Commedia brillante ed effervescente quella di Fred Cavayè, che fa ridere di gusto sulle disavventure del tirchio François, interpretato dall’ottimo Dany Boon
Sinossi
François Gautier è tirchio! Risparmiare gli dà gioia, la prospettiva di dover pagare lo fa sudare freddo. La sua vita è scandita in funzione di un unico obiettivo: non mettere mai mano al portafoglio. Una vita che tuttavia viene completamente sconvolta in un solo giorno: si innamora di una donna e scopre di avere una figlia di cui ignorava l’esistenza.
Costretto a mentire per riuscire ad occultare il suo terribile difetto, per François cominciano i problemi. Poiché a volte mentire può costare caro, molto caro…
Recensione
Commedia brillante ed effervescente quella di Fred Cavayè, che fa ridere di gusto sulle disavventure del tirchio François, disavventure un po’ ricercate, data la sua indole così spilorcia che lo costringe a doversi barcamenare tra mille disguidi, inconvenienti, scaramucce e situazioni paradossali.
Tutto si gioca sulla sceneggiatura che scherza sui quei modi dire comuni che fanno accapponare la pelle al protagonista, il quale a un “Mi potresti donare…” risponde subito e perentorio con un secco no, quando invece ciò che gli si richiedeva era solo un po’ del suo tempo.
Sceneggiatura eccellente che parte da un’idea di Olivier Dazat, scritta da Nicolas Cuche e di Laurent Turner, che dà alla narrazione un ritmo altissimo in cui non c’è spazio per i tempi mort
Sceneggiatura eccellente che parte da un’idea di Olivier Dazat, scritta da Nicolas Cuche e di Laurent Turner, che dà alla narrazione un ritmo altissimo in cui non c’è spazio per i tempi morti e che ci conduce con una risata continua ad una seconda parte più meditata dove si sviluppa una riflessione umana che produce emozioni inaspettate, senza appesantire il film o snaturarlo dalla sua dimensione di commedia di puro intrattenimento.
Merito della riuscita di questo film va anche e soprattutto, oltre che alla sceneggiatura, al sempre ottimo Dany Boon, consacrato con il suo Giù al Nord, ormai specialista nell’interpretare personaggi al limite dell’inverosimile rendendoli credibili, fornendo prestazioni mai piatte che rivelano le mille sfaccettature di personaggi particolari e fuori dagli schemi.
Un tirchio quasi perfetto è una commedia vivace, incalzante e molto divertente, che fa passare in allegria 90 minuti senza mai abbassare l’asticella dell’intrattenimento
A fare da ottime spalle alle esilaranti gag di cui Boon è protagonista sono principalmente due donne: la prima è Laurence Arné che interpreta Valerie, la violoncellista innamorata di François al punto da non riuscire a vedere la sua spilorceria, anche per merito di Laura (interpretata da una convincente Noémie Schmidt) la figlia che Gautier scopre di avere, la quale ignara della vera natura del padre lo difende sempre a spada tratta.
Queste due donne sapranno aprire il cuore di François?
La regia di Cavayè riesce a narrare senza problemi una simpatica storia e a dare la giusta importanza a tutti i temi toccati
La regia di Cavayè, che prima di questa commedia proveniva da un’esperienza di tre thriller, si muove bene anche in questa situazione comica, riuscendo a narrare senza problemi una simpatica storia e a dare la giusta importanza a tutti i temi toccati (avarizia, generosità, amore, paternità e amicizia), senza cadere nello sdolcinato.
In conclusione, Un tirchio quasi perfetto è una commedia vivace, incalzante e molto divertente, che fa passare in allegria 90 minuti senza mai abbassare l’asticella dell’intrattenimento, regalando delle belle e gustose risate.
Giovanni Montanari