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Il pellicano di August Strindberg in scena al Teatro Palladium di Roma

Il pellicano di Strindberg è un testo teso e visionario, caratteristico dell’estremo e più ispirato Strindberg, nel quale l’ambientazione del dramma borghese, e talvolta del melodramma, s’intreccia con gli archetipi della tragedia, mentre sullo sfondo realtà e misticismo costituiscono la trama instabile del destino umano. Fino al 26 Febbraio al Teatro Palladium (Roma)

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August Strindberg è stato uno degli autori più innovativi del Novecento. Scrittore di romanzi e racconti, la sua fama si deve soprattutto al teatro. Nel 1907 compose quattro drammi da camera (kammerspiel): Temporale, La casa bruciata, La sonata degli spettri e Il pellicano. Per rendere omaggio all’autore svedese, l’Università degli Studi di Roma Tre ha deciso di presentare all’interno del Teatro Palladium la nuova versione de Il pellicano, diretta dal regista Walter Pagliaro e interpretata da Micaela Esdra, Luisa Novorio e Giacomo Vigentini che sarà in scena dal 21 al 26 febbraio.

Il pellicano è un testo teso e visionario, caratteristico dell’estremo e più ispirato Strindberg, nel quale l’ambientazione del dramma borghese, e talvolta del melodramma, s’intreccia con gli archetipi della tragedia, mentre sullo sfondo realtà e misticismo costituiscono la trama instabile del destino umano. L’opera racconta la tragedia di una famiglia alla deriva. Protagonista è Elise, interpretata da una straordinaria Micaela Esdra, una vedova grassa e cattiva, la quale regge le redini della casa ignorando il male che l’avvolge. I suoi due figli sono il classico esempio di ragazzi sradicati da una tranquilla serenità familiare, l’alcolizzato Frederik (Giacomo Vigentini) e Gerda (Luisa Novorio), sterile, sposata ad un uomo gretto e vile che è l’amante della sua stessa madre. Gerda  cerca disperatamente di risollevare le sorti di un amore che non esiste o che non è mai esistito. Il rito funebre del capofamiglia si è appena concluso, e la vedova Elise, in compagnia di Frederik, aspetta il ritorno di Gerda, e del genero, Axel, dal viaggio di nozze. Attraverso il ricordo ossessivo del defunto, il padre di Frederik e Gerda, cominciano ad affiorare le violenze e le piccole miserie verificatesi in casa. L’infelice Frederik deve condurre un’inchiesta per comprendere la triste sorte del padre e quindi affrontare la madre, rinfacciandole le sue colpe. Saranno i figli a provocare il conflitto fino a una selvaggia lotta l’uno contro l’altro. Il dramma si consumerà nel lento disfacimento dei personaggi, per concludersi in un rogo finale e regredendo in un’estasi infantile che li riporta alle “vacanze estive” della scuola e ai “bianchi battelli” che si inoltrano nel magico arcipelago di Stoccolma.  Uno spettacolo magistralmente interpretato da attori che confermano la loro bravura in un testo difficile ed emblematico come quello scritto dal drammaturgo svedese.

Giovanna Savino

IL PELLICANO
di August Strindberg
Traduzione di Franco Perrelli
Regia di Walter Pagliaro
Scene e costumi: Luigi Perego
Luci: Daniele Passeri
Con Micaela Esdra, Giacomo Vigentini, Dalila Reas, Fabrizio Amicucci, Luisa Novorio
Associazione Culturale Gianni Santuccio, in collaborazione col Teatro Stabile dell’Abruzzo

Dal 21 al 26 febbraio 2017
Da martedì a sabato: ore 21
Domenica: ore 18

TEATRO PALLADIUM 
Università degli Studi Roma Tre
Piazza Bartolomeo Romano 8 – Roma
Info: 3272463456

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