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In Sala

Falchi

Napoli, la città delle mille contraddizioni. Fortunato Cerlino e Michele Riondino sono Peppe e Francesco, due Falchi, poliziotti della sezione speciale della Squadra Mobile di Napoli. In sella alla loro moto, portano la legge tra i vicoli più malfamati della città, usando spesso metodi poco convenzionali. Arriva il 2 Marzo nelle sale Falchi, l’ultimo film di Toni D’Angelo

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Sinossi: Napoli, la città delle mille contraddizioni. Fortunato Cerlino e Michele Riondino sono Peppe e Francesco, due Falchi, poliziotti della sezione speciale della Squadra Mobile di Napoli. In sella alla loro moto, portano la legge tra i vicoli più malfamati della città, usando spesso metodi poco convenzionali. La loro vita, già ricca di tensione, viene sconvolta da una tragedia personale e professionale. In preda allo sconforto e assetati di vendetta, ingaggeranno una lotta senza esclusione di colpi contro una potentissima e spietata organizzazione criminale cinese.

Recensione: La recensione dell’ultimo film di Toni D’Angelo necessita di una breve premessa: chi scrive stima non poco questo cineasta, il quale, benché molto giovane, ha dimostrato con i suoi lavori precedenti di possedere – confronta in questo senso la recensione di Filmstudio mon amour – una solida idea cinema, e in un panorama contemporaneo (soprattutto quello italiano) in cui, invece, predomina la logica di ‘un cinema di idee’ non è poco. Formatosi prima al DAMS di Bologna e poi a quello di Roma, D’Angelo esordisce come assistente alla regia di Abel Ferrara, fino alla realizzazione del primo film, Una notte, che si piazza nella cinquina dei David di Donatello per il miglior regista esordiente. Successivamente gira il bel documentario Poeti, un’intensa incursione nel mondo della poesia e dei poeti romani, selezionato alla 66ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, in concorso nella sezione Controcampo Italiano. Poi, il secondo lungometraggio, L’innocenza di Clara, unico film italiano in gara al 36° Festival des films du monde de Montréal. E, infine, il toccante omaggio al leggendario cineclub romano Filmstudio, con il documentario Filmstudio mon amour, che vince il Nastro d’argento, assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI).

Piace, dunque, di questo regista, la capacità di muoversi su più fronti, senza farsi risucchiare dalla smania di installarsi nel circuito convenzionale, a dimostrazione di quanto la libertà espressiva costituisca per lui un elemento determinante. Insomma, un artista indipendente che non cede al piattume e all’acquiescenza del sistema cinematografico attuale.

Detto ciò, possiamo passare al film in questione, Falchi, che uscirà nelle sale il 2 Marzo. Pur comprendendo le intenzioni che hanno mosso l’operazione, nella fattispecie il desiderio di costruire una storia emblematica che affonda le proprie radici nei grandi classici della tragedia greca e trova nella cinematografia di Hong-Kong (Johnny Too e John Woo in particolare) la fonte d’ispirazione principale, l’ultima pellicola di D’Angelo non convince del tutto, laddove la sensazione che si prova durante la visione è che non si sia realizzata armoniosamente la sintesi tra l’incursione in un filone di genere e il respiro autoriale, che pure c’è, ma invece di fondersi naturalmente nell’insieme pare giustapposto, in una dilatazione dei tempi che sfilaccia la narrazione, e il risultato è un oggetto non identificabile che fatica ad appassionare. Non si riesce ad empatizzare fino in fondo con i pur bravi protagonisti (Fortunato Cerlino e Davide Riondino), giacché il loro dramma interiore rimane sempre fuori campo e, seppur evocato, non investe il film di quella carica emotiva attraverso cui giungere all’altisonante epilogo.

D’Angelo dimostra una non comune perizia tecnica, deliziando lo spettatore con significativi movimenti di macchina che, lungi dall’essere fini a se stessi, in un compiacimento estetizzante, si rivelano funzionali a donare un afflato universalizzante alle gesta dei contriti poliziotti, i quali hanno fatto del proprio mestiere uno stile di vita che non li abbandona mai, nella misura in cui li ha completamente sussunti. I primi piani dei loro volti tesi, i dialoghi scarni e la freddezza della narrazione non consentono però allo spettatore di percepire fino in fondo le sensazioni da essi provate, che paiono piuttosto gettate addosso a chi guarda, senza concedere il tempo (emotivo) di farle proprie. E, alla fine, sembra di trovarsi di fronte a una fiction con pretesa di autorialità, e lo stridore della doppia natura del film provoca un allontanamento da esso. C’è, comunque, in Falchi molto da salvare, a cominciare, come si è detto, da alcuni virtuosismi registici che affascinano non poco, anche se l’insieme risulta non all’altezza delle buone premesse all’origine del progetto.

In conclusione, consideriamo l’ultimo film di D’Angelo una prova interlocutoria, ma, fidando nell’indiscutibile talento del giovane regista, siamo certi che saprà prontamente riscattarsi.

Luca Biscontini

  • Anno: 2017
  • Durata: 97'
  • Distribuzione: Koch Media
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Toni D'Angelo
  • Data di uscita: 02-March-2017

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