Sinossi: Se per vivere Pietro Zinni e i suoi colleghi avevano lavorato alla creazione di una straordinaria droga legale diventando poi dei criminali, adesso è proprio la legge ad aver bisogno di loro. Sarà infatti l’ispettore Paola Coletti a chiedere al detenuto Zinni di rimettere su la banda, creando una task force al suo servizio che entri in azione e fermi il dilagare delle smart drugs. Agire nell’ombra con lo scopo di ottenere la fedina penale pulita: questo è il patto. La banda criminale più colta di sempre si troverà ad affrontare molteplici imprevisti per raggiungere l’agognato scopo.
Recensione: La banda di ricercatori più famosa è tornata. Anzi, non è mai andata via. Dopo il clamoroso successo di Smetto quando voglio, diretto dal regista esordiente Sydney Sibilia, uscito nei cinema nel 2014 incassando circa quattro milioni di euro, arriva nelle sale italiane l’atteso sequel Smetto quando voglio – Masterclass. La voglia di stravolgere le regole e gli stilemi del cinema italiano, non solo dal punto di vista narrativo, è stata chiara fin da quando Sydney Sibilia ha condiviso l’idea di voler scrivere e girare i due sequel di Smetto quando voglio, Masterclass e Ad Honorem. Il terzo ed ultimo lungometraggio della saga dovrebbe uscire nelle nostre sale per la fine del 2017. La sua intenzione era chiara: omaggiare le grandi saghe del cinema di avventura, da Indiana Jones a Ritorno al Futuro, con l’occhio rivolto alla commedia all’italiana e alle saghe Marvel.
Nel film ritroviamo il gruppo di scalmanati ricercatori (Stefano Fresi, Libero De Rienzo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti e Lorenzo Lavia), capeggiato da Pietro Zinni (Edoardo Leo), a cui si aggiungono delle new entry: Marco Bonini, Rosario Lisma e Giampaolo Morelli. Se nel primo capitolo i ricercatori riuscivano a produrre una droga estremamente efficace e a venderla nelle discoteche, venendo purtroppo traditi da un sistema accademico non basato sulla meritocrazia, in questo secondo episodio li vediamo collaborare con la polizia, creando una task force che entra in azione per fermare il dilagare delle smart drugs. Smetto quando voglio – Masterclass mischia la commedia all’italiana all’azione. Tra furti nei laboratori universitari, scazzottate e colluttazioni su treni in corsa, Pietro Zinni e i suoi amici ricercatori si buttano a capofitto in un’impresa a dir poco epica pur di raggiungere il tanto desiderato scopo: la fedina penale pulita. Il carattere del film è sottolineato dalla musica di Michele Braga, il quale ha voluto confrontarsi e giocare con modelli musicali classici e di genere. Ad arricchire un cast completamente maschile, vi sono la bravissima Greta Scarano, che veste i panni dell’ispettore Paola Coletti, e Valeria Solarino in quelli di Giulia, quest’ultima presente già nel primo film.
Il film fa riflettere molto soprattutto in questo determinato momento storico: la sopravvivenza alla precarietà lavorativa e la difficoltà di molti giovani, laureati e non, a trovare una collocazione nel mondo. Un’opera fresca e originale, in cui la regia e la sceneggiatura di Sydney Sibilia confermano al pubblico italiano lo straordinario talento di un cineasta, di cui in futuro sentiremo a lungo parlare.
Giovanna Savino