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Giovanni Boldini e la bellezza delle donne al Vittoriano di Roma

Giovanni Boldini era nato a Ferrara nel 1842 e morì a Parigi nel 1931. La figura femminile è il centro dell’ispirazione del grande artista, che individuò nelle belle dame rappresentate le loro doti di grazia, ma anche quelle di una garbata seduzione. La mostra, curata da Tiziano Panconi e Sergio Gaddi, e proposta da Arthemisia, è visibile fino al 16 luglio 2017 al Complesso del Vittoriano di Roma

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Una grande rassegna di opere di solare bellezza è visibile al Vittoriano di Roma

Giovanni Boldini era nato a Ferrara nel 1842 e morì a Parigi nel 1931.

La figura femminile è il centro dell’ispirazione del grande artista, che individuò nelle belle dame rappresentate le loro doti di grazia, ma anche quelle di una garbata seduzione.

Il grande successo dell’artista, che lo rese ricco e famoso in tutta Europa, fu proprio questa capacità di raccontare di ogni donna la sua natura, la psicologia, ma anche ciò che ciascuna avrebbe voluto vedere di se stessa.

Nessuna signora del bel mondo poteva resistere alla magica follia del vedere la propria bellezza raccontata ed evidenziata da Boldini.

I volti allungati dalla raffinata postura e circondati da veli fluttuanti, che ne valorizzano l’armonia, sono sorretti da lunghi colli di cigno elegantemente atteggiati; i morbidi décolleté sono supportati dal nuvole di voile.

In mostra circa 160 opere, alcune delle quali raramente esposte

I corpi avvolti ed evidenziati da lunghi abiti aderenti di seta o velluto sono abilmente deformati, l’artista li costruisce allungati e flessuosi tali da accentuarne l’eleganza, come in un’immagine neo-manierista, in particolare simile a quelle del Parmigianino che l’artista studiò in gioventù.

La tecnica compendiaria fatta di piccoli tocchi e linee di colore, sia nell’olio che nel pastello, rende sfumata la figura e ne valorizza l’immediatezza. Tutto in Boldini è a vantaggio della bellezza femminile.

In mostra circa 160 opere, alcune delle quali raramente esposte come La tenda rossa (1904), Signora che legge (1875), Ritratto di signora in bianco con guanti e ventaglio (1889), Signora bruna in abito da sera (1892 ca.), Ritratto di Madame G. Blumenthal (1896), provenienti da importanti collezioni private e dai musei di tutto il mondo quali il Musée d’Orsay di Parigi, Staatliche Museen zu Berlin – Nationalgalerie di Berlino, il Musée des Beaux-Arts di Marsiglia, gli Uffizi di Firenze e infine il Museo Giovanni Boldini di Ferrara che è la più importante raccolta pubblica di opere del maestro.

La mostra è visibile  fino al 16 luglio 2017 al Complesso del Vittoriano di Roma

Esposta nelle sale del Vittoriano anche la grande tela dedicata a Ritratto di Donna Franca Florio (1901-1924), capolavoro simbolo della Belle Époque a Palermo.

I pochi ritratti maschili sono molto interessanti, tra tutti indimenticabile la figura del maestro Giuseppe Verdi, icona senza tempo e conosciuta da tutti.

Una sezione della mostra è dedicata a paesaggi e piccole figure che rendono più completa la panoramica sull’artista legato all’inizio ai macchiaioli toscani.

Il giovane Giovanni però, anziché che la pittura en plein air, preferiva i salotti eleganti dell’aristocrazia e dell’alta borghesia e soprattutto il mondo di Parigi, città che lo ha accolto per molto tempo e ne ha sancito la fortuna.

La mostra, curata da Tiziano Panconi e Sergio Gaddi, e proposta da Arthemisia, è visibile  fino al 16 luglio 2017 al Complesso del Vittoriano di Roma.

Alessandra Cesselon

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