34 Torino Film Festival: Vetar di Tamara Drakulic (Torino 34 – Concorso)

Vetar, il primo lungometraggio della serba Tamara Drakulic, vuole raccontare il disagio adolescenziale attraverso la figura di Mina, sedicenne in vacanza col padre nel bellissimo contesto del fiume Bojana, in Montenegro. Ed è proprio qui che la ragazza si innamora di Saša, giovane kitesurfer legato però alla biondina Sonja. Per Mina scatta subito il tarlo della gelosia.

Il mondo dell’adolescenza può risultare ostico da trattare e in questo caso appare poco digeribile. Lunghi silenzi contemplativi sono alla base di una storia che appare incompleta. Drakulic cerca di indagare su temi interessanti (anche se poco originali), ma senza fornire una chiave di svolta logica soddisfacente. Vetar, infatti, può venire inteso come un film monco dell’ultimo atto, forse perso per strada o volutamente non creato. Il triangolo Mina-Saša-Sonja non dà soddisfazione, non entusiasma, ogni tanto può scaturire una tenue risata, ma nulla di più. Il registro puntato sulla commedia (drammatica) giovanilistica non decolla perché la delicatezza non riesce sempre a fornire completezza. Forse occorreva inserire qualche elemento disturbante in più. Fatto sta che lo spettatore può sentirsi infastidito da una gestione azzardata degli sviluppi che non trovano un punto di approdo, per quanto l’ottimo lavoro compositivo della messa in scena sia gradevole, grazie ai bellissimi luoghi montenegrini poco conosciuti.

Francesco Foschini