Logan – The Wolverine è il nuovo film d’azione ispirato alla saga degli X-Men e interpretato da Hugh Jackman. Diretta da James Mangold e presentata in anteprima al Festival di Berlino 2017, la pellicola è distribuita da 20th Century Fox e disponibile nelle sale cinematografiche dal 1 Marzo 2017.
Sinossi: America, 2029. In un universo futuristico e distopico, i mutanti sono quasi completamente spariti dalla Terra e il loro mentore, Charles Xavier (Patrick Stewart), è ormai un novantenne gravemente malato, costretto a vivere nascosto in una vecchia cisterna abbandonata insieme a Calibano (Stephen Mercant). Logan (Hugh Jackman), nel frattempo, guadagna qualche soldo come autista per pagare le prestigiose cure necessarie a bloccare le crisi epilettiche del Professor X. La loro mite esistenza, però, viene sconvolta dall’arrivo della piccola Laura (Dafne Keen), una mutante transigen che condivide con Logan la sua stessa natura ibrida e selvaggia. Davanti alla verità dei fatti, Wolverine capirà davvero il senso della vita.
Recensione: Gli X-Men non sono dei “semplici” supereroi, non nel senso classico del termine, almeno. Sono piuttosto un gruppo di uomini e donne geneticamente modificati che hanno imparato a sfruttare la loro duplice natura per salvaguardare l’umanità. Hanno frequentato, infatti, una scuola speciale per apprendere l’arte della sopravvivenza e della mimesi in un mondo che aborrisce il diverso, che lo esclude e lo esilia prima ancora di conoscerlo. Charles Xavier è stato il loro insegnante, il loro fratello maggiore, il loro mentore, l’unico, insomma, capace di farli sentire molto più che semplici oggetti con brevetto e copyright. Con la morte di molti di loro, però, la scuola è stata chiusa, l’anziano docente è andato in pensione e Logan si è lentamente trasformato in un animale senza artigli, solo, indifeso, dannato. Convinto fermamente che il suo unico legame con la vita, ormai, sia il vecchio Charles, lo tratta come farebbe un figlio amorevole, sebbene abbia smarrito la strada, divenendo il baccello di quello che era un tempo.
Dopo ben 8 film in cui lui, Wolverine, è stato l’eroe indiscusso della saga, adesso depone le armi e si arrende all’ostinato, deleterio, inarrestabile, trascorrere del tempo. Prende coscienza del suo declino fisico e morale, accetta la sua natura ferina e risponde al dolore con una violenza inaudita ed estrema. Quando ormai crede di non avere più nulla, però, comprende il senso della vita, il valore dell’amicizia, l’importanza di una famiglia per cui combattere, ancora, fino alla morte. E proprio in questa battaglia dualistica, osmotica, sempiterna, egli rivela la sua vera essenza, la sua vera forza, la sua grinta timida e, contemporaneamente, selvaggia.
Con uno Hugh Jackman nel pieno della forma e una sceneggiatura solida e vigorosa redatta da Michael Green (Alien Convenant) e David James Kelly, Logan – The Wolverine si rivela indubbiamente il film migliore della saga, estremamente centripeto e anatomicamente perfetto. Un vero, suggestivo, colpo allo stomaco e al cuore, con un ritmo serrato che enfatizza l’adrenalina di ogni fotogramma, ne accentua il costante bipolarismo e ne suggella l’equilibrio raggiunto faticosamente nell’universo distopico in cui è ambientato. Attraverso una regia attenta e rigorosa, il maturo e istrionico James Mangold (già autore di Wolverine: L’immortale) firma una pellicola ibrida anch’essa: a metà tra il western di alto borgo e il moderno dramma d’azione alla Nolan, Logan – The Wolverine è un prodotto assolutamente nuovo, iconico, commovente, che suggella tanto il contenitore quanto il contenuto.
Martina Calcabrini