La luce sugli oceani è la melodrammatica trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di M. L. Stedman. Diretta da Derek Cianfrance e presentata in anteprima al Festival del Cinema di Venezia 2016, la pellicola è distribuita da Eagle Pictures e disponibile nelle sale cinematografiche dall’ 8 Marzo 2017.
Sinossi: Dicembre 1918. Di ritorno dalla Grande Guerra, il soldato Tom Sherborne (Michael Fassbender) accetta l’incarico di guardiano del faro dell’isola di Janus. Preferendo la solitudine di un luogo sospeso tra due oceani alla vita vuota a cui si sente destinato, l’uomo ha trovato il modo di sentirsi ancora utile e responsabile per il mondo che lo circonda ma di cui non si sente più parte. Quando la giovane e bellissima Isabel (Alicia Vikander) si innamora della sua fragilità e gli si proprone in matrimonio, Tom accetta e impara, lentamente, ad amarla a sua volta, a modo suo. Dopo due gravidanze interrotte e un’esistenza, ormai, priva di emozioni, una barchetta con una neonata approda sull’isola e restituisce, finalmente, la gioia di vivere alla coppia. Tornando a Partagense per una festività, però, i coniugi Sherborne capiscono presto che la loro bambina è, in realtà, la figlia dispersa dell’aristocratica Hanna Roenfeldt (Rachel Weisz). Non riuscendo a convivere con il peso dell’amara verità, Tom confessa…
Recensione: L’esperienza della guerra, si sa, è sempre traumatica. Modifica il carattere di una persona, ne altera i valori e ne priva la vita di attrattiva e sensualità. Questo è proprio quello che accade a Tom Sherbourne, veterano della Prima Guerra Mondiale, combattente di trincea che ha assistito, inerme, alla morte dei suoi amici e che ha dovuto uccidere a sangue freddo prima di essere ucciso. Un uomo, dunque, che ha rinunciato a condurre un’esistenza modesta per isolarsi su un’isola sperduta nell’oceano, per cercare, adesso, di essere ancora utile a qualcuno. E così, Tom vive in compagnia dell’infrangersi delle onde sugli scogli, del vento che gli scompiglia i capelli e della notte che lo porta a essere la luce per le barche in navigazione.
Un giorno, per caso, viene colpito dalla vitalità inebriante di una giovane donna che lo travolge, lo scuote e lo risveglia dal sonno della vita. Sceglie quindi di abbandonarsi alla passione perchè la fiamma del sentimento è più allettante del gelo della sua anima. L’equilibrio osmotico raggiunto, però, viene presto sconvolto e i suoi sensi di colpa divorano persino l’ombra della felicità conquistata. Sentimenti opposti, quindi, si fronteggiano sotto i raggi del sole, duellano al chiaro di luna ed esigono un vincitore allo scadere del tempo. Non possono esserci nè vincite, nè sconfitte, però, dal momento che l’amore non è un avversario leale, non ha punti deboli e non rispetta le regole del gioco della vita.
Derek Cianfrance – già autore di Come un tuono – cura regia e sceneggiatura della pellicola e cerca di trasporre sulla celluloide le emozioni esasperate contenute nelle pagine dell’omonimo libro di M.L.Stedman. Gli scenari delle vicende vengono trasformati in veri e propri tableaux vivant che il direttore della fotografia Adam Arkapaw – lo stesso di Assassin’s Creed – sembra proprorre come un vero e proprio rullino fotografico davanti al quale Michael Fassbender e Alicia Vikander consumano le loro passioni e vengono a loro volta consumati dai rimorsi. Il melodramma a cui lo spetattore assiste, però, fotogramma dopo fotogramma, perde la sua verve iniziale e finisce per rivelarsi un comunissimo film alla Nicholas Spark, che suscita lacrime alla fine di ogni atto e snocciola sorrisi smielati per nascondere l’acredine di sottofondo.
Martina Calcabrini