Sinossi: 4021 è il numero di tessera di un agente di commercio di trent’anni, con alle spalle tanti fallimenti, lavorativi e familiari. In un giorno come tanti giunge in una spiaggia vicino Roma. In mano una valigetta, dentro una pistola. C’è tutto quello che occorre per consumare l’estremo gesto: il suicidio. Quello che manca in realtà è il coraggio, fuggito insieme a tutti i sogni e le speranze di una generazione continuamente in debito con la vita. Un matrimonio fallito, gli alimenti da passare al figlio, la casa in affitto da pagare, un fratello sempre nei guai, il lavoro, che stretto nella morsa della crisi, non decolla. Una girandola di disavventure che lo costringono a rivolgersi allo strozzino di turno per risollevare un destino che sembra segnato. L’unica speranza sono i pochissimi amici, che invece gli voltano le spalle. Poi c’è lui, un ragazzo rom, un tipo strano e ambiguo, che entra ed esce dalla vita dell’agente. Caduto in un sonno profondo, in una girandola di emozioni, in cui il passato si mescola al presente, l’agente 4021 lancia lo spettatore in un finale inaspettato.
Recensione: Una commedia agrodolce quella diretta e sceneggiata da Viviana Lentini; un lungometraggio indipendente, nato dall’idea del protagonista, Simone Pulcini. Un personaggio difficile da interpretare, forse perché radicato ad una triste realtà che accomuna tanti giovani italiani: la difficile collocazione in uno sterile mercato lavorativo. L’agente 4021 non ha un nome, ha solo un volto e una vita che fa acqua da tutte le parti. Il film no-budget nasce da solide fondamenta; la recitazione di Pulcini supporta una regia ispirata. Di certo, la reale esperienza nel dover sbarcare il lunario, alternando il lavoro di rappresentante a quello di attore, ha aiutato Simone Pulcini a calarsi in una parte a lui congeniale.
Il film è stato presentato a Roma il 2 Febbraio, nonostante abbia già collezionato consensi in vari Festival – tra i quali l’Ischia Film Festival. Una produzione all’insegna dell’autarchia, tipica della migliore tradizione indipendente italiana. L’originalità è il tratto distintivo della pellicola, la quale accompagna il pubblico in un viaggio della disperazione, condito dal mistero di un giovane rom, interpretato da Luca di Capua. Un personaggio sfuggente legato al protagonista da un destino tutto da scoprire. Una prova di coraggio che merita il prezzo del biglietto.
Dario Cataldo