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34 Torino Film Festival: Safe Neighborhood di Chris Peckover (After Hours)

Film che spazia su più registri filmici, Safe Neighbornhood illustra bene, con un certo sarcasmo sadico, un cambio generazionale dove l’età anagrafica delle motivazioni sessuali o degli impulsi omicidi si abbassa sempre più, potenziato dallo sviluppo tecnologico accessibile ai nativi digitali e al web e ai social network ormai diventati terreno di confronto, crescita, scoperta, accesso immediato a qualsiasi tipo d’informazione

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Festività natalizie. In una bella casa della middle class americana in un quartiere tranquillo, Luke (Levi Miller) è un dodicenne in attesa di Ashley (Olivia DeJonge) giovane babysitter che lo accudisce da quando aveva otto anni e di cui è follemente innamorato. Mentre i genitori si preparano per uscire a cena, Luke insieme al suo migliore amico Garrett (Ed Oxenbould) discute su come far cadere nelle proprie braccia la più adulta Ashley che sta per partire per il college a Pittsburgh.

Inizia con questa motivazione narrativa il film del regista canadese Chris Peckover, al suo secondo lungometraggio: un ragazzino che vuole concupire la persona dei suoi sogni. All’inizio sembra una storia sullo stile di Mamma ho perso l’aereo oppure di tutti quei teen movie dove protagonisti sono bambini e adolescenti alle prese con i primi turbamenti della crescita e il passaggio nell’età adulta. Ma ben presto questo Safe Neighborhood si trasforma in una pellicola thriller di home invasion con una presenza che mette sotto scacco Luke e Ashley e dove Luke riscopre il ruolo del giovane eroe coraggioso agli occhi della pulzella impaurita. Quindi lo sviluppo narrativo sembra già aver avuto la prima sterzata e colpo di scena, ma improvviso è il nuovo cambio di registro dove appare Luke come un piccolo psicopatico disposto a qualsiasi azione per ottenere ciò che desidera compreso uccidere l’oggetto del suo desiderio.

Film che spazia su più registri filmici, Safe Neighbornhood illustra bene, con un certo sarcasmo sadico, un cambio generazionale dove l’età anagrafica delle motivazioni sessuali o degli impulsi omicidi si abbassa sempre più, potenziato dallo sviluppo tecnologico accessibile ai nativi digitali e al web e ai social network ormai diventati terreno di confronto, crescita, scoperta, accesso immediato a qualsiasi tipo d’informazione.

Se la seconda parte della pellicola prende un tono horror e splatter, Peckover continua ad alleggerire la messa in scena con una forte dose di ironia pungente che rende ancora più straniante il personaggio di Luke e i suoi comprimari. “Il tranquillo vicinato” nella realtà nasconde giovani menti criminali che crescono all’ombra di genitori inconsapevoli e madri opprimenti d’amore e cieche della malvagità dei propri figli.

Una notazione positiva va ai tre giovani attori tutti in parte: Olivia DeJonge, Ed Oxenbould (già fratello e sorella in The Visit di M. Night Shyamalan) e Levi Miller (protagonista di Pan – Viaggio sull’isola che non c’è di Joe Wright), che danno una prova di maturazione recitativa da tenere d’occhio per il futuro.

Antonio Pettierre

  • Anno: 2016
  • Durata: 85'
  • Genere: Thriller
  • Nazionalita: Australia, USA
  • Regia: Chris Peckover

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