Sinossi: Un improvvisato corriere con un carico di droga è bloccato a Bruxelles, a causa di un attentato terroristico in aeroporto. L’inconveniente è la causa scatenante per una serie di disavventure che coinvolgono un gruppo di delinquenti, in difficoltà con il “Meccanico”, il boss del quartiere, per la mancata consegna degli stupefacenti. Da qui una parabola discendente verso il trash, in un turbine di droga, sete di potere e desideri sessuali. Nella fiera delle vanità, tra manie di grandezza, amicizie di convenienza e accento tipico di borgata, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dal “Crucco”, braccio destro del boss, il quale gioca a fare il duro con tendenze fasciste – nascondendo le sue tendenze omosessuali – a Cosma, Andrea e Tomasino, che cercano di rapire Paoletto, fratello di Sandro, il corriere, a garanzia del carico che dovrebbe arrivare da Bruxelles. Non mancano i risvolti tragicomici per una storia tra il serio e il faceto.
Recensione: Grosso Guaio a Roma Sud è un prodotto indipendente, ed è fiero di esserlo. Svincolati dai diktat di una major, Andrea Pirri Ardizzone e Andrea Scarcella scrivono e dirigono una pellicola disponibile sul web, che è a tutti gli effetti una commedia, un piccolo cult di genere, con le caricature di una società corrotta e dedita all’arrivismo. In una sorta di mondo al contrario, in cui i cattivi sembrano i buoni e viceversa, non si perde il gusto per un realismo di fondo, in cui poteri forti e perbenismo si fondono in un tipico miscuglio all’italiana. L’irriverenza, il senso per il dissacrante, e gli eccentrici ragionamenti dei personaggi, contribuiscono a rendere il lungometraggio un prodotto nudo e crudo, con i suoi pregi e i suoi difetti. Una comicità trash che rende piacevole una storia a tratti surreale.
Dario Cataldo