Dal 2 febbraio arriva al cinema La terra e il vento, il primo lungometraggio di Sebastian Maulucci. Già assistente alla regia di Paolo Sorrentino nel film L’amico di famiglia e allievo di Marco Bellocchio nel film Sorelle, autore di vari spot aziendali e Pubblicità Progresso, di racconti, di testi teatrali, di cortometraggi e docu-film.
Sinossi: Leonardo ha abbandonato gli studi per inseguire il sogno di viaggiare. L’incontro con il fratellastro Riccardo, gestore dell’azienda agricola di famiglia a seguito della morte del padre, lo porterà a rimandare il suo prossimo viaggio: una complessa questione di eredità, infatti, vincola le scelte sul futuro della tenuta che sorge sulle colline del Chianti. Per aiutare il fratellastro, Leonardo accetta di accompagnarlo in Toscana insieme ad alcun amici, lì inoltre stringerà un particolare legame con Chiara, sorella di Riccardo.
Recensione: Leonardo e Riccardo rappresentano due scelte di vita completamenti diverse. Per il primo viaggiare è la sola libertà che conosce; Riccardo, al contrario, ha scelto di dirigere l’azienda di famiglia per evitare che il socio del padre la venda al migliore offerente, ma è una decisione sofferta, difficile da intraprendere.
Eppure entrambi sono accomunati dalla ricerca di un futuro sempre più irraggiungibile. Leonardo lo insegue, senza avere nessun tipo di legame con luoghi o persone, Riccardo lo cerca rimanendo legato alla propria terra e prendere finalmente sulle proprie spalle l’eredità di famiglia. Nel frattempo l’incertezza rende ogni cosa più precaria: l’amore, i legami familiari e il lavoro si disgregano, lasciando questi ragazzi in una sorta di limbo perenne.
Con le parole di una ragazza francese venuta in Italia per girare un documentario, il regista cerca di esorcizzare questa impasse. È la volontà di intraprendere i propri obiettivi l’unica soluzione. Ma qual è la strada più giusta? Quella di Riccardo o di Leonardo? Su questa indecisione ruota l’intero film di Sebastian Maulucci scritto insieme a Severino Iuliano. Un film sulle generazioni rimaste indietro, incapaci di trovare un proprio spazio nel presente.
Piccoli fraintendimenti tra amici; giovani coppie che sembrano aver perso l’attrazione; unite a vecchie storie di famiglia mai raccontate, fanno de La terra e il vento un buon film corale, dove la mano del regista si nota soprattutto nelle coinvolgenti carrellate intorno ai protagonisti. Solo alcune scene di troppo interrompono il ritmo della narrazione, soprattutto con dei flashback che mal si conciliano con il montaggio del film, a cui si aggiunge una sceneggiatura con dei dialoghi a volte incerti.
Tuttavia convince l’esordio di Sebastian Maulucci al suo primo lungometraggio. Un giovane di cui, sicuramente, sentiremo ancora parlare.
Alessio Paolesse