Il film, ispirato a numerose cause legali accadute negli Stati Uniti, affronta il delicato tema della difesa del diritto alla libertà di espressione e di opinione, spingendo a interrogarsi sui grandi valori della vita, per arrivare a chiedersi: quanto si è disposti a rischiare per difendere ciò in cui si crede?
Secondo quale criterio si stabilisce quali argomenti possano essere affrontati pubblicamente e quali debbano invece essere discussi in forma esclusivamente privata? In cosa consistono la libertà di espressione e di parola? Fino a che punto il diritto a difendere i propri valori non invade la sfera di libertà altrui?
Il film God’s Not Dead 2 si snoda lungo il delicato rapporto fra Stato e Chiesa, tra le regole del mondo secolare e la volontà di proclamare ci in cui si crede: quando persino una verità documentata da prove storiche sembra essere messa in discussione, fino a quale limite si è disposti a rischiare per sostenere la propria idea di fronte alla pubblica piazza? Sequel dell’omonimo film di successo, God’s Not Dead 2 stimola la riflessione sul libero arbitrio umano e invita a interrogarsi sui grandi valori dell’esistenza.
L’ambientazione si sposta dal college del primo GOD’S NOT DEAD all’aula di un tribunale, dove un’insegnante di liceo, Grace Wesley (Melissa Joan Hart), viene chiamata in giudizio con l’accusa di aver fatto proselitismo in classe, rispondendo alla domanda di una studentessa sulla figura storica di Gesù Cristo. Per l’accusa, rappresentata da uno dei più prestigiosi avvocati americani (Ray Whise), tale accadimento dovrà servire a creare un precedente finalizzato alla rimozione di ogni argomentazione di fede dai luoghi pubblici. La difesa, affidata ad un giovane avvocato d’ufficio (Jesse Metcalfe) con poca esperienza ma molta determinazione, riserverà per numerosi colpi di scena. Con la colonna sonora dei Newsboys, GOD’S NOT DEAD 2 è un film in cui s’intrecciano storia e attualità, fede e dubbio, invitando adolescenti e adulti a interrogarsi sui temi più profondi dell’esistenza