Sinossi: Attraverso il racconto dell’ufficiale britannico Norman Lewis viene ricostruito uno degli avvenimenti più sanguinosi del secondo conflitto mondiale: lo sbarco alleato a Salerno nel 1944. Segue poi la descrizione del periodo trascorso dallo stesso Lewis a Napoli durante i bombardamenti che distrussero la città e il suo rapporto con la gente del luogo, inerme di fronte a tanta ferocia.
Recensione: In una recente intervista rilasciata in occasione della presentazione di Naples ’44 alla Festa del Cinema di Roma, Patierno ne ricostruisce la genesi rievocando il legame con una lettura consigliatagli dal padre per comprendere l’impatto che la Seconda Guerra Mondiale aveva avuto sull’Italia Meridionale. Tale lettura è proprio Naples ’44, raccolta di memorie scritte dall’ufficiale britannico Norman Lewis, che diventano testimonianza di come un evento così devastante abbia avuto conseguenze terribili su una città inerme (nel caso specifico Napoli), sconvolgendo l’animo umano, portandone alla luce il lato più oscuro.
Patierno realizza un’opera dove la voce fuoricampo di Adriano Giannini (e di Dominic Cumberbatch nella versione originale) fa si che lo spettatore assuma completamente il punto di vista di chi ha vissuto gli eventi in prima persona. Nel nostro caso quello di uno straniero che viene catapultato nella realtà della devastazione della città simbolo dell’Italia meridionale, sentendosi impotente di fronte alla costante presenza della morte che coglie ogni essere umano senza distinzione, sotto varie forme, come i numerosi bombardamenti, le epidemie di tifo e vaiolo, ma soprattutto per la fame e la sete. Un viaggio dentro una città fatta di fantasmi rappresentati dall’immagine dei bambini che a braccia spalancate chiedono aiuto. Viene documentato come la guerra segni il dilagare di fenomeni quali la prostituzione e la corruzione, che inizia con il mercato nero, e il collaborazionismo con gli alleati per conquistare la fiducia della gente. Il montaggio di Maria Fantastica Valmori rende al meglio l’idea, alternando passaggi di filmati d’epoca dell’Istituto Luce ma anche di pellicole come Napoli Milionaria, La Pelle e Le cinque giornate di Napoli. Da sottolineare come venga reso omaggio alla cittadinanza napoletana, mostrandola capace di rimboccarsi le maniche anche nei momenti più bui. Un’opera che invita a riflettere sul significato della parola libertà e sul suo prezzo.
Alessia Di Fazio