La stoffa dei sogni

Sinossi: Camorristi in fuga e attori in cerca di riconoscimento si ritrovano dopo un naufragio su un’isola-carcere e si mescolano, sotto lo sguardo indagatore del Direttore, che ha imposto ai naufraghi la messa in scena de La Tempesta di Shakespeare, convinto di smascherare gli intrusi; dall’amore tra l’inquieta figlia del Direttore e il figlio del boss alla figura dolorosa di Calibano, unico abitante superstite di un’isola “occupata” dal carcere, per assonanze e similitudini con il testo shakespeariano, procede la vita umana dei personaggi, nella sottile linea che divide il vero dal verosimile nel palcoscenico della vita.

Recensione: I testi scritti (commedie, romanzi, o racconti) da sempre sono materiali a cui attingere per mettere a fuoco qualcosa di nuovo, punto di partenza per una nuova opera. E’ quel che succede ne La stoffa dei sogni, film diretto da Gianfranco Cabiddu, che omaggia il teatro e due dei suoi più grandi maestri William Shakespeare e l’indimenticabile Eduardo De Filippo. Il film esce nella sale italiane il 1 dicembre distribuito da Microcinema Distribuzione.

Trarre un film da La tempesta, già “re-interpretata” nella versione squisitamente teatrale che il grande Eduardo De Filippo ha operato nella traduzione in napoletano dal testo shakespeariano, era un progetto particolarmente caro al regista. Gianfranco Cabiddu aveva 29 anni quando ebbe la fortuna di essere l’unico collaboratore di Eduardo durante l’incisione audio de La tempesta, con lo stesso De Filippo che interpretava tutti i personaggi maschili. Nel soggetto scritto da lui e sceneggiato insieme a Ugo Chiti, Salvatore De Mola e Francesco Marino, il regista sardo ha utilizzato come “punto di partenza” un’altra opera eduardiana, L’arte della commedia, per giungere a La tempesta e rendere merito alla sua grande intuizione, che nella traduzione riporta Shakespeare alla parola teatrale, a qualcosa che possono recitare tutti.

La stoffa dei sogni racconta la storia di una modesta compagnia di teatranti, il cui capocomico è Oreste Campese, interpretato magnificamente da uno straordinario Sergio Rubini, che naufraga su un’isola-carcere, e si ritrova a dover coprire alcuni camorristi decisi a evitare la prigionia, proponendo a quest’ultimo di confondersi fra i suoi attori. Il direttore del carcere (Ennio Fantastichini) consiglia a Campese di mettere in scena La tempesta di William Shakespeare, per scoprire chi realmente è un vero attore e chi un criminale. Sarà il boss camorrista interpretato da Renato Carpentieri a suggerire ad Oreste di riscrivere il copione con un linguaggio più semplice da imparare e recitare per lui e i suoi scagnozzi. Mentre si svolgono le prove, assistiamo all’innamoramento tra la figlia ribelle del direttore del carcere, Miranda (Gaia Bellugi), e Ferdinando Aloisi (Maziar Firouzi), il figlio del boss da tutti creduto morto.

Il film di Gianfranco Cabiddu parla del rapporto diretto fra l’artista e il suo pubblico, parla della necessità dell’arte per capire il mondo, e soprattutto parla di uomini, con le loro pulsioni e aspirazioni. La stoffa dei sogni non è solo un omaggio a due grandi maestri, Shakespeare e De Filippo, ma anche a tutti coloro che dedicano anima e corpo al meraviglioso mondo del teatro.

Giovanna Savino