Si respira a pieni polmoni aria di nouvelle vague nel film d’esordio del regista Alonso Ruizpalacios, Güeros, un’opera galleggiante, sognante, in cui, con un tono amabilmente anacronistico, viene riesumata un’iconografia che pareva definitivamente scomparsa, quella, per intenderci, che aveva attraversato alcuni film di Godard; come non sobbalzare sulla sedia quando, improvvisamente, Ana (Ilse Salas) torce sinuosamente il viso verso la macchina da presa, guardandoci, tenendoci per qualche secondo in ostaggio, facendo sgorgare un fuori campo che illumina, retroattivamente, quanto è accaduto fino a quel momento? Viene in mente, e non potrebbe essere altrimenti, lo sguardo di sfida di Harriet Andersson in Monica e il desiderio di Ingmar Bergman, che, per la prima volta nella storia del cinema, bucava lo schermo, provocando non poche emozioni nello spettatore. E proprio Godard non mancò di inveire contro ciò che secondo lui era un osceno ammiccamento al pubblico, e che doveva essere prontamente censurato. Ma non divaghiamo troppo.
Ombra, Tomas, Ana e il giovane Santos sono quatto ragazzi che fluttuano, quasi danzando, negli spazi sconnessi di una metropoli messicana (Città del Messico), andando a zonzo, in una sorta di ricerca del tempo perduto, in un andirivieni attraverso cui fare esperienza del tessuto sociale, culturale, umano, antropologico, del loro ambiente. Capitano prima nell’università occupata dagli studenti, e assistiamo alle interminabili riunioni, a tutti quei processi di organizzazione tipici del caso, con tanto di radio locale che sciorina il bollettino quotidiano dell’evoluzione della lotta in corso.
“Essere giovani e non essere rivoluzionari è una contraddizione”, recita il sottotitolo del film, che riprende l’imperiosa scritta che campeggia su un enorme manifesto appeso alle pareti dell’Università. Ma Ombra (Tenoch Huerta Mejía) – il nome è tutto un programma – cincischia, sonnecchia, rimane fatalmente a latere, cercando di sbarcare il lunario. Ciò che accomuna il disomogeneo gruppetto dei quattro ragazzi è il desiderio di trovare il leggendario Epigmenio Cruz, un cantante folk messicano, di cui possiedono una vecchia cassetta con i brani più significativi della sua carriera. Se Epigmenio fosse stato meno schivo, e avesse con più insistenza promosso la sua musica, invece di ritirarsi nell’oblio, stordendosi con alcool e quant’altro, il Messico avrebbe avuto una musica rock propria, senza dover subire la colonizzazione del vicino colosso statunitense (e in questo periodo ci sarebbe molto da dire sul rapporto tra i due paesi….). Insomma, il viaggio che Alonso Ruizpalacios mette in scena – Güeros è anche e soprattutto un film on the road – corrisponde alla ricerca delle radici collettive e individuali e, al tempo stesso, alla necessità di trovare un modo attraverso cui riformare l’asfittico ambiente che ingloba i protagonisti. Ma ciò che più piace di Güeros è il fatto (si perdoni l’insistenza dello scrivente su questo aspetto) che alla base del film ci sia un’idea di cinema, magari, per certi versi, non nuovissima, eppure efficace a rimodulare le forme, a trasfigurare l’ordine simbolico in cui il più delle volte si è fatalmente installati, senza possibilità di evasione. L’ultima, intensa inquadratura in cui vediamo Ombra all’interno del flusso inarrestabile dei giovani studenti manifestanti è un grido di speranza, un appella a tutti noi, ormai caduti in un sonno portentoso da cui pare impossibile destarsi. Il cinema del Sud America sta, in questi ultimi anni, producendo interessanti opere di rottura, che segnalano un fermento che noi europei dovremmo essere in grado di intercettare, per tentare di avviare un dialogo attraverso cui riprendere un discorso critico efficace sul declino generalizzato del mondo post-moderno. Un monito, dunque, il film di Alonso Ruizpalacios, a non abbassare la guardia, a credere ancora nella possibilità di un modo di essere-nel-modo autentico (mi scusino gli heideggeriani), a partire da cui delineare nuove prospettive che aprano inediti orizzonti di comprensione. Güeros è una riuscita sintesi tra forma e contenuto, laddove il contenuto è già la forma; un viaggio appassionante che non mancherà di deliziare coloro che sapranno condividerlo.
Pubblicato da Bunker Hill e distribuito da CG Entertainment, Güeros è disponibile in dvd in formato 1.33:1 con audio in italiano e originale, con sottotitoli opzionabili. Nei contenuti extra il trailer.
Luca Biscontini
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