Sinossi: Ned Fleming è un padre premuroso ed iperprotettivo che decide di passare le vacanze natalizie insieme alla sua famiglia, dalla primogenita Stephanie che si è trasferita in California per iniziare i suoi studi. Questa è anche l’occasione per conoscere finalmente il fidanzato della ragazza, Leard, un magnate dell’informatica che ha stabilito il suo quartier generale in una lussuosa villa nella Silicon Valley. Durante il primo incontro, Ned ha modo di constatare quanto il ragazzo sia spudorato e scurrile, ma riesce
comunque a farsi voler bene da tutti. A complicare le cose sarà un’inaspettata proposta di matrimonio che non farà che far precipitare gli eventi. Ned diventa sempre più geloso e va alla ricerca di segreti nascosti per impedire il matrimonio.
Recensione: Film che vede come produttore Ben Stiller e come sceneggiatore Jonha Hill. Ed è proprio Ti presento i miei il primo termine di paragone con la pellicola in questione, anche se si assiste ad un cambiamento dei punti di vista: se nel primo Stiller faceva conoscenza con un suocero burbero e scontroso interpretato da Robert De Niro (che scopriva anche un’insolita verve per i ruoli comici), adesso sono proprio i genitori protettivi a fare i conti con un esuberante fidanzato che ha modi diversi dai loro nell’approccio con gli altri. Brian Cranston è al suo primo ruolo comico e sembra raccogliere al meglio la sfida, esprimendo soprattutto con la mimica facciale la sua disperazione e frustrazione. James Franco dimostra di avere grande talento e poche remore nell’accettare un ruolo senza freni in ogni senso. Quando i personaggi principali sono insieme è sicuramente Cranston a cedere sotto una valanga di sproloqui che annoiano lo spettatore. Discorso a parte merita Keegan Micheal Key nel ruolo del maggiordomo tuttofare che sembra essere anche la coscienza del suo padrone.
La sceneggiatura di Proprio lui? pecca nell’avere al suo interno troppe situazioni demenziali che scadono nella volgarità (come il non poter usare carta igienica nel bagno) e nel già visto (le conseguenze dell’ubriacarsi ad una festa e provare a fumare marijuana). Anche se si punta soprattutto sul contrasto tra padre e fidanzato, tecnologia e tradizione, non si riesce ad uscire dal demenziale (che attira una buona fetta di pubblico) che, se portato agli estremi rischia di sovvertire l’ordine della realtà. Quando alla fine si scopre che per aspettare di vedere se tutto è andato a buon fine si d aspettare ancora ci si augura che in un probabile seguito si riesca ad offrire qualcosa di più.
Alessia Di Fazio